Venezia, parla Tacopina: così il Leone ora torna a ruggire 

«Lo stadio? Caro Pallotta, a Roma troppi contrasti ma qui sarà un gioiello»
Venezia, parla Tacopina: così il Leone ora torna a ruggire © Getty Images
Xavier Jacobelli
4 min

VENEZIA - La tregua di solito dura dalle 9 alle 12, per via del fuso orario. Mediamente, Joe Tacopina trascorre negli Stati Uniti diciotto-venti giorni al mese. Il resto lo vede ben presente a Venezia. Eppure, anche quando è a Manhattan o nel Connecticut, il cinquantenne avvocato italoamericano è comunque onnipresente nella vita del club. Parola dei più stretti collaboratori: fra telefonate, sms, whatsapp, skype, face time e mail, il contatto è costante. Anche perchè, in puro stile Usa, il personaggio è perfettamente consapevole di che cosa sia e di quanto conti la comunicazione. Alla faccia del silenzio stampa e di tutta la paccottiglia velinara che, troppo spesso infesta la serie A, Tacopina ama parlare e parlare chiaro.

ROMA E BOLOGNA. La biografia del presidente del Venezia è illuminante. Titolare dello studio legale Tacopina Law, fra i più affermati nel foro newyorchese, già commentatore di Fox News e MSNBC, per la tv statunitense Abc ha seguito da Perugia l’inchiesta sull’omicidio di Meredit Kercher.Tacopina possiede il 99% della società Venezia 1907; dell’1% è titolare l’Anv (ArancioNeroVerde). In Laguna è approdato dopo avere vissuto due esperienza importanti nel calcio italiano: la prima a Roma, la seconda a Bologna. Dal 27 ottobre o2011 o(presidente Thomas DiBenedetto) all’8 settembre 2014 è stato vicepresidente e consigliere d’amministrazione del club capitolino. L’8 ottobre 2014 è diventato proprietario del Bologna insieme con Joey Saputo, 52 anni, imprenditore italo-canadese nel settore lattiero-caseario, presidente del Montreal Football Club, secondo Forbes nel 2015 al 289° posto della classifica degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio familiare di circa 5 miliardi di dollari (al cambio di ieri 4 miliardi 447 milioni di euro). Tacopina & Saputo riportano il Bologna in serie A, ma le loro strade si dividono il 20 settembre 2015, quando il primo si dimette dalla carica di presidente, buonuscita di 3,5 milioni di euro. Il 6 ottobre 2015, Tacopina diventa del presidente del Venezia e centra subito la promozione dalla D alla Lega Pro.

DEAR PALLOTTA. Quando il Corriere dello Sport-Stadio arriva in sede, Mister Joe non c’è. E’ nel Connecticut, ma, al telefono, la sua voce è così squillante che sembra di averlo di fronte, in via Ancona, a Mestre, nel complesso post industriale ricavato dall’antico deposito di carbone. Tacopina viaggia a plutonio, tale e tanta è l’energia che trasmette da Oltreoceano. L’italiano è ancora un territorio da esplorare, l’interlocutore preferisce l’inglese e ne ha di cose da dre. Un pensiero alla Roma («Ho vissuto una splendida esperienza nella capitale e ho conosciuto autentici fuoriclasse del calibro di Totti e De Rossi »). Uno per Pallotta: «Sono al corrente delle difficoltà che James sta incontrando per il progetto del nuovo stadio, ma non mi sorprendono affatto. A Roma ci sono troppi contrasti di diversa natura. A Venezia no. A Venezia c’è un sindaco, Luigi Brugnaro che è prima di tutto un imprenditore il quale ha compreso benissimo che cosa significhi per Venezia, per la provincia di Venezia la costruzione del nuovo stadio nell’area di Tessera, vicino all’aeroporto . Secondo le nostre previsoni, l’opera e il suo indotto potrebbero portare alal creazione di 11 mila nuovi posti di lavoro. Questa è davvero una amazing opportunity, un’incredibile opportunità per i veneziani, per la nostra società, per il territorio».

150 MILIONI. L’iter è soltanto all’inizio, l’operazione ha contorni mastodontici, è stimata nell’ordine di 150 milioni di euro e sarà il punto d’arrivo di un lavoro pluriennale, legato a doppio filo ai risultati che la squadra e la società sapranno ottenere. Tacopina è entusiasta di Inzaghi: «Siamo onorati che sia stato lui a scegliere noi. La sua fama è internazionale. Ha in corpo una grande voglia di arrivare. Quando Perinetti mi ha accennato la possibilità che diventasse il nostro allenatore ho fatto i salti di gioia. Inzaghi ha legato il suo nome a un periodo d’oro del Milan. Ora darà il suo nome alla rinascita del Venezia».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie D, i migliori video