Gattuso: «Voglio un Milan tosto. Qui è dura»

Il tecnico rossonero ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro l'Olympiacos che vale la qualificazione ai sedicesimi di finale per la sua formazione.
Gattuso: «Voglio un Milan tosto. Qui è dura»© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
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INVIATO AD ATENE - Rino Gattuso è pronto al clima infuocato che il suo Milan domani sera troverà nello stadio dell’Olympiacos e, anche se i suoi uomini potranno conquistare il passaggio del turno anche in caso di sconfitta per 1-0, lui non vuole assolutamente che la sua squadra scenda in campo impaurita o per limitare i danni.

Gattuso, quanto è importante questo match contro l’Olympiacos?
E’ fondamentale per la società e per noi. Domani non basterà giocare una partita con grinta, ma ci vorrà una partita a 360 gradi. Troveremo un ambiente caldo, ma in campo tutto scomparirà. Dovremo farci trovare pronti a livello fisico, mentale e tecnico. Non sarà assolutamente facile per noi.


Suso giocherà?
Vediamo domani. Ha dei fastidi, ma a livello strumentale non c’è niente di grave. Domani vedremo se potrà scendere in campo o no.

Quanto può essere importante la sua esperienza in match così infuocati come calciatore?
Zero perché io devo preparare la squadra migliore da mettere in campo. I ragazzi hanno un loro modo di scendere in campo e mettere nella loro testa un qualcosa in più può avere effetti controproducenti. Non posso mettere le mie caratteristiche nella testa dei giocatori: a qualcuno farebbe bene, ad altri no. Non tutti hanno bisogno della mia cattiveria agonistica.

Avrebbe fatto a meno delle voci di mercato che si sono susseguite nell’ultimo periodo? Si sente rassicurato dalle frasi di domenica di Leonardo?
Per pensare ad altro io di tempo ne ho poco. Io devo preparare le partite con il mio staff. Io parlo con i dirigenti, ma non sto qua a raccontare tutto quello che ci diciamo e le problematiche che abbiamo. Non voglio levare niente al calcio e mi voglio concentrare sulle partite che abbiamo anche perché le affronteremo con i giocatori che abbiamo, dopo aver superato un periodo con tanti problemi fisici e giocatori indisponibili che ancora ci sono purtroppo. Qualcosa faremo anche se non so su che strada andremo perché ci sono dei paletti dell’Uefa. Non penso a chi arriverà, ma alle 5 partite che ci sono da qui a quando si riapre il mercato. 

Cosa si aspetta a livello d’approccio domani sera?
Di non andare in svantaggio, di essere pronti perché loro partiranno forte e presseranno molto alti. Sappiamo le difficoltà di questa partita perché loro sono una delle migliori squadre europee come possesso. L’Olympiacos è una formazione di livello e non dovremo pensare di giocare all’italiana, in contropiede. Non dovremo difenderci e giocare solo in fase di possesso. Questa è una partita che ci può far crescere a livello mentale.

A che punto è l’ambientamento di Castillejo? In cosa deve migliorare?
Lui non deve migliorare niente, ma deve continuare a fare quello che fa. A volte si muove solo quando ha palla e deve farlo anche quando la palla non ce l’ha per occupare gli spazi che lasciamo con i movimenti dei compagni. E’ un ragazzo che ha voglia e tecnica in velocità. Ora deve muoversi senza palla, ma sono contento di come si è ambientato, di come vive lo spogliatoio e credo che possa darci una grande mano.

Come ha visto Cutrone dopo l’occasione fallita contro il Torino?
Lui vive per il gol, ma ci può stare che sbagli qualche gol. Ho visto sbagliare reti anche a dei campioniL’asticella la può alzare sotto questo aspetto perché vive questo sport con grande passione. Vedere un ragazzo rammaricato perché ha sbagliato una rete però è bello e positivo: è un segnale di attaccamento.


Cosa pensa dell’eliminazione di Napoli e Inter. Sarebbe uno stimolo in più vivere un altro derby in Europa?
Dispiace per quello che è successo alle italiane. Per il nostro sistema calcio sarebbe stato meglio se fossero andate avanti. Con Napoli e Inter l’Europa League sarà ancora più affascinante e trovarcele eventualmente sul nostro cammino sarebbe affascinante, ma adesso pensiamo solo al match contro l’Olympiacos.

In Grecia il Milan ha vinto delle coppe e questa è una nazione che vi porta fortuna. Lo ricorderà ai giocatori?

Abbiamo vinto contro squadre non greche, nelle finali di coppa, ma contro squadre greche qui abbiamo sempre faticato perché c’è un ambiente che fa diventare tutto più difficile. Dovremo essere bravi a non sottovalutare nulla perché all’andata ci hanno messo in difficoltà, hanno mostrato un bel calcio perché non giocano solo con il cuore, ma anche con la tecnica e con l’esperienza che hanno accumulato in questi anni in Europa. Sono più esperti di noi in Europa negli ultimi anni… Sottovalutare questo aspetto sarebbe molto pericoloso, ma non correremo questo errore.


Non vi troverete di fronte Yaya Toure. Sarà un vantaggio?
Dispiace perché per tanti anni ha espresso un grande calcio e non so perché se n’è andato dall’Olympiacos. A San Siro ci ha messo in difficoltà perché, anche se sembra lento, è difficile da fermare. Ultimamente loro giocano con il 4-3-3, hanno tecnica, palleggiano e cercano soluzioni. Se diamo loro campo ci possono mettere in difficoltà in qualsiasi momento.


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