Moviola: Guida, otto errori per uno scempio

Dal gol fantasma al vaffa di El Shaarawy: che disastro! E l’addizionale Damato è il nome caldo per Juve-Lazio...
Moviola: Guida, otto errori per uno scempio© Ansa
Edmondo Pinna
8 min
ROMA - No, così, tutti insieme, non li avevamo mai visti. Neanche nelle peggiori partite (arbitralmente parlando). Otto errori/ orrori evidenti. Clamorosi. Avvilenti, per certi versi. Perché Marco Guida era una promessa dell’arbitraggio italiano. Invece, una lunghissima involuzione. Colpa anche di scelte dei vertici totalmente sbagliate, figlie non certo di meriti o valori espressi sul campo. Il risultato è quello che è stato visto ieri in Sassuolo-Milan, una partita che non aveva alcun significato per nessuna delle due squadre, che in altri tempi sarebbe stata affidata a qualche giovane di belle speranze (già: quali? cosa ha prodotto la gestione Nicchi, tutto teso a cambiare il regolamento a proprio vantaggio, a garantirsi una corte compiacente attorno?) per farsi le ossa. Otto errori tutti insieme, con la gentile collaborazione degli assistenti Vivenzi e Gava e dell’addizionale Damato. Ed è clamoroso come il suo sia il nome caldo per la finale di coppa Italia di mercoledì fra la Juve e la Lazio. Fossimo in Messina, ci penseremmo bene... Errori in serie. La partita di Guida e della sua squadra è stata un calvario. A cominciare dal gol fantasma, che gol non era (era l’arbitro anche di Udinese- Roma e di quella situazione di gol-non gol di Astori). Damato, l’addizionale, fa qualcosa di poco sensato: corre verso il palo e quando Diego Lopez schiaccia il pallone a terra, con ancora la proiezione della circonferenza sulla linea, si sposta verso la sua destra. Che prospettiva può avere? Senza senso. Ancora, l’assistente numero uno, Vivenzi, non coglie il comunque difficile off side di Berardi sul passaggio di Missiroli, oltre Paletta sul 2-0. Ancora la coppia Guida-Damato non si avvede del fallo di Alex che salta e ostacola col braccio sinistro largo (il destro è già basso, congruo con chi vuole spingersi più in alto) Consigli che, a dimostrazione che ha scelto bene il tempo, tocca per primo il pallone col pugno sinistro. Sull’espulsione di Bonaventura, vi ricordiamo cosa dicono tutti gli arbitri ai giocatori in barriera: braccio davanti alla faccia sì, braccio largo no. Ebbene, Bonaventura si copre il volto con il braccio destro, il movimento all’indietro è dovuto alla pallonata, coma si fa a cacciare un giocatore per un mani fra l’altro dubbio? De Jong stende in area Berardi, non prende il pallone, rigore sesquipedale non concesso, l’azione riparte, Acerbi cerca di strattonare Pazzini che poco dopo tenta di dargli una gomitata (visto a, eh?), tuto si conclude con il giallo per simulazione a Honda (sì, questo c’è). Ancora, gol anato a Zaza: “padella” di Gava, era tenuto in gioco da Alex. El Shaarawy protesta per una rimessa laterale, calcia via di stizza il pallone e urla: «Vaff.... pezzo di mer...». Il mancato rosso, oltre ad essere un errore, dimostra personalità zero e mette in difficoltà tutti gli altri arbitri italiani, dal vertice alla base. Bianchini spinge El Shaarawy: e il rigore? E poi, Suso su Magnanelli: fallo bruttissimo, rosso corretto. Finalmente...

GERVASONI
ATALANTA-GENOA 1-4
Roncaglia-D’Alessandro: netto
Manca un calcio di rigore a Bergamo, il solito Gervasoni perdona anche Pinilla da due falli uno più.... arancione dell’altro. Partiamo dalle cose certe, ovvero dal penalty concesso all’Atalanta: è così palese, senza senso il braccio alto tipo pallavolo di Burdisso che colpisce il pallone con il pugno destro, che non dare rigore sarebbe stato più che clamoroso. Lo è, invece, clamoroso, il fallo di Roncaglia ai danni di D’Alessandro in area, siamo 1-1, il difensore rossoblù schiaccia il piede destro sul tallone sinistro dell’avversario, né Gervasoni, né l’addizionale Di Bello muovono un muscolo. Sbagliando. Errori anche dal punto di vista disciplinare: è netto il fallo di Pinilla su Izzo in area del Genoa, l’arbitro dà il vantaggio ma ad azione ferma avrebbe dovuto ammonire l’attaccante. Che, alla ripresa del gioco, dopo due minuti, entra diretto ancora su Izzo. Arancione, doppio giallo, fate voi: era da espulsione.

CERVELLERA
CAGLIARI-PALERMO 0-1
Dubbio su Farias, rigore su Sau
Un’altra domenica negativa per Cervellera, che non riesce proprio ad ingranare le marce medie (figurarsi quelle alte). Prima di arrivare agli episodi-chiave, basterebbe raccontare cosa non ha fischiato dopo pochi minuti dall’inizio della partita. Un’uscita illogica di Sorrentino fuori dall’area su Cop, con tanto di affossamento: non fischiare, perché? Arriviamo agli episodi: c’è una spinta con il braccio sinistro che si stende di Gonzalez ai danni di Farias, che di suo (forse perché in velocità) non fa molto per rimanere in piedi. La spinta c’è, avesse fischiato il rigore, nessuno lo avrebbe etichettato come inventato. C’è poi un doppio contatto su Rossettini, di Vitiello prima e di Daprelà poi: non è da penalty. E’ invece certo il rigore su Sau: in attesa di un cross dal fondo, Andelkovic gli da un calcio da dietro, non dovrebbero esserci dubbi.

ROCCHI
TORINO-CHIEVO 2-0
Contatto su Martinez: rebus
Positiva la partita di Gianluca Rocchi, che Messina ha mandato in campo in una gara di medio cabotaggio evidentemente per preservarlo per impegni più difficili (Napoli-Lazio all’ultima giornata?). L’internazionale di Firenze si trova alle prese con un unico episodio che merita l’approfondimento della moviola, un contatto (ginocchio destro sul piede sinistro) di Rodovanovic su Martinez che, però, cade in maniera goffa e questo ha sicuramente convinto il direttore di gara che non fosse rigore. Corretto il giallo per Maksimovic (duro su Rodovanovic). Giusto anare la rete di Maksimovic, oltre tutti i difensori gialloblù al momento dell’assist di Maxi Lopez.

LA PENNA
VERONA-EMPOLI 2-1
Valdifiori-coscia: no penalty
Partita buona quella del can B La Penna, alla sua seconda gara in serie A (la prima Atalanta- Chievo nel 2013), discreto l’aiuto anche degli assistenti (in particolare del “cadetto” Liberti, l’assistente numero due). Il Verona chiede un rigore attorno alla mezzora, lamentando un tocco col braccio di Valdifiori in area: in realtà sembra più coscia che braccio, che è comunque vicino al corpo. Anche il contatto fra Saponara e Obadi non appare così grave a tal punto da assegnare il penalty, fra l’altro Saponara appoggia anche il piede a terra prima di cadere. Se proprio un appunto bisogna fare al giovane La Penna è l’ammonizione a Fernandinho: l’attaccante del Verona fi- Non c’è possesso Ok il giallo a Piris Ancora poco coraggio degli arbitri in area: dimenticano il rigore Gervasoni a Bergamo e Cervellera a Cagliari La moviola di Edmondo Pinna (m) nisce a terra dopo un contatto (lieve, ma comunque c’è) con Laurini: è corretto non dare rigore, ma non tutti i “non rigori” sono necessariamente simulazione, la smania di voler per forza ammonire per dare forza al provvedimento tecnico è forse figlia dell’insicurezza che regna ai piani alti degli arbitri della massima serie.

BANTI
ROMA-UDINESE 2-1
E’ in gioco Torosidis sul gol
Affidabile la direzione dell’internazionale Banti, che forse (paragonato ai nomi che girano) meriterebbe qualcosa in questo finale di stagione. Non ci sono episodi particolari, ha visto quello che c’era da vedere e ha sanzionato con giudizio. Contatto con Heurtaux, Totti va giù in area, l’arbitro di Livorno fa proseguire. Occasione per Ibarbo, partito però in fuorigioco sul passaggio di Totti. Rischia il cartellino giallo Iturbe, quando entra su Badu. Piris commette fallo su Ibarbo e la Roma chiede il rosso: Banti opta per il giallo e non sbaglia, non c’è possesso del pallone e dunque non può esserci chiara occasione da gol (l’avesse avuto, ci sarebbe stato da valutare anche la posizione di Danilo, più avanti rispetto a lui). Tiro di Nainggolan, Heurtaux tocca in scivolata col braccio ma dopo che il pallone ha sbattuto sul polpaccio sinistro: involontario. Occasione per Allan, tenuto in giuoco da Holebas. Regolare il 2-1: Torosidis, al momento del tocco del pallone di Totti, è tenuto in gioco da Widmer, che poi liscerà il pallone. di Sassuolo-Milan parliamo a parte.

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