MANCHESTER - A 131 giorni dalla notte da incubo di San Siro e dalla clamorosa eliminazione dal Mondiale per mano della Svezia riparte con una sconfitta il nuovo corso dell'Italia, per il momento affidato a Gigi Di Biagio. L'ex ct dell'Under 21, chiamato a traghettare la Nazionale in attesa del nuovo ct - ma convinto di potersi giocare le sue carte contro i più quotati Ancelotti, Mancini, Ranieri e Conte - ha debuttato con una sconfitta a Manchester, dove gli azzurri hanno ceduto nel finale a un'Argentina priva delle sue stelle più brillanti e capace di imporsi per 2-0 dopo aver gestito in pieno controllo il primo tempo e sofferto un po' nella ripresa.
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LE SCELTE - Per la sua prima panchina azzurra Di Biagio si affida all'atteso 4-3-3 regalando il debutto nella Nazionale maggiore al 20enne Chiesa, inserito in un undici tutto somamto collaudato. Con l'esterno della Fiorentina schierato a destra nel tridente con Immobile e Insigne, a centrocampo ci sono infatti Parolo e Verratti ai lati del regista Jorginho (mai veramente protagonista nella fase finale della gestione Ventura) e in difesa - con Chiellini ai box - Bonucci e Rugani formano la coppia centrale davanti a capitan Buffon (addio rimandato e presenza n. 176 per il numeor uno juventino) con Florenzi e De Sciglio terzini.
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IL PRIMO TEMPO – L’approccio dell’Italia è abbastanza buono e, anche se il pallino del gioco è fin dall’inizio tra i piedi argentini, la concentrazione degli azzurri sembra quella necessaria in partite come questa. La ‘Selección’ cerca il fraseggio senza però trovare varchi e Buffon è chiamato a sbrigare solo l’ordinaria amministrazione, come sul tentativo mancino di Di Maria (5’) e sul colpo di testa di Otamendi su azione da corner (16’). Se la fase difensiva funziona non si può dire però lo stesso quando è il momento di ripartire e a parte l’inzuccata di Parolo al 9’ (mira da rivedere su punizione di Insigne). Al 35’ vane le proteste di Lo Celso, che chiedeva un rigore per un tocco con il braccio (involontario) di Rugani, e così all’Argentina non resta che provarci da lontano come fa Biglia al 39’ senza però inquadrare la porta.
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LA RIPRESA - Dal'intervallo rientrano in campo gli stessi ventidue ma gli undici azzurri sembrano ora più determinati. Se ne accorge subito Paredes, troppo leggero su un retropassaggio letto alla perfezione da Immobile che intercetta il pallone e mette davanti alla porta Insigne che tutto solo davanti a Caballeros calcia però incredibilmente fuori. Lo scampato pericolo scuote gli argentini la cui replica è immediata: cross di Di Maria e colpo di testa di Lanzini con la palla che vola però alta sopra la traversa mentre al 58' è ancora Di Maria a chiamare da fuori area Buffon all'intervento. Ma ora c'è anche l'Italia e c'è lavoro anche per Caballero, che prima anticipa Insigne su cross di Chiesa (fino a questo momento timido e spaesato) e poi su Immobile ben servito da Verratti.