Conte, ma che dici? Uscita sbagliata, la Nazionale merita rispetto

È una mancanza di rispetto nei confronti dei giocatori che farebbero, e fanno, di tutto per stare in quel garage
Conte, ma che dici? Uscita sbagliata, la Nazionale merita rispetto© ANSA
Stefano Barigelli
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ROMA - Le battute non sono il pezzo forte di Conte. Paragonare la Nazionale a un garage è una mancanza di rispetto nei confronti di uno dei pochi simboli in cui questo Paese, tutto intero, si riconosce. E’ una mancanza di rispetto nei confronti dei giocatori che farebbero, e fanno, di tutto per stare in quel garage. E’ una mancanza di stile nei confronti di un presidente che ha creduto così tanto in lui da offrirgli un incarico di enorme prestigio (coordinatore del settore azzurro comprese le squadre giovanili), riconoscendogli un compenso record per un tecnico della Nazionale. Su quella panchina si sono seduti allenatori come Lippi, Trapattoni o Sacchi che con le squadre di club avevano vinto più di Conte, ma che non si sono sognati di disprezzare l’incarico in Nazionale al momento dell’addio.

C’è poi una questione di opportunità: la Nazionale italiana è alla vigilia di un campionato europeo dove non parte certamente favorita. Arrivarci con queste premesse è un errore e anche un rischio. Conte avrebbe fatto meglio a chiamare le cose con il loro nome, a spiegare cioè la propria decisione con la parola chiave che l’ha convinto: Chelsea. Invece no. Ma d’altronde anche alla Juve, che pure l’aveva difeso nel momento più delicato della sua carriera, Conte si segnalò con una battuta non esattamente riconoscente: la Champions è un ristorante da 100 euro, non puoi sederti con 10 euro in tasca. Disse su per giù così, Antonio Conte. Sappiamo poi come è andata: con Allegri la Juve è arrivata un anno fa in finale di Champions e la scorsa settimana è uscita dopo aver messo sotto il Bayern a Monaco. Prendiamolo insomma come un auspicio: il dopo Conte è quasi sempre meglio di Conte.

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