Calciomercato Juventus, Dani Alves: «Qui per vincere la Champions»

Il brasiliano: «Ho scelto il 23 in onore di LeBron James. Con Mascherano ho un ottimo rapporto...»
Calciomercato Juventus, Dani Alves: «Qui per vincere la Champions»
Andrea Ramazzotti
8 min

TORINO - E’ Champions League la parola d’ordine della prima conferenza stampa da giocatore della Juventus di Dani Alves. L’ex terzino destro del Barcellona non ha nascosto il suo desiderio di alzare con la maglia bianconera il trofeo più ambito d’Europa, si è detto “sicuro” che Pogba giocherà ancora con la Juve e ha sponsorizzato l’arrivo a Torino dell’ex compagno blaugrana Mascherano («E’ un grande campione e un amico»). Il brasiliano, che ha scelto il numero 23 in onore di Lebron James, ha portato una carica di elettricità in sala stampa nella quale l’ad Marotta e il ds Paratici lo hanno ascoltato sorridendo e felici della loro scelta.

Perché ha scelto la Juventus?
E’ un grande onore essere qui. Ho scelto la Juventus perché mi piace sognare con la squadra e con gli altri giocatori bianconeri. La Juventus ha un sogno, vincere la Champions e io voglio aiutarla. Sono molti anni che non la vince e, anche se vince in Italia da qualche anno, in Europa non ci è riuscita da un po’. Mi piace far parte di un club con questa storia, vivere in un altro paese, giocare un altro calcio. Voglio togliermi soddisfazioni e centrare questo grande obiettivo. E’ una sfida e ringrazio la Juventus per avermi dato questa opportunità. Sono convinto che ci divertiremo moltissimo. Non mi ritengo una stella: mi alleno molto e do il mio massimo. Voglio unire le mie forze ed essere importante per la squadra.

Che numero di maglia prenderà?
Il 23 in onore di Lebron James. Lui era a Miami e stava facendo una buona carriera. Ha cambiato e ora sta facendo una nuova esperienza a Cleveland e ha vinto. Anche io voglio reinventarmi in un nuovo tipo di calcio e contro squadre nuove.

VIDEO, DANI ALVES: «QUI PER VINCERE LA CHAMPIONS»

Cosa manca alla Juventus per vincere la Champions?
A dire il vero non so rispondere perché sono appena arrivato. Voglio dare una mano in Champions, una competizione che va affrontata nel modo giusto. Se ci manca qualcosa, cercheremo di scoprire cosa e dimostrare quello che valiamo.

Ha parlato con Allegri?
Sì, ho parlato con lui. La Juve studia molto i giocatori che compra e devono rientrare in una situazione di squadra precisa. Ci sono altre squadre che mi hanno contattato

Cosa pensa di Pogba?
E’ un grandissimo giocatore e salvo qualche novità straordinaria lo avrò come compagno. Sarò un onore averlo come compagno. Non solo lui, ma anche altri giocatori importanti che hanno avuto una carriera di primo livello. Sono contento di condividere con loro questa nuova esperienza. Una squadra è formata dagli individui che la compongono, ma gli obiettivi si raggiungono con l’unità. Mi identifico in Pogba perché ci somigliano nell’approccio alla professione: serve un pizzico di divertimento oltre alla professionalità.

Vuole promettere che farà segnare molto Dybala come ha fatto con Messi?
Sono qui per aiutare lui e gli altri. Se lo farò segnare molto sarà un piacere. Cercherò di fare del mio meglio, tutto quello che posso. Io sono felice quando faccio  segnare un compagno: per me è meglio che realizzare un gol. Lavorerò per centrare l’obiettivo della Champions e mi sacrificherò molto. Vogliamo fare la storia in Europa, una cosa che non accade da tanto tempo. Darò tutto perché i tifosi siano contenti.

Ha già trovato a Torino un posto dove ballare, la sua grande passione?
Sì, ho trovato un posto dove posso ballare e quella sarà la mia casa. La musica mi permette di viaggiare e cercherò di contagiare i miei compagni.

Ha visto la finale di Coppa America? Ha un messaggio per Messi?
Non l’ho vista perché era tardi e avevo degli impegni. Ho letto quello che è successo e quello che ha detto Messi. La sua è una decisione a caldo, ma credo che niente possa togliere alla grandezza di Messi, un ragazzo del quale sono amico. Non ho messaggi per lui perché sa quanto è forte e quanto è importante per il calcio. Fa divertire le persone e non bisogna dare importanza a chi cerca di screditarti. Certe decisioni come quella di Messi vanno prese pensandoci bene: non si può pensare di perdere così presto un giocatore tanto importante. Sarebbe uno spreco di talento e per questo spero che continui anche con la Nazionale. Può succedere di vincere o perdere, ma una sconfitta non è abbastanza per pensare di lasciare il calcio e la nazionale.

E’ a 4 titoli dal primato di Giggs. E’ un primato che vuole battere?
No, a dire la verità vivo alla giornata e non ho l’ossessione di un obiettivo così. Voglio lavorare e aiutare la mia squadra a vincere. Se poi andrà tutto bene, arriveranno i risultati, quasi senza che uno se ne accorga. Ora dico solo che voglio lottare con la Juventus per arrivare a grandi obiettivi.

Ha parlato con Mascherano? Può essere un rinforzo giusto per la Juventus?
Mascherano è uno dei giocatori con cui ho il miglior rapporto. Parliamo molto di calcio e con lui ho un ottimo rapporto. Giocare ancora con lui sarebbe bello e sarei felice. Ma dipende dalla Juventus e dal Barcellona, non da me. Se potessi condividere con lui questa avventura sarebbe un onore. Mascherano sarebbe un altro grande giocatore in questa squadra perché ha uno spirito importante ed è un grande calciatore.

Quando ha capito che era il momento di lasciare il Barcellona?
Credo che il momento in cui ho preso questa decisione di chiudere un capitolo così incredibile della mia vita è stato quando mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava. Era da tanto che ero lì e forse avevo annoiato qualcuno. Per questo ho scelto di allontanarmi. A Barcellona ci sono stati momenti incredibili perché quella è una società con una grande storia. Sono stato privilegiato a indossare quella maglia e ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa mia avventura, soprattutto Laporta che mi ha preso quando ero “piccolo” e “insignificante” come nome. Ogni storia però ha un’inizio e una fine. Ho percepito che il Barcellona aveva una qualche idea di chiudere e non mi piaceva che loro volessero cambiare. Voglio scrivere io la storia e ho deciso di mettere io il punto invece che loro. Smetterò di giocare a calcio quando capirò di non poter più far bene perché mi rendo conto delle situazioni. Sono grato al Barça, ma questo è un altro capitolo della mia storia e voglio togliermi altre soddisfazioni.

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