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MONTPELLIER (FRANCIA) - È l’uomo in più dell’Italia, non vuole svelare quale sia il rituale che carica gli azzurri prima di ogni partita («È molto segreto»), Conte lo ha schierato contro la Spagna al posto di Eder. «L’abbraccio col mister non è una cosa personale, ma di tutta la squadra. Siamo un gruppo unito, siamo tutti importanti e titolari, lui ti dà sempre la carica giusta per affrontare la gara nel migliore dei modi».
AMORE - L’Italia ha riscoperto l’amore per la Nazionale: «Noi stiamo dando il massimo per questa maglia, contenti che la gente ci stia vicino, ma adesso è troppo facile farlo… Vuole dire comunque che stiamo dando tanto, che i tifosi lo hanno capito, vogliamo farli sognare come abbiamo fatto fino ad oggi».
CACCIA AL GOL - Un palo, un’azione travolgente, manca solo il gol. «Personalmente cerco di dare il massimo sempre, se poi arriva qualche giocata e qualche rete non mi dispiacerebbe. Per vincere non importa chi segna, l’importante è fare nostra la partita. Il nostro è un gioco di squadra, siamo un gruppo forte, non c’è invidia, chi segna segna».
ENTUSIASMO - Una squadra ad immagine e somiglianza di Conte: «Il mister ci trasmette la grinta quello che aveva in campo da calciatore e allenatore. Noi la stiamo mettendo in campo come degli assatanati».