Conte: «Un'Italia superstraordinaria contro i più forti di tutti»

Il ct esalta la Germania. E su De Rossi spiega: «Sta discretamente ma per certe partite bisogna essere al 120%». DDR al massimo in panchina, dentro Sturaro
Conte: «Un'Italia superstraordinaria contro i più forti di tutti»© EPA
Andrea Santoni
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BORDEAUX - Non poteva che partire dal caso di questi giorni, Antonio Conte, nella conferenza stampa della vigilia di Germania-Italia: le condizioni di De Rossi. «Quello di Daniele sono discrete. Non ci sbilanciamo per niente: ricordiamoci che in partite come queste, estremamente fisiche, intense, bisogna essere al 120%, non basta stare abbastanza bene ma benissimo. Comunque io ho fiducia nel gruppo, sarò sereno nelle scelte dell’eventuale sostituto». Un modo piuttosto chiaro, quello del ct, per confermare il fatto che De Rossi al massimo potrà andare in panchina (e così farà), pronto magari a battere un rigore se la partita dovesse andare oltre i 120'.

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SOSTITUTO - Al suo posto giocherà Sturaro. Lui o Parolo si sistemeranno in mezzo. Conte spiega: «Il fatto di allenarci in un certo modo fa sì che tutti sanno come si fa a giocare in certi ruoli. Anche se ti trovi ad adattare qualcuno lui sa di cosa si tratta, perché entra in un contesto organizzato. Del resto anche De Rossi e Thiago Motta, pur giocando registi sono diversi».

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I PIU’ FORTI - Certo, nelle parole di Conte, c’è tanta...Germania: «Sono i più forti, e meritano di esserlo. Hanno tutto: tecnica, forza, organizzazione; è la squadra più completa al mondo e rappresenta un movimento calcistico tra i più forti; complimenti a loro».

APPAGATI NO - Dopo il trionfo con la Spagna, viene chiesto al ct, se potrebbe essererci un appagamento nel gruppo, magari stressato psicologicamente dai suoi metodi...Lui sorride forzatamente: «Non se se avreste preferito essere già a casa...invece di veder stressare i giocatori dal punto di vista emotivo...Io dico che ci sono problemi ben più gravi dello stress emotivo. Per esempio che la Germania è l’avversario più forte in assoluto! E io sto stressando i miei in questo senso»
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LA PARTITA - Conte continua: «La Germania non è la Spagna. Noi dovremo essere bravi a imitarli, bravi a fare cose diverse nelle due fasi, cercheremo di giocarci le nostre carte; conosciamo pregi e difetti nostri e loro. Che partita è questa? E’ Italia-Germania, una sfida dentro-fuori, un quarto di finale: insomma è una grande partita per noi; dovessimo tornare indietro, ricordiamoci che un mese tutti avrebbero detto che tra noi e loro non ci sarebbe stata partita; invece siamo qui, con merito pur con grandissime difficoltà, dovremo essere bravi a capire che fare in una lotta impari; nessuno parte battuto: abbiamo le conoscenze, la  volontà, la voglia di superare gli ostacoli insormontabili».

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LA SVOLTA - Se l’Italia è arrivata fin qui in un certo senso è merito proprio di Germania-Italia 4-1, del 29 marzo scorso a Monaco. Lì ci fu la svolta nella mente di Conte, che pensò di tornare al 3-5-2 anche in virtù degli infortuni di Verratti e Marchisio: «Allora dissi che il gap tra le due squadre era molto grande; loro in questi tre mesi sono cresciuti tanto, ma anche noi; quella è stata un’amichevole che ci ha insegnato tante cose, e quel 4-1 è un stimolo maggiore per i mie. Come si ferma la Germania? Noi ci siamo preparati. Lo ripeto: dovremo fare qualcosa di superstraordinario. E’ una sfida probante. L’ho detto ai ragazzi: lavoriamo duramente per questo tipo partite; dovremo cavalcare l’onda emotiva della Spagna, senza dimenticare cosa fare con e senza palla. E il fatto di avere 11 diffidati...è l’ultimo dei problemi. Ci sarà domani solo per chi vince. Resta il fatto che Löw ha una squadra di qualità, con talenti a servizio della squadra, con principi visibili di gioco; la Germania è un club e non una selezione».

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