Vincent Candela, il doppio passo in francese

Arrivato alla Roma nella sessione di calciomercato del gennaio 1997, il terzino fu uno dei protagonisti della squadra che vinse lo scudetto nel 2001
Vincent Candela, il doppio passo in francese
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Nel 2014 è entrato giustamente nella Hall of Fame della Roma. Perché quello di Vincent Candela fu un contributo da vera e propria leggenda alla causa giallorossa. Arrivò nel gennaio del 1997 dopo una trattativa durissima con i francesi del Guingamp tanto che, proprio all’indomani della conquista dello scudetto, il presidente Franco Sensi rispondeva così a chi gli chiedeva quale fosse stato l’acquisto più difficile: «Quello di Candela. Lo volevo a tutti i costi. Giocava nella provincia francese, ogni volta che cercavo di chiudere mi alzavano il prezzo».

 

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STORIE DI MERCATO DI RIPARAZIONE Eleganza, tanta corsa e un cuore grande: tre elementi che hanno fatto di Vincent Candela una leggenda della Roma. Arrivato nel gennaio 1997 dal Guingamp, con la maglia giallorossa ha percorso senza sosta la fascia sinistra per otto stagioni. Terzino sotto la guida di Zdenek Zeman, esterno di centrocampo con Fabio Capello, sempre pronto a fare il doppio passo per superare chi gli si presentava davanti. Uno Scudetto, una Supercoppa e un amore viscerale per la Capitale. Monsieur Vincent: un francese nato a Bedarieux e diventato romano come il più tipico dei nasoni. #amodonostro #ilcuoio #calciomercato #mercato #asroma #roma #vincent #candela #vincentcandela #seriea #vintage #anni90 #france #francia #italy #italia #legend #cover #photo #picture #stadium #stadioolimpico #rome #story #guingamp #ligue1 #scudetto #coppaitalia

Un post condiviso da Il Cuoio (@ilcuoio) in data: Gen 14, 2019 at 8:09 PST

NELLA CAPITALE - Iniziò nel Tolosa, poi passò al Guingamp, ma è con la Roma che vive la sua stagione sportiva più esaltante: 289 presenze in gare ufficiali, 210 volte in campionato, 30 in Coppa Italia, una in Supercoppa Italiana, 48 nelle coppe europee. «Alla Roma devo moltissimo: il successo, la fama, il benessere economico. Ma non solo: qui a Roma ho costruito la mia famiglia, qui sono nati i miei quattro figli». Tutti pensano che fosse stato notato durante il doppio incontro di Coppa Uefa tra il Guingamp e l’Inter, in verità fu durante le finali dell’Europeo Under 21 che Giorgio Perinetti e Carlos Bianchi (all’epoca, rispettivamente, DS e allenatore della Roma) lo notarono e decisero di acquistarlo. L’affare si concretizzò solo nel gennaio successivo, esor il 2 febbraio in una sfida contro il Vicenza di Guidolin decisa da una doppietta di Balbo. Per i primi gol bisogna aspettare il 9 marzo 1997, quando ne segnò due al Verona. Quella stagione non andò bene per i giallorossi, malgrado il suo contributo: la Roma terminerà il campionato al 12esimo posto, con Carlos Bianchi esonerato e sostituito dalla coppia Liedholm-Sella. Arrivò Zeman che esaltò le sue doti offensive, poi anche Capello non pensò mai di privarsene. E se i tifosi giallorossi ricordano ancora a bocca aperta il suo doppio passo e quel modo di incedere sulla fascia sinistra portando avanti il pallone con l’esterno destro, la chiosa perfetta è di Francesco Totti che una volta disse: «La mia squadra ideale di tutti i tempi? In porta Buffon in difesa Maicon, Samuel e... Candela».


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