Gianni Agnelli, l'Avvocato bianconero

Esempio di stile ed eleganza, il 24 gennaio 2003 moriva uno dei presidenti più amati della storia della Juventus
Gianni Agnelli, l'Avvocato bianconero
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Elegante, indimenticabile: semplicemente l’Avvocato. Il 24 gennaio 2003 ci lasciava Gianni Agnelli, il presidente apprezzato da tutti, dai dirigenti della Confindustria agli operai della FIAT.  Una passione carnale per il bianco e il nero, per la Juventus, la compagna della sua vita. Un’emozione vissuta giorno per giorno, che iniziava con la chiamata delle sei di mattina a qualcuno dei suoi campioni: Boniperti, Platini, Del Piero.

STILE JUVE. Una vita di successi nello sport, nell’industria e nell’imprenditoria. Al calcio, però, ha dato qualcosa in più: quello stile che lui non ha mai nominato, ma di cui parlavano in continuazione quelli al di fuori del mondo Juventus. Di stile, però, l’Avvocato ne aveva tanto, come il gusto per il bello o il senso per gli affari. L’amore per l’arte sotto ogni sua forma: Baggio paragonato a Raffaello, Del Piero a Pinturicchio, Platini acquistato per un tozzo di pane. Questo era Gianni Agnelli: un personaggio dall’umorismo tagliente, un presidente che sanguinava bianconero, ma allo stesso tempo un tifoso come gli altri. Non si è mai definito un mecenate, bensì un supporter, che ha avuto la fortuna di aiutare la Juventus. Per l’Avvocato, tutto questo, non è stato solo calcio: è stato l’amore di una vita intera, un motivo di orgoglio, di gioia, di frustrazione e delusione. A ogni modo, quella squadra gli ha regalato emozioni profonde, proprio come una love story che non conosce il proprio capolinea.

 

OMAGGIO DA BRIVIDI. Immediatamente dopo la sua scomparsa, Torino, il Delle Alpi e Del Piero gli resero omaggio: oltre diecimila persone ai funerali, lo stadio che si commuove mentre osserva la sua poltrona vuota occupata da una maglia bianconera e il suo Pinturicchio che gli dedica un gol. E che gol: un pallonetto al volo con l'esterno destro, praticamente di tacco. Fosse stato in tribuna, l’Avvocato avrebbe applaudito. Non c’era più quel giorno, ma c’è tutt’ora. Nel cuore, nei pensieri e nell’anima di ogni tifoso juventino. Gianni Agnelli, un uomo d’altri tempi dal cuore bianconero


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