ROMA - Una Lazio a corrente alternata e sfortunata nel finale si fa fermare sul pareggio da una Dinamo Kiev che tra una settimana avrà così la possibilità di giocare con un piccolo vantaggio e in casa il ritorno di questo ottavo di finale di Europa League.
LE SCELTE - Senza gli infortunati Marusic e Caceres, a cui si è aggiunto anche il febbricitante Lulic, Simone Inzaghi rilancia de Vrij al centro della difesa (non convocato Luiz Felipe) chiedendo gli straordinari a Radu (Wallace completa il trio davanti a Strakosha) e sceglie Felipe Anderson per supportare Immobile nell’ormai consolidato 3-5-1-1, mentre in mediana c’è spazio per Murgia alla destra di Leiva (Milinkovic-Savic è l’altra mezzala) e sugli esterni tocca a Basta e a Lukaku. Sull’altro fronte - orfano dell’attaccante Dieumerci Mbokani e di Zambrano, Sydorchuk e Bushchan - il tecnico bielorusso Khatskevich risponde con un 4-2-3-1 e affida ai mediani Garmash e Buyalskiy il compito di arginare la manovra biancoceleste.
Lazio-Dinamo Kiev 2-2: il tabellino
POCHE EMOZIONI - A fare la gara fin dall'avvio è ovviamente la Lazio, che cerca di pressare alto per creare difficoltà ai difensori e ai centrocampisti in fase di impostazione. La prima grande chance al quarto d’ora (14’) ma sul destro al volo di Felipe Anderson la palla sfiora solamente l'incrocio della porta difesa da Boyko. Dieci minuti più tardi ci prova Basta ma il suo tiro viene involontariamente murato da Murgia, mentre al 25' è provvidenziale in acrobazia Burka che sul cross di Lukaku riesce a togliere con la punta del piede la palla a Immobile che - con la fascia da capitano al braccio - era pronto a depositarla in rete.
Lazio-Dinamo Kiev 2-2: numeri e statistiche del match
SUPER FELIPE - Si va al riposo sullo 0-0 e dall'intervallo rientrano in campo gli stessi ventidue, anche se quelli della Lazio sembrano rimasti negli spogliatoi. Ora è la Dinamo a sembrare maggiormente in partita e al 52' passa: Besiedin pesca in area Tsyganov che - tutto solo - ha il tempo di fermare il pallone indisturbato e mandarlo in porta con il tacco. La rete ucraina è come una doccia fredda che sveglia i biancocelesti e dopo nemmeno due minuti arriva il pari: verticalizzazione perfetta di Felipe Anderson per Immobile che entra in area e supera Boyko incrociando il rasoterra con il destro (sesto gol in 6 presenze in Europa, 33 in 35 gare complessive).
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LA BEFFA - Il brasiliano è scatenato e poco dopo si lancia in contropiede prima di vedere il suo tiro murato da Kadar, ma la Dinamo non è intenzionata ad arrendersi e al 65' c'è lavoro anche per Strakosha che dice no a Pivaric ben servito con l'esterno da Buyalskiy. E mentre iniziano a fioccare gialli (nel secondo tempo ammoniti Murgia, Milinkovic-Savic e Lukaku da una parte; Kadar, Garmasch e Boyko dall'altra), al 67' c'è il primo cambio della partita e lo effettua Khatskevich: dentro l'attaccante brasiliano Moraes al posto di Shaparenko. Al 74' risponde Inzaghi: dentro Parolo per Murgia (toccato duro e claudicante al momento del cambio) e Patric per Basta ma la doppia contromossa non basta perché cinque minuti dopo è proprio Moraes a beffare Strakosha con un velenoso destro che riporta gli ucraini in parità. Nel finale allora il tecnico biancoceleste tenta il tutto per tutto e passa al 4-4-1-1 richiamando in panchina Wallace per gettare nella mischia Nani.