Di Biagio: «Balotelli out? Non è una chiusura totale»

Il ct della Nazionale: «Continuerò a seguirlo, vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi, ma oggi ho fatto questa scelta»
Di Biagio: «Balotelli out? Non è una chiusura totale»© ANSA
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FIRENZE - La possibile conferma al timone della Nazionale «non è importante, sono un uomo federale, lavoro qui da 8 anni, mi hanno dato questa opportunità e cercherò di sfruttarla al massimo. È innegabile che mi giochi qualcosa ma non è la priorità». Lo precisa Gigi Di Biagio, ct ad interim della Nazionale, in vista delle amichevoli con Argentina e Inghilterra. «In cuor mio so che dovrò mettere in difficoltà i vertici federali ma non è la priorità: dobbiamo rilanciare questa squadra e ricreare entusiasmo e passione». Al suo fianco, in conferenza stampa, il vice commissario Figc, Alessandro Costacurta: «conta che il calcio italiano si riprenda e arrivi dove merita, le somme si tireranno dopo. Conosco Gigi, è anche qui per quello che ha dimostrato ma in questo momento non è corretto fare una domanda del genere, tutti qui vogliono che la Nazionale giochi bene, a prescindere dal futuro».

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BALOTELLI - «La non convocazione di Balotelli è una scelta mia, ho pensato che in questo momento fosse meglio così. Ma non è una chiusura totale e non ci sarà mai. Ho valutato questa cosa così, continuerò a seguirlo, vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi, ma oggi ho fatto questa scelta».

BUFFON - «Gigi forse è anche qui per aggregare, ma è qui per giocare, per aiutarmi, può dare qualcosa in più, un valore aggiunto dentro e fuori dal campo. Non so poi se giocherà una o due partite, non è un problema, io devo fare quello che mi sento rispetto a quello che vedo, non quello che leggo. I numeri, parlo in generale e non solo riguardo Mario, sono molto importanti ma poi devono essere conditi da determinate prestazioni. Motivazioni politiche dietro la sua mancata convocazione? Dal punto di vista del comportamento lui non ha fatto nulla e continuerò a seguirlo come ho fatto finora».

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ASTORI - «C'è qualcosa di strano, ma stiamo cercando di normalizzare altrimenti diventa devastante. È quello che stiamo facendo con i più anziani, riportare tutto a qualche mese fa e non è semplice».

 


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