ROMA - La sua corsa non è razionale ma dettata dall'amore infinito nei confronti del proprio idolo. Cristiano Ronaldo è lì, passa con tutti i suoi compagni di nazionale attraverso un cordone attivato dalla polizia locale all'ingresso dell'aeroporto di Lisbona prima della partenza per la Russia, verso il Mondiale. La situazione sembra sotto controllo fino a quando un bambino gli dimostra che i dribbling non li sa fare solo lui: supera uno, due, tre poliziotti, poi uno steward. Nessuno riesce a fermarlo. E lui raggiunge il suo obiettivo, ovvero agguantare il suo idolo.
CR7 si sente tirare i pantaloni, si gira, lo guarda e si mette a ridere. L'entusiasmo di quel ragazzino con la maglia numero 7 del Portogallo sulle spalle è troppo grande per far finta di nulla. Ronaldo lo prende, lo protegge dalla security 'violata' e se lo porta dietro la porta d'ingresso dell'aeroporto, lontano dagli occhi indiscreti e invidiosi degli altri tifosi. L'asso della nazionale lusitana poggia a terra il borsone, si leva gli occhiali, afferra il pennarello e autografa (con dedica) la maglia dello scatenato fan. Poi un bacio e una carezza. Il piccolo Rafael torna in lacrime dalla mamma. E' un pianto di gioia per la missione appena compiuta. Il video fa subito il giro del web.
Lef loont.
— NOS Sport (@NOSsport) 9 giugno 2018
Een afzetting en beveiligers konden dit jochie niet weghouden van zijn idool, Cristiano Ronaldo pic.twitter.com/VxsApXZGkh