ROMA - «La polizia ci ha perquisito almeno tre volte, palpandoci ovunque. Ci hanno chiesto addirittura di abbassare pantaloni e mutande, è stato umiliante». E' il racconto di alcuni tifosi del Lione arrivati a Roma per assistere al match di Europa League contro i giallorossi e riportato dall'edizione online del quotidiano francese "20minutes.fr". «Alcuni hanno dovuto addirittura aprire le natiche - racconta Hugo, un tifoso di 22 anni - è stato sfiancante, ci facevano passare solo in due o tre alla volta e gli agenti spesso ridevano di noi. Sapevo che se non mi fossi fatto perquisire avrei rischiato grosso. - Ci hanno messo sopra alcuni bus dove faceva un caldo soffocante - afferma Diego, un altro tifoso - ci hanno trattato come animali». Alcuni tifosi del Lione, circa una cinquantina, si sono rifiutati di spogliarsi davanti alla polizia e per questo sono potuti accedere allo stadio solo alla metà del primo tempo.
SFONDA VETRO DI UN AUTOBUS: FERMATO TIFOSO LIONE
LA REPLICA DELLA QUESTURA - I controlli in occasione della partita di Europa League di ieri tra Roma e Lione sono stati "rigorosi", ma non ci sono stati abusi. E' la posizione della Questura di Roma riguardo le accuse lanciate da alcuni tifosi francesi riportate da siti stranieri. I controlli rigorosi - spiegano dalla Questura - si sono resi necessari dal ritrovamento di numerosi petardi, fumogeni e da un comportamento «sprezzante e irrispettoso delle regole». Sono stati danneggiati i bus messi a disposizione gratuitamente dal Comune di Roma. Per questo ieri un vigile francese e' stato arrestato e altri due tifosi denunciati.