Italia-Ucraina 1-1: non basta Bernardeschi

Gli azzurri di Mancini giocano bene per un'ora e vanno in vantaggio con lo juventino, ma vengono poi ripresi dalla squadra di Shevchenko che pareggia con Malinovskiy
Italia-Ucraina 1-1: non basta Bernardeschi© LAPRESSE
Giuliano De Matteis
8 min

GENOVA - Tanto rumore per nulla, almeno se si guarda al risultato. Un 1-1 tutt'altro che esaltante contro la non irresistibile Ucraina di Andrij Shevchenko, ma di certo bugiardo per quello che si è visto sul prato del 'Ferraris'. E se dopo il successo per 2-1 alla prima contro l'Arabia Saudita il nuovo ct Roberto Mancini non è più riuscito ad assaporare il gusto della vittoria (ko con Francia e Portogallo e pari con la Polonia) è anche vero che sono diverse le cose da salvare di questa amichevole genovese, soprattutto in vista della sfida di Nations League in programma domenica in Polonia. Dall'incoraggiante esordio del 21enne Barella alla mentalità mostrata finché le gambe hanno retto e il fiato ha spinto gli azzurri, schierati senza una vera punta ma ispirati dalla voglia di giocare a calcio palla a terra e in velocità come da tempo non accadeva. A mancare sono state incisività e cattiveria sotto porta, un po' di peso negli ultimi metri (la solita storia della coperta corta) e anche un pizzico di fortuna quando Malinovskiy ha pescato il jolly subito dopo il vantaggio finalmente realizzato da Bernardeschi

Italia-Ucraina 1-1: numeri e statistiche del match

LE SCELTE - Nessuna sorpresa nella formazione azzurra rispetto alle attese della vigilia, con il ct che punta sulla qualità più che sui centimetri: nel 4-3-3 torna Verratti in mediana con Barella e il "fedelissimo" Jorginho in regia, davanti a Donnarumma ci sono Florenzi e Biraghi ai lati di Bonucci e capitan Chiellini mentre nel tridente Insigne ha la 10 ma fa il "falso nueve" con Bernardeschi e Chiesa sugli esterni. Sull'altro fronte Sheva si affida a un 4-1-4-1 con Sydorchuk uomo d'ordine davanti alla difesa, Marlos e Konoplyanka sulle fasce e Yaremchuk unica punta.

PRIMO TEMPO - A rompere il ghiaccio è Bernardeschi, che al 5' scalda i guanti di Pyatov con un velenoso sinistro dal limite. Gli azzurri sembrano in palla e un minuto dopo Chiesa è bravo a sfruttare un errore di Marlos per involarsi verso la porta avversaria, meno quando decide di calciare invece di servire Insigne tutto solo nel cuore dell'area. L'esterno viola si prende i rimproveri del compagno e di Mancini ma non c'è tempo per respirare: sugli sviluppi del corner Verratti pennella per Bonucci che si coordina alla perfezione e calcia al volo di destro, vedendosi però negare il gol da una grande parata di Pyatov. I tre attaccanti azzurri si scambiano continuamente le posizioni per non dare punti di riferimento agli avversari e al 22' è proprio il centrale juventino a pescare con un lancio perfetto Chiesa sulla sinistra, appoggio per Insigne che apre il piattone e col destro a giro sfiora il palo. L'Italia c'è e ci provano anche Barella (Pyatov fa buona guardia) e Chiellini (mira imprecisa di testa su corner) mentre la prima parata di Donnarumma arriva al 25' su tiro di Konoplyanka e tre minuti dopo ci pensa Bonucci a opporsi con la testa sul tentativo dal limite di Marlos. Jorginho e Verratti intanto si abbassano a turno e danno ritmo e geometrie al giro palla degli azzurri, aggressivi poi nel pressing alto per restare così costantemente nella metà campo ucraina. E dopo altri due interventi di Pyatov su Chiesa Insigne e un rasoterra di Barella murato da Zinchenko, al 43' la gara si ferma per ricordare e omaggiare le 43 vittime del Ponte Morandi. Dopo il mimuto di silenzio (accompagnato dagli applausi del 'Ferraris') e prima del riposo c'è tempo per una presa bassa di Donnarumma sul piazzato di Marlos, poi si va negli spogliatoi sullo 0-0.

LA RIPRESA - Al rientro in campo Shevchenko presenta Tsygankov al posto di Marlos (unico dei suoi a combinare qualcosa nei primi 45') ma il copione non cambia con l'Italia che spinge: Insigne calcia sulla barriera una punizione conquistata da Barella e sulla respinta il destro di Florenzi è potente ma troppo centrale per impensierire Pyatov, che si fa invece sorprendere al 56' dal mancino di Bernardeschi. Gli azzuri ora sono in vantaggio ed è proprio lo juventino a lasciare il posto a Immobile, che va a piazzarsi al centro del tridente con il suo ex compagno Insigne largo a sinistra come nel Pescara di Zeman che vinse la Serie B nel 2012 con Verratti in regia. La reazione dell'Ucraina è affidata ai piedi di Yaremchuk ma si fa trovare pronto Donnarumma, che sul successivo corner non può fare però molto contro Malinovskiy: girata perfetta e palla all'angolino con il vantaggio degli azzurri svanito dopo appena sette minuti. Al 70' arriva il momento di Bonaventura (fuori l'ammonito Verratti) ma è ancora Malinovskiy a mettere i brividi su punizione a un'Italia ora più lunga e meno precisa: sinistro centrale ma violentissimo e traversa a salvare un incerto Donnarumma, che se la cava poi con i pugni sul colpo di testa di Stepanenko. Altre mosse dalle panchine: tra gli ospiti entrano PetriakKravets (presto ko e sostituito al 90' da Butko) e Krivstov al posto di StepanenkoYaremchuk e Rakitski mentre il 'Mancio' richiama in panchina Barella, InsigneFlorenzi e Biraghi per giocarsi le carte Lorenzo PellegriniBerardi, quella dello "spagnolo" Piccini (anche lui al debutto come Barella) e del capitano genoano Criscito. La stanchezza si fa sentire ma ci si prova fino alla fine: prima è Tsygankov a sfiorare il palo, poi Chiesa a tentare un improbabile acrobazia con palla in curva. Finisce 1-1 ma sembra giusta la strada intrapresa dagli azzurri, che domenica in Polonia dovranno però cercare di portare a casa tre punti per evitare il rischio di retrocedere nella Serie B della Nations League.

 

 

 

 


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