Juve, Dybala chiama Ramy: «Sei un eroe!»

Il campione argentino e la promessa speciale
Juve, Dybala chiama Ramy: «Sei un eroe!»
Francesca Fanelli
3 min

Se “l’eroe sei tu” stavolta non è perché il mondo ha sbagliato a ruotare, ma perché è la vita che lo ha deciso per te. Se sei diventato per tutti un eroe ci sarà un perché. E “cose” così ti cambiano, anche se sei ragazzo e non lo dai a vedere. Preferiamo chiamarla “cosa” questa storiaccia di cronaca, perché quella telefonata al cellulare fatta da Ramy Shehata per chiedere aiuto ha cambiato per sempre il corso della sua esistenza e dei 51 compagni di scuola con cui era su quel maledetto bus dirottato l’altro giorno a San Donato Milanese. Tutti salvi grazie a lui, mentre proprio ieri è stato convalidato l’arresto di quell’autista autore di un gesto folle. E visto che sei un eroe meriti qualcosa di grande e unico, qualcosa che ti faccia dire “No, non ci credoooo” e ti faccia sorridere di gioia ed è proprio quello che ha fatto il suo eroe sportivo, quello che ogni domenica ha applaudito. “Sei il mio eroe”, Paulo gli ha detto così. Perché anche Dybala ha un cuore infinito ed è un ragazzo semplice solo un po’ più grande di lui, ma con le stesse ansie e paure. Ramy lo adora (“L’unico regalo che voglio è incontrarlo”), ha la sua maglia dentro l’armadio e tifa per la Juventus anche perché c’è lui.

Ramy e Paulo, due ragazzi, uno argentino e l’altro egiziano, con l’Italia nel cuore. Paulo, quando ha saputo quello che aveva fatto, ha voluto parlare a Ramy. E allora quale occasione migliore per sentirsi eroe del quotidiano nello straordinario mondo del pallone che le belle parole del tuo idolo di sempre e un invito - appena si potrà, usciti dal frullatore di questa brutta cronaca - a varcare i cancelli dello Stadium e trascorrere una giornata a Torino nella casa della Juve tra quelli che sono i suoi amici del cuore, con i quali vive le sue domeniche di calcio. Quelli che in una infallibile canzone del passato ma di fatto moderna “li vedi dal coraggio e dall’altruismo”. Già, quelli di solito sono i calciatori, stavolta Ramy ne ha avuti più di loro. E li riconosceremo ovunque gli occhi di questo ragazzo, le sue parole e i suoi sogni da italiano. Ha 13 anni e tutto il bello della gioventù dentro, in quello che fa e dice, in quello che vorrebbe e si aspetta dalla vita. La faccia pulita, le buone maniere, gli idoli di un’età spensierata a cui da genitori si lotta affinché resti tale. Ramy è diventato - in mezzo a quella che poteva essere una tragedia e non lo è stata - il nostro piccolo eroe moderno. Ramy è semplice nella sua felpa scura, ha lo sguardo deciso quando chiede per sé e gli altri di diventare italiano. Non come un premio. E’ finito anche dentro alle polemiche e non si è spaventato, ma forse se hai avuto paura di morire e lo hai visto con i tuoi occhi, niente ti può far piangere di più.


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