Miss Italia al Corriere dello Sport: «Cinema e basket, il gioco continua»

Alice Sabatini è venuta a farci visita e a raccontarsi in redazione: «Partite e sfilate, l’adrenalina è la stessa»
Guido D'Ubaldo
7 min

ROMA - Qualche giorno fa le è cambiata la vita. Da atleta a Miss Italia il passo è lungo, ma con le gambe che si ritrova può farlo facilmente. Alice Sabatini è riuscita a non lasciarsi travolgere, vive la nuova dimensione in modo lieve, con professionalità ed entusiasmo, ma senza farsi illusioni. Ci è venuta a trovare in redazione con tanto di fascia e corona, ma se l’è tolte volentieri quando si è trattato di... andare a canestro. La sua è una bella storia. Compirà diciannove anni il 12 ottobre, affronta la vita con il sorriso, in linea con la sua età. Ha voglia di raccontarsi, di dare risalto alla sua carriera di giocatrice di basket.



LE ORIGINI - «Ho cominciato molto presto, nelle giovanili del mio paese, a Montalto di Castro. Mi hanno fatto giocare subito pivot perchè quando ero più piccola ero la più alta. Poi passando in prima squadra non lo ero più, ma mi sono sempre fatta rispettare sotto canestro. Ho scelto la maglia numero 12, il giorno del mio compleanno. Il basket è sempre stata la mia passione sin da piccola, ma ho fatto anche un po’ di danza sportiva, anni fa». Gli impegni da Miss la porteranno in giro per l’Italia, l’agenda è già fitta di appuntamenti, ma non vuole lasciare completamente il basket: «Sono tesserata per il Santa Marinella. Nella passata stagione abbiamo partecipato al campionato di A2, quest’anno in mancanza di fondi la società è dovuta ripartire dalla B. In A2 erano poche le atlete che prendevano i soldi, ma alla fine erano finiti e non hanno neppure pagato gli ultimi stipendi. Io ho sempre giocato gratis. Neppure i rimborsi spese. Mia madre mi ha accompagnato sempre con la sua auto agli allenamenti, ma poi visto che mi doveva anche aspettare è diventata dirigente e si occupava dei tesseramenti. Quest’anno avrò poco tempo, cercherò di andare agli allenamenti, ma è giusto che giochino le altre che sono sempre presenti. Conosco le regole dello spogliatoio e ne ho già parlato con il tecnico». Trova analogie nel competere sul parquet di un palazzetto o in una sfilata di bellezza: «L’adrenalina è la stessa. A basket non mi piace perdere, ma a Jesolo non pensavo proprio di vincere. Al momento dell’incoronazione mi tremavano le gambe, ho creduto fosse un sogno».



LA GAVETTA - Una bella famiglia alle spalle, la mamma sempre presente nella sua vita: «Ho sempre fatto sport, ma ho cominciato presto anche a fare le sfilate. La prima a quattro anni, a Firenze, a Pitti Bimbo. Poi ho cominciato con le selezioni regionali. Quando ho vinto la fascia di miss Lazio a Castelgandolfo, un mese fa, non pensavo che sarei arrivata a vincere anche a Jesolo. La selezione nazionale è stata molto più difficile, nel Lazio le conoscevo tutte le altre concorrenti, le altre no. Mia madre mi ha sempre dato molto consigli, con me è molto esigente, mi aiuta a curare anche i particolari. Somiglio molto a mio padre, mentre gli occhi sono di mia madre. Lei dice che ho anche la testa cocciuta di mio padre e vorrebbe cambiarmela... A Jesolo è venuta tutta la mia famiglia alla finale. Genitori, nonna, bisnonna e zii. La bisnonna si è pure commossa, non l’avevo mai vista piangere».



NESSUNA COME LEI - Una bellezza straordinaria. «Si è aggiudicata cinque fasce, non era mai successo nella storia della manifestazione», confida Marcello Cambi, storico ufficio stampa delle Miss. «Una fascia poi l’ho ceduta alla miss della Toscana, insieme andremo tra qualche giorno a un premio», racconta Alice. La fascia di Miss Cinema prevede anche una parte in un film prodotto da Massimo Ferrero, il presidente della Sampdoria, che era presente alla finale: «È stato molto simpatico, incoraggiava tutte, mandava baci a tutte le miss. Un personaggio divertente». Un primo passo nel mondo dello spettacolo, cercando di capire se potrà essere la sua professione: «Sì, avrò una piccola parte in un film, poi farò un corso di recitazione, che è uno dei premi che ho vinto. Il mio modello è Miriam Leone, una Miss di qualche anno fa (2008; ndr) che sta avendo successo. Sono orgogliosa di essere la prima Miss proveniente dal Lazio dopo tanti anni. E anche una delle poche con i capelli corti ad aver vinto il titolo. Li ho sempre portati così, sin da bambina. Non mi piacciono lunghi. E poi giocando a basket sono molto più comodi». Il calcio non le interessa, almeno per ora: «Non ho mai messo piede in uno stadio. Nessuno a casa mia ha una passione vera per il pallone. Solo mio nonno è laziale, ma neanche tanto. Voi chi mi consigliate di tifare? Di calciatori conosco indirettamente solo Blanchard, che gioca nel Frosinone e ha fatto gol recentemente alla Juve, ma solo perchè sono amica del fratello. Il basket lo seguo invece e faccio il tifo per la Virtus Roma, ma provo simpatia anche per la squadra di Miami. Sono amica di un ragazzo che gioca nella Virtus. Mi hanno invitato a una partita al palazzetto, ci andrò. Il mio mito è Michael Jordan, il più grande giocatore della storia del basket. Ho un tatuaggio sull’anca con il suo simbolo, che si può vedere solo quando sono in costume».



QUELLA BATTUTA - È stata molto criticata per una battuta sulla guerra, pochi istanti dopo l’incoronazione a Miss Italia: «Non voglio tornarci su, quella frase è stata strumentalizzata. Mi dispiace di essere stata attaccata senza avere la possibilità di difendermi e spesso chi mi ha criticato lo ha fatto nascondendosi dietro l’anonimato. Claudio Amendola è stato molto simpatico, anche se la sua domanda mi ha colto di sorpresa. Ma mi sembrava di conoscerlo da una vita». Voglia di casa, della cucina di mamma e nonna: «Questa visita da voi la collego alla prima volta che torno a Montalto dopo un mese. I miei hanno un ristorante nel parco di Vulci, cucina casalinga, piatti maremmani. Non so ancora cosa mi avranno preparato. Per sabato a Montalto hanno preparato una festa in mio onore. Siete tutti invitati!».



© RIPRODUZIONE RISERVATA