Italia, Maldini: «Non oso immaginare un Mondiale senza di noi»

L'ex bandiera del Milan in esclusiva a Sky Sport 24: «Il girone con la Spagna era una sentenza»
7 - Paolo Maldini ha fondato il Miami FC che milita nella Nasl. Oggi è dirigente nel Milan© LaPresse
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ROMA - «Sono teso, è una partita molto importante e non oso immaginare un Mondiale senza l'Italia». A parlare, in vista della gara di ritorno del play-off mondiale tra Italia e Svezia di questa sera al "Meazza", è una delle bandiere del calcio italiano, Paolo Maldini. «E' una delle partite che avrei voluto giocare: l'Italia però deve e farà di tutto per passare - spiega l'ex difensore del Milan a Skysport24 - Sono stato capitano e giocatore della Nazionale per anni, mi sento dentro questa emozione globale che c'è in Italia».

 

Ready for tonight. Forza Azzurri

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SENTENZA - Gli azzurri devono ribaltare l'1-0 rimediato in Svezia all'andata: «Queste sono le occasioni in cui non bisogna dire molto, tutti sanno cosa fare e le motivazioni ci sono anche per chi non le ha naturalmente, anche se la troppo carica può essere un problema. San Siro può dare di più ma anche togliere, se non hai personalità: ho avuto compagni che preferivano giocare fuori casa, è questione anche di feeling con uno stadio così imponente». Anche per Maldini lo spareggio era quasi inevitabile: «Il girone con la Spagna era una sentenza, era superiore a noi e c'era la possibilità dello spareggio sin dall'inizio. In Svezia non è stata una bella partita, l'Italia era molto superiore ma non siamo stati capaci a controbattere le loro forze, la tattica rigida e la fisicità. Ora mi aspetto un'Italia diversa». Maldini fa fatica ad ipotizzare un flop azzurro: «Il girone con la Spagna è stato penalizzante, dovesse andare male ci sarebbero tante domande da fare, la prima circa il futuro del movimento e dei dirigenti che ci hanno portato a questo punto».

FIGC E MILAN - In passato il nome di Maldini è stato avvicinato a quello della Figc: «C'è stata una chiacchierata amichevole, poi non se n'è fatto più niente. Non ho sentito nessuno e non ho dato risposta positiva o negativa. Tutti si chiedono perché non sono nel mondo del calcio ma è una scelta mia, ho sempre interpretato la vita in maniera più ampia dal calcio, dove potrei tornare se ci fossero le condizioni ideali. Ma solo al Milan o con la Nazionale». (in collaborazione con ItalPress)


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