Buffon non si fida della Svezia: «Una prestazione da 6 non basta»

Il capitano dell'Italia venerdì sera raggiunge quota 174 presenze in azzurro. Il debutto era arrivato vent’anni fa in Russia, sempre in uno spareggio mondiale: «Non dobbiamo sentire la pressione perché non ci aiuterebbe»
Buffon non si fida della Svezia: «Una prestazione da 6 non basta»© Getty Images
Andrea Santoni
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FIRENZE - C’è un bel video che gira sui mega schermi che hanno cambiato la fisionomia anche della hall del Centro Tecnico di Coverciano. Sono immagini celebrative del restyling di casa Italia, con riprese aeree tramite drone. Si vede anche un giardiniere su una falciatrice rasare il campo centrale, tra il verde di alberi che venti anni fa erano alti poco più di una siepe. Alberi cresciuti con un ragazzone, diventato in questi quattro lustri, Gigi Buffon, monumento azzurro che varrebbe un film, non solo federale, se il nostro cinema amasse le storie di sport. Ieri il capitano, in vista della sua 174ª presenza, un ventennio dopo il suo esordio, avvenuto proprio in uno spareggio mondiale (Russia-Italia 1-1, 29 ottobre 1997) ha rilasciato un’intervista esclusiva a Rai Sport, accostando passato e presente: «Il ricorso è molto... simpatico, ma ne avrei fatto volentieri fatto a meno. È sempre un rischio, l'importante è che il risultato finale sia lo stesso di vent'anni fa. Certo, un po' mi manca quella spensieratezza. Poi maturi e impari a contare fino a dieci. L’esuberanza che poteva sembrare irriverenza ha lasciato il posto alla consapevolezza. Se me lo chiedevi vent'anni fa avrei risposto: "Siamo già al Mondiale”, ora dico: "Stiamo lavorando per andarci"». Se l’Italia si qualificasse, per Buffon sarebbe il sesto.



CLIMA E BISCOTTI - Gigi non ci tiene a riaprire la questione di Danimarca-Svezia del 2004, il pari che ci eliminò dall’Europeo («Il biscotto? Fu bruciante, ma se avessimo fatto meglio... »). Meglio pensare all’oggi: «Il clima è buono, c'è voglia di fare. Le partite sono sempre dure, la mentalità e la testa devono essere quelle di giocare sempre per vincere. Il modulo? Ventura credo che voglia monitorare le condizioni di tutti, però penso che uno della sua esperienza sappia benissimo come approcciare questa gara. Abbiamo molta fiducia in lui».

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LA SFIDA - Poi su Svezia-Italia più direttamente: «Non dobbiamo sentire la pressione perché non ci aiuterebbe. La Svezia? Fa paura la loro metodicità, fanno le solite cose ma le fanno bene. Con queste squadre se giochi da 6 perdi, se giochi da 6,5 pareggi, da 7 in su vinci, devi fare una bella partita anche individualmente».

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