Italia, Gigi saluta: l'atto finale di Buffon

Il portiere sta chiudendo l’avventura in Nazionale. Potrebbe non vestire più la maglia azzurra: con l’Inghilterra dovrebbe toccare a Donnarumma
Italia, Gigi saluta: l'atto finale di Buffon© Getty Images
Andrea Santoni
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MANCHESTER (Inghilterra) - C’è un bel museo dedicato a Andy Warhol, qui a Manchester. Avesse già ore libere, magari Gigi Buffon un salto ce lo avrebbe fatto. Anche se a lui la storia che tutti siamo destinati a un quarto d’ora di celebrità poco si addice. Gigi che, amareggiato, dopo la partita rifletteva sull’abitudine alla mediocrità che stava tirando giù la “sua” Nazionale. Per il Capitano piuttosto il tempo va calcolato, almeno, a quarti di secolo. Il più grande spettacolo prima del weekend, indipendentemente dal modesto presente azzurro, resta lui. Lo si è visto, una volta ancora, con l’Argentina; lo si è capito quando è rientrato dopo l’intervallo, tra gli applausi dei tifosi argentini; lui, uscito a metà gara, ancora sullo 0-0 grazie a tre grandi sue parate, abbracciato a Higuain, al quale aveva negato il gol, nello stesso modo magnifico con cui aveva salvato la Juve, contro il City, due anni e mezzo fa, ipnotizzando un paio di volte Sterling (che ritroveremo dopodomani a Wembley) in Champions. Quella Champions chiodo fisso di Gigi.

Che qualcuno voleva ora a casa, perché inadatto a segnare la strada verso il futuro azzurro. Quale, di grazia? La verità è che non ci sarà più bisogno di inviti: perché Buffon con la Nazionale sta chiudendo davvero e, dopo il fiele di Milano, avrebbe voluto un addio diverso. Queste prepasquali potrebbero essere davvero le ultime partite del portierone in azzurro. A Manchester è stato un gigante, a Wembley era previsto Donnarumma dal primo minuto. Vedremo se i piani cambieranno o meno. Quello che è cambiato è il sentire di Buffon. Lo si era capito benissimo, alla vigilia della partita con l’Argentina, quando il Capitano si era presentato algido e puntuto, pronto a dettagliare quanto e come avesse vinto in venticinque anni di azzurro (7 titoli, under comprese). Poi c’è stata la partita

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