NAPOLI - E’ forcing allo stato puro, è un assalto continuo, che prevede telefonate un giorno sì e l’altro pure: è la voglia (matta) di far presto, di regalarsi un colpo che «cambi» il mercato e anche il Napoli, lo irrobustisca ancora, lo internazionalizzi. E’ il desiderio di arrivare (quanto più rapidamente possibile) ad Hector Herrera, molto più di un centrocampista ma una secchiata d’esperienza, una scarica di adrenalina continua e poi anche personalità. Ed è per questo che bisogna parlarne e poi riparlarne, per avvicinarsi al Porto, dopo aver avuto l’assoluto gradimento del calciatore, dopo essersi messo dinnanzi al Liverpool ed anzi di traverso: perché anche per il messicano, Napoli è una priorità.
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CONTRATTO - C’è un sì di massima del calciatore - da un po’ - e c’è la volontà del Porto di avvicinarsi: ma restano quei cinque milioni di euro di distanza che fanno la differenza e sono diventati l’ostacolo da saltare. E’ «tutta colpa» di quel premio che il Porto deve riconoscere al Pachuca, il 20% sulla cifra per la cessione, altrimenti avrebbero già chiuso: per realizzare venti milioni di euro, ne vanno dunque riconosciuti venticinque. Sono oggettivamente tanti e vengono ritenuti però anche troppi, ma c’è intenzione di agire: il Napoli è arrivato a quindici, poi a diciotto, farebbe ancora uno sforzo e potrebbe colmare quel gap. Però serve il tempo necessario per avvicinare ulteriormente le parti, per convincere a fare - secondo le competenze - un passo avanti e uno dietro.
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