Ventura: «Ecco la mia Italia e il mio progetto giovani»

Il ct illustra le sue idee: «Riparto da Conte ma bisogna andare oltre. Il 3-5-2 obbligato dai tempi stretti e sacrifica talenti come Berardi o El Shaarawy. Ho chiesto stage con i giovani per provare alternative tattiche per non bruciarli». Bonucci con due giorni di permesso. La telefonata augurale di Conte al suo successore. Verratti con tre punti di sutura alla mano destra. Bernardeschi provato interno
Ventura: «Ecco la mia Italia e il mio progetto giovani»© LaPresse
Andrea Santoni
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FIRENZE - Il tempo di salutare telefonicamente Antonio Conte, che lo ha chiamato per un in bocca a lupo, eppoi Giampiero Ventura ha affrontato la sua prima conferenza stampa di inizio raduno, con alle porte il debutto da ct, previsto l’1 settembre a Bari in amichevole contro la Francia. Una mezz’ora intensa dove il nuovo commissario tecnico ha fatto capire la sua visione del ruolo, a cavallo dell’eredità lasciatagli dal collega ora al Chelsea e la sua Italia che verrà, soprattutto sul piano tattico. Dopo aver annunciato un’iniziativa della sua Nazionale a favore dei terremotati di Lazio e Marche ancora da perfezionare, Ventura è entrato dettagliatamente dentro le sue scelte, presenti e di prospettiva: «Ripartiamo da dove aveva finito Conte, anche se ci sono delle novità. Il significato è chiaro: con 3 giorni di tempo prima del debutto, non c’era spazio per preparare qualcosa di diverso. Io avrei voluto mantenere il gruppo intero dell’Europeo, il cui più grande successo in Francia è quello di aver riportato l’entusiasmo intorno alla maglia azzurra. Però c’erano delle contingenze: Zaza, Darmian, Sirigu sono fermi da 3 mesi; in più c’era una partita importante della Under 21, che contro la Serbia si gioca la qualificazione a Euro 2017; in sintonia con Di Biagio ho scelto alcuni giocatori, altri glieli ho lasciati; vediamo se terrò i giovani qui (Donnarumma, Rugani, Romagnoli ndr) o gliene darò uno o magari due (i due centrali). Stiamo iniziando un percorso».

Tra le cose in comune con Conte, Ventura mette il senso del ruolo: «Come Antonio anche io continuo a essere allenatore; è quello che ho sempre fatto…stamattina avevo le lacrime agli occhi perché non ero su un campo di calcio da 3 mesi…Ho trovato nei ragazzi grande disponibilità, una sensazione piacevole».

Poi il ct ha rivelato il suo “piano stage” (una settimana per farlo potrebbe essere dall'11 al dicembre), un progetto in un certo senso più ambizioso rispetto a quelli dei suoi predecessori Prandelli e Conte, basato su tattica e giovani: «Prendiamo Berardi, che non c’è, come El Shaarawy; finché il modulo è questo, e lo è per i motivi che vi ho spiegato, certi giocatori come loro sono penalizzati; di esterni offensivi nel nostro calcio ce ne sono molti però e sarebbe un peccato mortale non lavorare su moduli alternativi (4-2-4, ndi); per questo ho proposto alla Figc dei raduni, fino a tre in questa stagione, dedicati ai giocatori che non fanno parte del “gruppo 3-5-2”. Aspetto il timbro federale. Perché il problema è preparare i giovani all’esordio in azzurro senza bruciarli magari in amichevoli impegnative come le prossime, contro Francia e Germania amichevoli non ideali per provare i giovani di prospettiva, tra loro molti non sono pronti per portare il peso della maglia. Bisogna farli sentire a casa. Intanto ho parlato con alcuni dei club interessati a questo progetto, come Genoa, Atalanta e sono entusiasti». Non solo, il ct si aspetta un inizio di campionato come quello di questa stagione: «A settembre 2017 ci aspetta la Spagna in qualificazione: mi auguro di avere i miei con almeno due partite nelle gambe».

Aspettando l’Italia che verrà, si resta ancorati a quella contiamo: «Io vivo di paragoni con lui: dai tempi di Bari, e mi pare che arrivato dopo al suo posto, se non ho fatto meglio di sicuro sono stato all’altezza…Lo ripeto, sto studiando l’inglese perché dopo la Nazionale…») . Ventura spiega: «Io non ho esempi da seguire, voglio fare qualcosa di produttivo. Sarebbe bello avere una Nazionale di 25enni, dopo il mondiale russo, con un bel futuro. La mia Italia? Vorrei che si divertisse: se lo fa lei si diverte anche la gente e mediamente in questa situazione arriva anche il risultato».

Ventura si è poi soffermato sui singoli, annunciando di aver concesso a Bonucci un permesso di 48 ore per motivi familiari («Lo aspetto domani sera o mercoledì mattina»). Il ct ha parlato di Verratti (arrivato da Monaco con 3 punti di sutura alla mano destra), il grande assente di Francia 2016: «Lui e Pellè non li avevo visti in queste settimane (difficile andare in Cina.)… Con Marco ho parlato una mezz’ora stamattina… roba tattica. Lui è un mediano “metodista” anche se ieri a Monaco ha giocato sulla trequarti (e non gli piace). Ci saranno delle partite in cui lui giocherà così e in altre giocherà in un centrocampo diverso, perché ci sono squadre che il metodista te lo marcano e lo annullano: lo vedremo di volta in volta. In questa fase ci mancano Marchisio e Giaccherini, dobbiamo adattare qualcuno. Bernardeschi per esempio può lavorare da interno, come Bonaventura. L’Italia di Conte era fatta di organizzazione, compattezza di gruppo, voglia di essere squadra; se ci aggiungiamo qualche dettaglio possiamo fare bene; Belotti? E’ qui perché lo conosco e perché lo merita, è a quota 4 ma poteva a essere a 6. Il futuro è nelle sue mani». In chiusura il caso De Rossi, convocato dopo l’espulsione contro il Porto che gli è costata la fascia di capitano: «Non ho parlato ancora con lui: analizzeremo quel che è accaduto. Ma una cosa è certa: anche noi avremo il nostro decalogo interno: se non ci sono regole non c’è rispetto».
  
 


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