Argentina, la notte più lunga. E Kempes sta con Dybala

Mentre in Brasile i tifosi chiedono alla Seleçao di perdere con il Cile per sbattere fuori dal mondiale gli argentini, per Sampaoli è l'ora delle scelte più importanti
Argentina, la notte più lunga. E Kempes sta con Dybala
5 min

ROMA - L'ultima possibilità è ai 2850 metri di quota di Quito. L'Argentina deve vincere, servono solo i tre punti per avere almeno la certezza di effettuare lo spareggio con la Nuova Zelanda. Non serve all'Albiceleste guardare al lungo elenco delle altre eventualità, perchè al di fuori della vittoria, tutto resterebbe legato a quello che faranno le avversarie. Saranno novanta minuti come forse non sono mai stati visti prima perchè l'ultima volta che l'Argentina non si qualificò per un Mondiale fu Mexico '70, un altro calcio e non c'erano nè Messi e nemmeno Maradona. Fallire questa volta sarebbe un dramma, anche economico. Infatti è già stato calcolato che, tra premi e sponsorizzazioni, la AFA, la federazione argentina, perennemente in crisi, potrebbe perdere dai 20 ai 50 milioni di dollari (a seconda del risultato che si otterrebbe in Russia) senza contare l'indotto che un Mondiale porta. «Il denaro è il meno, quello che importa è la gloria» ha detto, mentendo, un anonimo dirigente della AFA. Così senza alternative Messi (sempre in difficoltà nelle partite in quota, il ricordo più pesante, anche per il fisico, il 6-1 in Bolivia nel 2009) e compagni hanno fatto base a Guayaquil, che si trova al livello del mare, accolti al loro arrivo da Luis Juez, ambasciatore dell'Argentina, particolare che rende l'idea di come è sentita la partita. E solo oggi, nella mattinata, si salirà a Quito per evitare gli effetti dell'altitudine.

CHI GIOCA? Come era già successo alla vigilia del match col Perù, anche questa volta protagonisti sono i dubbi: si va dagli schemi, 3-3-3-1, oppure 3-4-2-1, ma potrebbe ripetersi anche il 4-2-3-1. Sampaoli sta valutando ogni minimo particolare, non può fallire, non può essere ricordato come il ct che non ha portato l'Argentina di Messi ai Mondiali. Così oltre i numeri, ci sono anche i nomi e Di Maria è in prima fila. Non convince il cittì, potrebbe spostarlo a sinistra o lasciarlo in panchina e in questo caso sarebbe il Papu Gomez a ritrovare il posto da titolare che per ora ha perso a vantaggio di Salvio. E come seconda scelta c'è anche Dybala.

ARGENTINI CONTRO. L'Ecuador, che vinse all'andata 2-0, era la prima giornata, due anni fa, è fuori dai Mondiali. Ma c'è l'orgoglio e soprattutto un argentino in panchina, Jorge Fortunato Celico, sconosciuto ai più fino al 12 settembre quando è stato promosso alla guida del Tri, al posto di Quinteros. Ha già affrontato Sampaoli, quando entrambi allenavano nel campionato dell'Ecuador: era il 2010, perse. Ora, pur da tifoso dell'Albiceleste, è pronto a rinnegare il suo Paese. «Lotteremo - ha annunciato - l'Ecuador non è sotto a nessuno, battere l'Argentina sarebbe il modo migliore per chiudere l'anno». L'ultima vittoria dell'Argentina a Quito? Si deve andare al 15 agosto 2001, quando con i gol di Veron e Crespo, era la 14ª giornata, l'Albiceleste si assicurò in anticipo la qualificazione ai Mondiali di Corea-Giappone 2002. Fu una cavalcata trionfale: eliminatorie chiuse con 43 punti e 42 gol segnati, due record ancora imbattuti. Ma tornando a oggi, dei 26 giocatori convocati da Sampaoli solo 6 hanno già giocato ai 2850 metri di Quito (Romero, Di Maria, Mascherano, Banega, Biglia e Messi) ma nessuno è mai riuscito a segnare, l'ultimo gol infatti porta la firma dell'infortunato Agüero (su rigore l'11 giugno 2013, finì 1-1).

KEMPES STA CON DYBALA. Mentre i tifosi della Seleçao da venerdì scorso hanno lanciato la campagna #EntregaBrasil, chiedendo ai loro giocatori di perdere col Cile, per svantaggiare i rivali acerrimi dell'Argentina, Mario Alberto Kempes è “entrato” in campo per difendere Paulo Dybala. El Matador, campione del mondo nel 1978, nato nella provincia di Cordoba come lo juventino, è tornato infatti su quella frase che, a detta di molti, avrebbe tolto il posto da titolare nella Seleccion al 10 bianconero. «Quello che ha dichiarato Dybala mi sembra fenomenale: “È molto difficile giocare al lato di Messi” e chi l'ha inteso nel modo sbagliato è uno stupido. Quello che ha voluto dire è che non si sa mai da che parte va Messi e nemmeno dove devi sistemarti in campo perché non sai se ti va a passare la palla oppure no. Così tutti hanno cominciato a dire che questo ragazzo si crede Pelè e che non può giocare accanto a Messi. Lui l'ha detto chiaramente, ma in questo Paese le cose stanno andando così male, sia da un punto di vista dirigenziale che calcistico, che ognuno la interpreta a suo modo». Kempes poi è stato chiaro anche sulla partita con l'Ecuador: «Restano 90' per vedere se Sampaoli è davvero il salvatore dell'Argentina».


© RIPRODUZIONE RISERVATA