Pagina 2 | Lione, i tifosi insistono: «A Roma trattamento indegno»

ROMA - Dopo le accuse lanciate il giorno dopo il ritorno di Europa League all'Olimpico, il tifo organizzato del Lione torna alla carica con un comunicato in cui condanna il comportamento delle autorità italiane, definito "indegno".

IL COMUNICATO - "Vogliamo tornare sul trattamento indegno riservatoci dalle autorità italiane in occasione della nostra trasferta a Roma -recita la nota della Kop Virage Nord, associazione dei tifosi del Lione-. Non contenti di averci impedito di approfittare della possibilità di visitare la città, i poliziotti romani ci hanno volutamente trattenuti per molti minuti chiusi all'interno del bus prima di poter accedere allo stadio. In quel momento abbiamo realizzato che la procedura di controllo prevedeva un dettaglio inedito: la maggior parte dei tifosi ha dovuto letteralmente denudarsi per poter entrare allo stadio. Abbiamo, quindi, preso la decisione di rifiutarci di entrare nel caso ci fosse stata imposta questo tipo di procedura."


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«PROCEDURA DEGRADANTE» - "Solo decine di minuti dopo, grazie all'aiuto del Lione e dei poliziotti che abitualmente ci acompagnano, abbiamo ottenuto di non essere sottoposti a questa procedura degradante -scrivono ancora i supporter del club francese-. Il tempo perso ci ha però impedito di assistere al fischio d'inizio e, ovviamente, al gol della nostra squadra. Vogliamo rivolgere un saluto ai membri della nostra associazione per aver mantenuto il sangue freddo davanti a queste provocazioni inutili e gratuite, e a tutti i tifosi del Lione per il comportamento tenuto durante tutta la giornata, nonostante un clima decisamente poco collaborativo instaurato dalle autorità locali".

«COME A SIIVIGLIA» - "Questa giornata -conclude il comunicato- ci ha fatto tornare alla memoria il brutto ricordo della trasferta di Siviglia (gara di Champions League dello scorso settembre caratterizzata da scontri con la polizia locale). Sarebbe il caso che l'Uefa si preoccupasse non solo di reprimere il tifo, ma di armonizzare e agevolare le condizioni delle trasferte perché, malgrado tutto, queste restano una fonte di guadagno per i club coinvolti".

LA REPLICA - Dopo le accuse di venerdì scorso, la Questura aveva fatto arrivare questa replica: «Eravano di fronte a sostenitori del Lione che una settimana prima in Francia si erano resi protagonisti di atti violenti. Hanno danneggiato gravemente mezzi che erano stati messi loro a disposizione per andare gratuitamente allo stadio, un vetro sfondato ha rischiato di ferire gravemente un nostro operatore. Sono persone individuate come pericolose, filtrate e controllate secondo la legge italiana. E giova ricordare che i palpeggiamenti cosiddetti privati, non hanno certo altri scopi, se li fa la polizia, che non siano quelli tesi a capire se nelle parti intime vengano nascoste cose che allo stadio non possono entrare».

 


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«PROCEDURA DEGRADANTE» - "Solo decine di minuti dopo, grazie all'aiuto del Lione e dei poliziotti che abitualmente ci acompagnano, abbiamo ottenuto di non essere sottoposti a questa procedura degradante -scrivono ancora i supporter del club francese-. Il tempo perso ci ha però impedito di assistere al fischio d'inizio e, ovviamente, al gol della nostra squadra. Vogliamo rivolgere un saluto ai membri della nostra associazione per aver mantenuto il sangue freddo davanti a queste provocazioni inutili e gratuite, e a tutti i tifosi del Lione per il comportamento tenuto durante tutta la giornata, nonostante un clima decisamente poco collaborativo instaurato dalle autorità locali".

«COME A SIIVIGLIA» - "Questa giornata -conclude il comunicato- ci ha fatto tornare alla memoria il brutto ricordo della trasferta di Siviglia (gara di Champions League dello scorso settembre caratterizzata da scontri con la polizia locale). Sarebbe il caso che l'Uefa si preoccupasse non solo di reprimere il tifo, ma di armonizzare e agevolare le condizioni delle trasferte perché, malgrado tutto, queste restano una fonte di guadagno per i club coinvolti".

LA REPLICA - Dopo le accuse di venerdì scorso, la Questura aveva fatto arrivare questa replica: «Eravano di fronte a sostenitori del Lione che una settimana prima in Francia si erano resi protagonisti di atti violenti. Hanno danneggiato gravemente mezzi che erano stati messi loro a disposizione per andare gratuitamente allo stadio, un vetro sfondato ha rischiato di ferire gravemente un nostro operatore. Sono persone individuate come pericolose, filtrate e controllate secondo la legge italiana. E giova ricordare che i palpeggiamenti cosiddetti privati, non hanno certo altri scopi, se li fa la polizia, che non siano quelli tesi a capire se nelle parti intime vengano nascoste cose che allo stadio non possono entrare».

 


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