Europa League, Lazio-Salisburgo 4-2: Lulic, Parolo, Anderson e Immobile firmano il poker

La squadra di Simone Inzaghi più forte della sfortuna e degli errori arbitrali: reagisce a un rigore regalato agli austriaci e fa un passo importante verso la semifinale
Europa League, Lazio-Salisburgo 4-2: Lulic, Parolo, Anderson e Immobile firmano il poker© @ Marco Rosi / Fotonotizia
Giuliano De Matteis
8 min

ROMA - C'è un'Italia che vince in Europa e lo fa grazie alla Lazio. Dopo le sconfitte di Juventus e Roma in Champions League contro i fenomeni di Real Madrid e Barcellona va meglio infatti alla squadra di Simone Inzaghi, che nella competizione minore si dimostra più forte della sfortuna e degli (ennesimi) errori arbitrali superando per 4-2 il Salisburgo all'Olimpico nell'andata dei quarti di finale di Europa League. Il tecnico laziale non abbandona il 3-5-1-1 e schiera praticamente tutti i "titolarissimi" con Basta esterno a destra al posto di Marusic (non al meglio e rimasto fuori dalla lista dei convocati come Lukaku), mentre Luis Alberto vince il ballottaggio con Felipe Anderson alle spalle di Immobile. Davanti a Strakosha sono Luiz Felipe, de Vrij e Radu a comporre la diga mentre a sinistra c'è Lulic e Parolo e Milinkovic-Savic sono le due mezzali ai lati del metronomoLucas Leiva. Sull'altro fronte Marco Rose schiera i suoi con un 4-4-2 in cui Dabbur e Gulbransen formano il tandem d'attacco.

Lazio-Salisburgo 4-2: il tabellino

IL PRIMO TEMPO - Nei primi minuti il pressing austriaco è furioso ma la Lazio - non meno aggressiva - è brava a leggere immediatamente la partita e a schiacciare subito gli avversari nella propria metà campo. E all’8’ passa: Basta affonda sulla destra, sul suo cross rasoterra e teso manca il pallone Immobile ma non Lulic, che con il destro insacca e fa esplodere di gioia i 42mila tifosi laziali. Sbloccato il risultato, i biancocelesti sembrano in controllo ma al 28’ arriva l’ennesima decisione arbitrale sfortunata di questa stagione: su un cross innocuo dalla destra Basta e Dabbur si ostacolano a vicenda e l'attaccante israeliano cade a terra, l'azione prosegue per una trentina di secondi ma quando il pallone è ormai a metà campo il rumeno Hategan - su segnalazione dell'arbitro di porta - torna sui suoi passi e concede il rigore al Salisburgo, ammomendo prima Basta e poi Lulic per proteste. Sul dischetto si presenta Berisha - ononimo dell'ex portiere laziale - che spiazza Strakosha e fa 1-1. Gli animi in campo si surriscaldano e il direttore di gara ora fatica a tenere sotto controllo la partita, ma non si fa condizionare dalle proteste dei biancocelesti quando prima de Vrij viene trattenuto vistosamente in area su azione da corner e poi Immobile viene messo giù sempre sugli sviluppi di un angolo da Ulmer.

L'Olimpico ora è una bolgia e la Lazio reagisce con orgoglio e carattere, ma Milnkovic-Savic prima ostacola Immobile messo praticamente davanti al portiere da Leiva (37') e poi spreca malamente un assist di Lulic spedendo la palla clamorosamente a lato di testa a due metri dalla porta avversaria (44'). L'ultimo brivido del primo tempo quando Luis Alberto va via in slalom e cade in area dopo un contatto con Ramalho, ma per l'arbitro non c'è fallo neanche qui e - dopo aver ammonito anche Parolo per proteste - manda tutti al riposo con Inzaghi costretto a spingere letteralmente via i suoi e a prendersi personalmente la briga di manifestare ad Hategan e ai suoi assistenti  il proprio disappunto tra i fischi dell'Olimpico.

Lazio-Salisburgo 4-2: numeri e statistiche del match

LA RIPRESA - Sbollita la rabbia la Lazio torna in campo con gli stessi undici e anche nel Salisburgo non ci sono cambi. I biancocelesti ripartono forte e come nel primo tempo passano presto (50'), stavolta con un'azione capolavoro: tocco intelligente di Milinkovic per Lulic che allarga su Luis Alberto, cross basso a premiare l'inserimento dell'inesauribile Parolo che si veste da Crespo e raddoppia con un magnifico colpo di tacco. Il 2-1 galvanizza i capitolini e tre minuti dopo è ancora lo scatenato Lulic a disegnare un corridoio per Immobile, fermato però per un fuorigioco inesistente quando era ormai lanciato verso il portiere. Il Salisburgo ora sembra sulle gambe ma tenta il break con un velleitario rasoterra di Ulmer bloccato in due tempi da Strakosha al 56', così come fa tre minuti dopo il suo collega Walke poco più tardi su Luis Alberto.

Lo spagnolo, autore di una buona prova, lascia il posto a Felipe Anderson al 66' quando entra anche Patric al posto di Basta mentre Rose risponde a Inzaghi richiamando in panchina Gulbrandsen per gettare nella mischia Minamino. Le mosse dei due tecnici hanno effetti immediati: prima è il giapponese a sorprendere la difesa laziale e a pareggiare avventandosi su una palla vagante in area (71'), poi è il brasiliano a riportare la Lazio avanti dopo una strepitosa accelerazione con cui fa fuori tre avversari prima di spedire il pallone in porta con il destro (74'). Al festival del gol a questo punto manca Immobile e ci pensa allora Leiva, dopo l'ennesimo pallone strappato agli avversari, a regalare al bomber il pallone giusto al 74': 4-2 e abbraccio da brividi con Inzaghi. Gli austriaci accusano il colpo e a farne le spese sono i diffidati Schlager e Samassekou - che si beccano due gialli "pesanti" e salteranno la sfida di ritorno - mentre Immobile sfiora la doppietta di testa su cross di Parolo prima di lasciare il posto a Caicedo (85'), a sua volta fermato da Walke che risponde involontariamente con la testa all'incornata dell'ecuadoriano. Nel finale sfiora il gol persino Patric che manca di un soffio il 5-2 ma non rovina la festa dell'Olimpico: la Lazio fa un bel regalo a Simone Inzaghi che proprio oggi compie 42 anni e vede ora la semifinale più vicina.

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