BUENOS AIRES - La maxi squalifica di Messi, la sconfitta in Bolivia nonostante il Viagra e il meticoloso piano studiato dallo staff di Edgardo Bauza prima della trasferta, la posizione sempre più traballante dello stesso ct e la paura di restare fuori da Russia 2018 nonostante una squadra che in quanto a talento potrebbe guardare tutti dall'alto verso il basso.
MARADONA ESEMPIO - Dibos però non risparmia nemmeno Messi: «Non penso che sia una cosa negativa se un giocatore ha un dialogo con il tecnico per dirgli chi preferisce avere al suo fianco, ma questo calciatore deve avere personalità, coraggio, caricarsi la squadra sulle spalle. Questo è stato Diego Armando Maradona, un giocatore capace di sentirsi cucita addosso una maglia che rappresenta tantissimi argentini. Diego lo faceva mentre Messi, secondo me, no. Non dico che non è forte: secondo me resta tra i tre più bravi al mondo, ma non è il migliore. Neymar, adesso, sta sopra di lui».
LA RISPOSTA DI MASCHERANO - Non si è fatta attendere molto poi la risposta di Mascherano alle accuse lanciate da Dibos: «E' davvero un peccato per il calcio argentino che un professionista come il signor Dibos - ha 'cinguettato' su Twitter il difensore del Barcellona -, che ha lavorato con noi nella Seleccion argentina, mi indichi come responsabile di cose tanto gravi. Posso accettare qualsiasi tipo di critica dal punto di vista del gioco, ma non questo. Ho la coscienza a posto e non sono mai intervenuto nelle decisioni di un allenatore. Quello che ho invece condiviso con lui e quello che penso di lui lo tengo per me, però soffro nel vedere che nel calcio argentino ci sia gente con qualità umane di questo livello».
— Javier Mascherano (@Mascherano) 31 marzo 2017