Gattuso: «Milan, non sei in forma»

Nella conferenza stampa precedente al match contro il Rijeka il tecnico ha puntato il dito ancora una volta sulla condizione scadente della squadra e ha chiesto una prova decisa domani sera
Gattuso: «Milan, non sei in forma»© LaPresse
Andrea Ramazzotti
6 min

RIJEKA (Croazia) - Il tecnico del Milan, Rino Gattuso, ha parlato alla vigilia della gara che i rossoneri giocheranno domani sera sul campo del Rijeka. Ampio turn over visto che la qualificazione e il primo posto nel girone non sono in dubbio, ma l'allenatore si aspetta comunque una prova importante da parte dei suoi.

Gattuso, che significato ha per il Milan questa partita?
«E’ importante. E’ vero che per la classifica non conta niente, ma ci serve un risultato importante. Ci serve come il pane. Chi ha giocato meno in questi mesi avrà un’occasione e voglio vedere chi ha voglia, voglio gente che mi metta in difficoltà. Quando in Europa si indossa la maglia del Milan bisogna aver rispetto e impegnarsi fino alla fine».

Il Milan sta trovando il ritmo Gattuso?
«Sono 8 giorni che lavoro con questa squadra e chi sa di calcio sa che la condizione fisica non si può migliorare in 8 giorni. I ragazzi hanno grande disponibilità e lo ribadisco anche oggi. Siamo la squadra che corre meno di tutti in A, ma devo stare attento con i carichi di lavoro per non rischiare infortuni. Dobbiamo riflettere bene, non rischiare di perdere i giocatori con carichi troppo importanti perché non possiamo permettercelo. Qualcosa di nuovo abbiamo portato e i ragazzi ci stanno andando una mano perché ci stanno mettendo tanto impegno».

E’ un rischio aver lasciato a casa tanti titolari?
«Sono rimasti a Milano quelli che hanno lavorato di più ieri e devono recuperare. I carichi di lavoro sono stati notevoli con me e il mio staff e non avrebbe voluto significato portarli qua».

Che effetto le fa iniziare la sua carriera da allenatore in Europa in uno stadio piccolo come quello del Rijeka?
«Ricordo che siamo arrivati in semifinali con il Dortmund quando abbiamo perso 4-0. Sarà emozionante come è stato emozionante il debutto in campionato. Mi sarebbe piaciuto allenarmi in questo stadio come ai vecchi tempi, ma poi abbiamo capito che era meglio lavorare a Milanello tutti insieme».

Nel suo percorso di crescita il Milan passa dopo Benevento da un altro palcoscenico non mozzafiato. Cosa si aspetta dal processo di crescita della sua formazione domani sera e nelle prossime gare?
«Ho visto l’atmosfera creata dai tifosi del Rijeka che erano 4.000 e sembrano in 20.000. Domani mi aspetto la stessa atmosfera che ho visto a San Siro un mese fa. Il Rijeka è una squadra con carattere, forte tecnicamente, ben organizzata, che non butta via il pallone e che crea superiorità sulle fasce. Dai miei mi aspetto che sappiano soffrire, provare quel qualcosa di nuovo che stiamo provando. Avere una squadra di giovani con l’età media di 21 anni bisogna avere senso di appartenenza e non paura di vincere. Dobbiamo dimostrare che a Benevento è stato un caso. Dobbiamo dimostrare di essere forti: qualcosa dobbiamo migliorare, ma mostrando la consapevolezza di saper soffrire e di tenere bene il campo».

Cosa rappresenta per lei Paletta?
«Per me rappresenta un giocatore del Milan che in questo momento si allena con voglia e veemenza. Non c’è nessun regalo perché è venuto a giocare con me in Primavera, ma partirà dal 1' perché sta bene e si allena bene. E’ giusto dargli un minutaggio».

Cosa ricorda di Chelsea-Milan, la sua prima gara in Europa da giocatore con la maglia rossonera?
«In panchina c’era Zaccheroni ed avevo contro Deschamps e Desailly. Era il 1999 e per me fu una grande emozione la prima in Europa con la maglia del Milan. Se non sbaglio abbiamo pareggiato 0-0 e fu molto molto emozionante».

Come sta Biglia? Cosa si aspetta da lui?
«Deve migliorare perché non è al 100%. Domani giocherà, come giocherà anche Locatelli. Mi fate sempre le stesse domande su come stiamo a livello fisico: non stiamo benissimo, ma non deve essere un alibi e sappiamo che dobbiamo migliorare. Mi riferisco ai giocatori che sono arrivati e a quelli che lo scorso anno erano qui e sono stati protagonisti. Kessie e Kalinic, tanto per fare due nomi, lo scorso anno avevano un passo diverso da quello attuale. Nei momenti di difficoltà facciamo vedere di non essere brillanti. Questa è una squadra che è composta da giocatori importanti, ma devono essere messi in condizione di dare il massimo».

Kalinic ha “svoltato” dopo il gol di Benevento?
«Lo dico in lombardo, sperem... Abbiamo fatto per due giorni dei carichi importanti e vedo i ragazzi che hanno una grande voglia. La scelta di lasciare qualcuno a casa è stata dettata dalla voglia di mettere un po’ di forza nelle gambe. Ieri Kalinic era un po’ stanco, ma oggi era pimpante, con voglia anche se con un po’ di sofferenza, ma è tranquillo e sa che può dare tanto come tutti i giocatori che abbiamo a disposizione».

Avete studiato le caratteristiche del portiere del Rijeka... sui colpi di testa?
«Quando ci sono le punizioni basse marchiamo a zona e se guardate quello che è successo a Benevento c’è Abate che poteva fare un passo in avanti in più, magari la palla gli sarebbe sbattuta addosso. Il Rijeka ha qualche problema e 3-4 giocatori importanti mancheranno anche a loro. Spero di non dire stronz.... Dobbiamo stare attenti: l’abbiamo preparata e ci tengo, per questo non ho portato giocatori della Primavera in abbondanza. Speriamo di fare una bella partita».


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