Italia, Mancini: «Certezze? Insigne continua a segnare...»

Il ct alla vigilia dell'amichevole con l'Ucraina: «Giocheremo con il tridente. Vogliamo portare gioia ai genovesi»
Andrea Ramazzotti
4 min

GENOVA - Un Roberto Mancini segnato dall’emozione ha parlato alla vigilia della gara di domani contro l’Ucraina. Il ct non ha svelato la formazione e ha solo confermato che Donnarumma sarà titolare.

Mancini, viste le defezioni di Zaza e Cutrone c’è un problema attacco viste anche le assenze per scelta tecnica di Belotti e Balotelli?
Non c’è un problema attacco e abbiamo convocato Lasagna che arriverà stasera. In più abbiamo altri attaccanti. Per queste due partite possono bastare.

Che idee di formazione ha?
Giocheremo con il tridente di sicuro. E ci sarà anche chi giocherà due partite. Abbiamo 6 giocatori d’attacco e l’unico giocatore che può fare la prima punta è Immobile. Magari in questa amichevole potremo provare altre soluzioni.

Qual è la sua commozione per quello che ha visto al Ponte Morandi?
E’ stato un sentimento generale, non solo mio, perché quando si arriva sul posto è una cosa terribile. Dalla televisione non si capisce tutto… Il ponte visto da sotto, per me che Genova rappresenta 15 anni della mia vita, è stato terribile. E’ stata un’emozione che ricorderemo a lungo.

Ci saranno novità in mezzo al campo con il ritorno di Verratti? In quale ruolo lo utilizzerà?
Il suo ruolo è uno e torna dopo un po’ di tempo in Nazionale. Lo voglio vedere qui in azzurro perché nel club non è la stessa cosa e spero che porti l’esperienza che ha accumulato nel Psg.

Chi giocherà in porta?
Donnarumma.

Ha incontrato gli orfani del Ponte Morandi?
Sì, sono stato con i bambini che hanno perso o entrambi i genitori o il papà e la mamma. E’ una tragedia assurda: hanno fatto le foto con i giocatori e ricevuto una maglia. Spero che questa giornata possa portare loro un briciolo di serenità.

Chiellini può giocare entrambe le partite?
Vediamo domani. Ci sono 4 giorni tra le due gare e quindi il tempo c’è. Decideremo insieme domani perché la partita di domenica chiaramente conta di più.

Cosa si aspetta domani?
Di portare gioia ai genovesi. Vogliamo vincere perché una vittoria porta felicità a tutti. Abbiamo avuto un solo allenamento a disposizione e tanti sono arrivati tra domenica notte e lunedì mattina. Hanno avuto solo il tempo di recuperare un po’ di energie, ma spero che la squadra faccia una buona gara e giochi a pallone.

Chi è il giocatore che deve dare qualcosa di più in nazionale? Può essere Insigne?
Il leader in una squadra è quello che ha più esperienza e deve aiutare i giovani. Ci può essere il leader per esperienza e il leader tecnico. Noi abbiamo giocatori tecnicamente validi e spero che di leader tecnici ne avremo più di uno. Abbiamo giocato insieme solo due partite e un po’ di tempo ci vuole.

Che tipo di avversaria è l’Ucraina? Teme la sindrome da amichevole?
Sindrome da amichevole no perché abbiamo bisogno di vincere: vincere aiuta a vincere e a noi serve. L’Ucraina è una buona squadra, guidata da Shevchenko e da tecnici italiani e non sarà un’avversaria facile. Non la sottovaluteremo.

C’è una certezza che le ha dato il campionato in chiave Nazionale?
Insigne ha cambiato ruolo nelle ultime partite e continua a segnare gol importanti. Bernardeschi continua ad essere un giocatore importante. Il campionato dà delle idee e sta a noi seguirle. E poi fisicamente stiamo meglio rispetto a un mese fa. Mi dispiace solo che abbiamo perso alcuni elementi per infortunio.


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