© ANSAINVIATO A TORINO - E' un Gian Piero Ventura orgoglioso del suo lavoro e molto ottimista quello che ha parlato alla vigilia della gara di domani contro la Macedonia. Il ct è talmente sicuro della sua Italia che ha già dato gli azzurri per qualificati agli spareggi anche se la certezza ancora non c'è.
Ventura, conferma che utilizzerà il 3-4-3? Chi giocherà?
Al di là dei moduli e dei giocatori che schiereremo voglio vedere l’entusiasmo, la voglia e la determinazione con le quali deve essere affrontata questa partita. A livello numerico abbiamo fatto tanto perché 8 vittorie, 2 pareggi e 1 ko sono un bel bilancio, ma ci dobbiamo prendere i punti che ci garantiscano una posizione privilegiata nei prossimi play off. Ce li dobbiamo prendere.
Cosa sta ricevendo lei dalla Nazionale? Dal punto di vista umano…
Non da questo momento, ma da quando ho iniziato quest’avventura 13 mesi fa ho sempre ricevuto una disponibilità e una partecipazione incredibili. Ho imparato e ho cercato di capire il perché delle carriere di qualcuno e dei successi di altri. Ho imparato che tutto è frutto di determinazione e fame. Sono debitore dei giocatori sotto questo aspetto e cerco di sdebitarmi con i più giovani che hanno più possibilità di imparare. E’ un dare e avere.
C’è tensione nell’avvicinamento a questa partita?
Fin dal primo giorno che sono in Nazionale ho sempre avuto l’obbligo di vincere: in Israele, in Macedonia, nelle amichevoli… Ho sempre avuto questo imperativo e anche domani sarà così. A livello psicologico c’è serenità e sotto il profilo del lavoro e della partecipazione sono soddisfatto. E’ stata una delle settimane migliori.
Come sta vivendo Verdi l’attesa del debutto in azzurro?
Verdi dovrà dimostrare di meritare sul campo questo gruppo quando ne avrà l’occasione.
Rinunciare al 4-2-4 sarebbe una sconfitta personale per lei?
Non ho intenzione di fare passi indietro. Il calcio non è fatto di moduli, ma di spazi e di letture che possono essere cambiate. C’è da fare una revisione sul concetto di modulo: conta l’interpretazione e su quella non voglio fare passi indietro. Voglio fare calcio e quello cercherà di fare.
Cosa si aspetta dal suo vecchio stadio?
A essere sincero mi aspetto una buonissima prestazione da parte dello stadio perché lo stadio è una conseguenza. Non è facile in Italia fare 5 anni nella stessa società e questa la sento come casa mia. Il pubblico qui con me è sempre stato positivo e mi aspetto che dia una spinta all’Italia anche se sta a noi farci dare la spinta con una prestazione importante.
Belotti qui per l’Italia sarebbe potuto essere un valore in più, un'arma speciale?
Se Belotti sta bene è un’arma in più in tutti gli stadi, non solo qui a Torino. E’ una perdita importante come lo sono le perdite di tutti i centrocampisti. Faccio un grande in bocca al lupo di pronta guarigione sia a lui sia a Zaza. Spero che Belotti sia recuperato per novembre.
Cosa si aspetta da queste due gare in funzione dei play off?
Sono due gare che dovremo giocare per vincere come abbiamo sempre fatto. Non mi aspetto niente di particolare in proiezione play off perché ci arriviamo con una consapevolezza che ci saremmo potuti arrivare visto che nel girone c’era la Spagna. Abbiamo la voglia di farli e poi tireremo le somme alla fine.
Se e quanto rispetto a settembre ha visto una Nazionale cresciuta sotto l’aspetto fisico?
Sicuramente siamo cresciuti. Non in tutti i 25 elementi, ma la condizione fisica è nettamente migliore. Sapevamo che a settembre ci potevano essere difficoltà, a ottobre storicamente stiamo meglio e a novembre miglioriamo ancora. E’ una cosa che in Italia è sempre successa e questo campionato lo sta solo confermando.
Cosa succederà se non batterete la Macedonia? E’ pronto a dare le dimissioni?
Le hanno consigliato questa domanda? Noi siamo già qualificati per i play off e quindi andremo a giocarli. Forse lei non lo sa (la domanda arriva da un giornalista della Macedonia, ndr). Forse lei è rimasto fuori dal mercato.