Bernardeschi, frecciatina ai tifosi della Fiorentina: «Tirerei un rigore al Franchi»

L'esterno della Juventus dal ritiro azzurro del centro tecnico di Coverciano: «Dovesse succedere lo farei, sono un professionista»
Bernardeschi, frecciatina ai tifosi della Fiorentina: «Tirerei un rigore al Franchi»© ANSA
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FIRENZE - «Non ho paura di perdere il Mondiale. Ovviamente devo cercare sempre di dare risposte quando vengo chiamato in causa però mister Ventura mi ha sempre dimostrato la sua fiducia. Da tanti anni che faccio parte di questo gruppo, ho fatto un Europeo e poi quando c'è stato il cambio di allenatore, il mister mi ha confermato la propria stima e di questo io ne vado fiero ed orgoglioso». Federico Bernardeschi dal ritiro azzurro del centro tecnico di Coverciano rafforza la sua scelta estiva di aver deciso di vestire la maglia della Juventus. Non essere inizialmente un titolare in maglia bianconera «non credo che sia un problema perché a prescindere da chi gioca, o gioca meno nel proprio club, si deve vedere anche il professionista. Ed il professionista è che si allena tutte le settimane per poi scendere in campo la domenica. Ci sono momenti e momenti in un club ed in una Nazionale e la cosa che fa piacere credo a tutti i giocatori è far parte di un gruppo. Perché quando ti vengono a mancare minuti in un club, ad esempio, e comunque vedi un attestato di stima nei tuoi confronti in Nazionale, che fai parte di un gruppo, questo aumenta l'orgoglio personale. Cerchi allora di provare a conquistare degli obiettivi con la Nazionale, anche se trovi difficoltà a giocare nel club».

L'ITALIA - «L'ambiente qui in Nazionale è positivo, sano. Quello che vorrei far capire è che c'è veramente una voglia di fare tremenda. Non è facile neanche per noi andare in Spagna e perdere tre a zero. E' qualcosa che ci ha colpito dentro perché avremmo voluto fare tanto di più. Ci impegniamo tutti i giorni e lo facciamo tutti i giorni per questa maglia che è un orgoglio indossare. C'è un'aria di positività e voglia di rivincita in questo gruppo perché tutti noi sogniamo di andare al Mondiale, specie io che non ho mai fatto e che è il mio sogno da quando ero piccoletto». Bernardeschi si è allineato a Parolo sulle qualità dell'attuale gruppo azzurro, composto da molti giovani. «All'estero ci sono molte più strade che si percorrono per un giovane e questo è un po' il problema per i giovani italiani: quando un giovane viene in Nazionale e fa un Europeo a 21 anni e dimostra in serie A che vale la Nazionale, anche se non giochi nel Real Madrid, vuol dire che ha valore. Fino a due-tre anni fa i giovani italiani non erano neanche considerati, mentre lo erano i giovani stranieri. Per fortuna questa cosa adesso è un po' cambiata, il calcio italiano si sta rivalutando. Merito di noi giovani, dei club e della Nazionale che stanno dando fiducia ai giovani. Credo che in Nazionale non ci siano mai stati così tanti giovani come adesso». Bernardeschi si candida a diventare uno dei leader azzurri dal post Mondiale 2018. «Nonostante che sia giovane ho un po' di esperienza in Nazionale percio' credo, spero e voglio che ci sia un gruppo forte, determinato, voglioso dopo il Mondiale del 2018 come è già questo gruppo».

JUVE E FIORENTINA - «Questo per me deve essere un anno importante per dimostrare che posso essere un titolare della Juventus e sto lavorando per quello. Il mio obiettivo è giocare sempre di più da titolare. Se batterei un rigore contro i viola al Franchi? Dovesse succedere lo farei, sono un professionista». Bernardeschi è felice anche dei suoi primi mesi alla Juve. «Credo che quando qualsiasi giocatore cambi da un club ad un altro, è normale che ci sia un periodo di adattamento, ci sono abitudini diverse e mentalità differenti. Quello che mi ha colpito, quando sono arrivato a Torino è che la società Juve, e soprattutto i calciatori della Juventus, che avevo visto in Nazionale, hanno una grande mentalità, e la mentalita' purtroppo non la acquisisci in un giorno o in una settimana, ci vuole il suo tempo e giustamente è giusto che un calciatore abbia il suo apprendistato quando arriva in una società così importante». Infine Bernardeschi ha parlato dei recenti attacchi social da lui ricevuti. «Accetto le critiche ed ogni professionista deve saperli accettare. Non esistono solo gli elogi. Ho risposto sui social agli attacchi non riferiti ad una maglia o una società ma ai leoni da tastiera. Quelli che insultano, augurano morti, fanno cose pesanti, perché vanno oltre al fatto del tifo e dei colori della maglia. Credo che queste persone non vadano bene ed io sono contro questa cosa perché ad esempio ho messo la foto di mia sorella che era incinta, ed auguravano la morte della bambina prima che nascesse. Questi leoni da tastiera se fanno qualcosa a me, non succede niente perché ho basi solide, ma ci sono ragazzi che si suicidano davanti a certe cose e soffrono. Ho risposto a certe persone perché lo ritengo un male della societa' attuale».


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