Mondiali 2014, è Brasile-Germania la prima semifinale: Colombia battuta 2-1

I padroni di casa battono 2-1 la Colombia e passano il turno: in gol Thiago Silva, David Luiz e James Rodríguez su rigore. Contro i tedeschi il capitano non ci sarà, squalificato, e si teme per Neymar uscito in barella nel finale
Vladimiro Cotugno
7 min
FORTALEZA - La chiamano onironautica, è il piegare i sogni ai propri desideri prendendone coscienza. E stanotte tutto il Brasile sta realizzando per la prima volta cosa significa viverlo, il sogno di alzare la Coppa del Mondo, con la Seleçao capace di superare il difficile esame della Colombia, la prima seria sfidante alla fantasia verdeoro che vuole tramutarsi in realtà. Era dal 2002 che il Brasile non superava i quarti di finale di un Mondiale: allora finì 1-0, contro gli Usa, finisce 2-1 dodici anni dopo contro i Cafeteros. Nel 2002 fu una cavalcata trionfale dei verdeoro tra Sud Corea e Giappone fino alla vittoria contro la Germania, che per la prima volta nella storia del torneo affrontava la Seleçao. Nel 2014 la sfida si ripete: sarà di nuovo Brasile-Germania, stavolta di fronte non per alzare la coppa ma per guadagnarsi il Maracanà, il tempio del calcio che ospiterà la finale.

MAICON TITOLARE. COLOMBIA A TRAZIONE ANTERIORE - Scolari deve rinunciare allo squalificato Luiz Gustavo, sostituito da Paulinho. Resta fuori anche Dani Alves, che paga lo scarso stato di forma, per inserire a furor di popolo l'energia e la qualità di Maicon. Pekerman (Dopo Sampaoli, ct del Cile, un altro tecnico argentino sulla strada brasiliana) se la gioca: conferma di Teofilo Gutierrez davanti con James Rodríguez in appoggio, Cuadrado e Ibarbo sugli esterni, Guarin a centrocampo. A trazione anteriore.

THIAGO SILVA, IL GOL DEL RISCATTO. REAGISCE CUADRADO - Neanche sette minuti e lo stadio di Fortaleza è già in estasi: Neymar si invola sulla sinistra, Zapata ci mette una pezza, è corner. In tre vanno a contrastare David Luiz che salta a vuoto, Thiago Silva appostato sul secondo palo la butta dentro di ginocchio anticipando Sanchez: è il gol che riscatta il capitano della Seleçao, sotto accusa in patria dopo le rivelazioni sulla sua rinuncia a battere il rigore negli ottavi di finale contro il Cile. Colombia in svantaggio per la prima volta nel Mondiale: prova a scuoterla Cuadrado, sinistro velenoso dal limite che scuote l'esterno della rete.

OSPINA-HULK, IL DUELLO DEL PRIMO TEMPO - Il Brasile vola nel catino giallo del Castelao, la Colombia non copre le fasce che diventano praterie per i verdeoro. A destra Maicon si fa pericolosissimo con le sue discese, dall'altra parte Hulk è inarrestabile: prima soffia palla a James Rodríguez dopo un corner e scarica in area piccola un pallone perfido spazzato via da Zapata che anticipa David Luiz, poi triangola con Neymar in velocità e si trova solo davanti a Ospina che gli respinge il diagonale. È l'inizio del duello personale tra i due, l'attaccante ci riprova pochi minuti più tardi sempre dalla stessa posizione trovando ancora il portiere avversario reattivo sul suo rasoterra.
GIOCO DURO, JAMES RODRIGUEZ EVANESCENTE - Tanti contrasti al limite della scorrettezza, lo spagnolo Velasco favorisce il gioco duro e lascia correre spesso: le urla del pubblico arrivano più per gli interventi difensivi di Fernandinho e David Luiz che per le giocate di fino, con Neymar che si nota solo per la mira imprecisa su punizione e James Rodríguez per l'assenza dal cuore del gioco: El Bandido è quello che manca ai Cafeteros per risvegliarsi da un sonno quasi mortale.

IBARBO FUORI. THIAGO SILVA, NIENTE SEMIFINALE - Dentro Adrian Ramos per Ibarbo, la mossa di Pekerman per ribaltare l'inerzia della partita. Ma il gioco non decolla, continuano gli interventi fallosi e ogni manovra viene spezzata dal fischio dell'arbitro. La nota dei primi venti minuti della ripresa è l'ingenuità di Thiago Silva che prova a rubare palla a Ospina impegnato nel rilancio: giallo da regolamento, è l'ammonizione che gli farà saltare la semifinale.YEPES IN GOL MA A GIOCO FERMO. DAVID LUIZ, UN GIOIELLO CHE VALE IL 2-0 - La Colombia tira fuori il coraggio e lentamente si prende la partita a centrocampo, trovando anche il gol del pari con Yepes che risolve una mischia furibonda in area: ma la rete si gonfia a gioco fermo per un fuorigioco fischiato in precedenza. Proteste veementi dei colombiani ma non c'è tempo di sul ribaltamento di fronte arriva anche la beffa: punizione per il Brasile da distanza quasi impossibile, David Luiz si inventa un piattone potente e preciso che sorprende Ospina, non impeccabile, e si infila sotto la traversa per il raddoppio dei padroni di casa. Delirio giallo, Yepes ancora rabbioso protesta con Velasco e si vede sventolare in faccia un cartellino dello stesso colore di chi lo sta mandando fuori dal Mondiale.

JAMES RODRIGUEZ RIAPRE TUTTO - Colombia sull'orlo del ko, Pekerman prova la carta della disperazione cambiando il centravanti: fuori Rodríguez, dentro Bacca. Il Brasile si fa di nuovo pericoloso, con gli avversari tutti lanciati in avanti sembra solo questione di tempo prima del colpo di grazia: Neymar di sinistro sfiora il tris, e solo Yepes ferma O'Ney in un uno contro uno che poteva essere mortale per l'ultima fiammella di speranza, flebile ma ancora accesa nel cuore dei colombiani. Ancora accesa, e improvvisamente ravvivata a dieci minuti dalla fine da un lampo di Bacca che si inserisce in area e salta Julio Cesar, costretto a stenderlo: rigore ineccepibile, dal dischetto è il numero 10 della Colombia che si prende la responsabilità di battere, spiazzando il portiere nonostante l'inquietante insetto che gli si posa sulla spalla e firmando così il suo sesto centro mondiale, capocannoniere assoluto della competizione.
IL BRASILE REGGE L'URTO MA NEYMAR ESCE IN BARELLA - Entra anche Quintero per un esausto Cuadrado, è il tutto per tutto colombiano che Scolari cerca di arginare inserendo Ramires per Hulk, Hernanes per Paulinho e addirittura Henrique per Neymar quando il numero 10 brasiliano viene abbattuto da Zuniga ed è costretto a lasciare il campo in barella urlante di dolore, a pochi istanti dal novantesimo, accompagnato dalla paura di tutta una nazione. Ma la paura evapora via dallo stadio dopo cinque lunghissimi minuti di recupero, per essere superata da un'altra emozione: quella della speranza di laurearsi campioni del mondo nel proprio paese, cancellando per sempre il Maracanaço. Il sogno lucido del Brasile continua, e ha i colori del verde e dell'oro.


Vladimiro Cotugno
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