Sei tifoso dell'Ascoli? Non puoi andare in onda

Questo deve essere stato il pensiero della cinquantina di ultrà della Sambenedettese che lunedì hanno predisposto un presidio tutt’altro che pacifico all’ingresso di Vera Tv, emittente con sede a Porto d’Ascoli che irradia le sue trasmissioni nelle Marche e in Abruzzo da Teramo, con due distinte redazioni, per un informazione che copre entrambi i territori e che dà lavoro a 22 persone. Motivo della discordia il giornalista Beppe Ercoli, firma del Messaggero ma anche corrispondente per la Gazzetta dello Sport e l’Ansa, oltre che memoria storica del “Picchio”, al quale è stato impedito l’accesso agli studi di trasmissione per la prima puntata di TvBcalcio, programma dedicato alla serie cadetta e nello specifico alla squadra bianconera ma anche al Pescara e Lanciano, proprio perché di Ascoli
Giuseppe Moreschini
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ROMA - Sei di Ascoli? Allora non puoi condurre un programma sulla squadra bianconera a San Benedetto. Questo deve essere stato il pensiero della cinquantina di ultrà della Sambenedettese che lunedì hanno predisposto un presidio tutt’altro che pacifico all’ingresso di Vera Tv, emittente con sede a Porto d’Ascoli che irradia le sue trasmissioni nelle Marche e in Abruzzo da Teramo, con due distinte redazioni, per un informazione che copre entrambi i territori e che dà lavoro a 22 persone. Motivo della discordia il giornalista Beppe Ercoli, firma del Messaggero ma anche corrispondente per la Gazzetta dello Sport e l’Ansa, oltre che memoria storica del “Picchio”, al quale è stato impedito l’accesso agli studi di trasmissione per la prima puntata di TvBcalcio, programma dedicato alla serie cadetta e nello specifico alla squadra bianconera ma anche al Pescara e Lanciano, proprio perché di Ascoli. Ercoli vista la situazione se ne è tornato sui suoi passi e insieme a lui parte degli ospiti della serata. Sul posto anche l’editore di Vera Tv Barchisio Ledda il cui tentativo di mediazione non è stato ascoltato. Il programma è comunque andato in onda, ma con un’ora di ritardo con un conduttore diverso già in studio prima dell’arrivo dei facinorosi, e un solo ospite, l’unico che è riuscito a superare indenne il picchetto. Le forze dell’ordine dopo i dovuti accertamenti hanno interrogato alcune persone. Storica la rivalità tra Ascoli e San Benedetto e viceversa, ma mai si era arrivati a tanto. Adesso ci si chiede se lunedì prossimo Beppe Ercoli potrà condurre quel programma che per questa stagione, con l’Ascoli in serie B, aveva solo cambiato nome, ma era andato sempre in onda senza problemi lo scorso anno parlando di Lega Pro.

Tanti messaggi di solidarietà sono arrivati all’emittente marchigiana, tra questi anche quello del Sigim, il sindaco dei giornalisti delle Marche, il quale in una nota ha sottolineato che “il tentativo violento e inaccettabile di condizionare le scelte editoriali e la vita economica di un'emittente che dà lavoro a 22 persone, e che si sforza pur tra mille difficoltà di stare sul mercato, è per fortuna fallito. Ma le isolate e deboli voci di condanna che si sono levate dal territorio con l'eccezione di Rifondazione comunista di San Benedetto e del Pd di Ascoli Piceno - e l'assordante silenzio dei maggiori sindaci, delle istituzioni e degli altri partiti locali - testimonia che in questa regione è in atto un progressivo sfaldamento dei valori costituzionali e sin qui ritenuti intangibili”.


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