Var e arbitri: domenica horror

Al termine di una settimana terribile, altri errori. E c'è Juve-Roma. Persi rigori e espulsioni clamorosi, sbagliato utilizzo della tecnologia: è crisi. In Atalanta-Lazio Hateboer giallo: era... arancione
Var e arbitri: domenica horror

ROMA - Ecco i principali casi da moviola delle sfide della 17ª giornata di Serie A.

BANTI
BOLOGNA-JUVENTUS 0-3

È abbastanza clamoroso quello che succede al Dall’Ara (nulla a che vedere con lo scempio di Genova). Cross in area del Bologna, Mandzukic salta nel suo “cilindro”, è Mbaye che invece lo fa in maniera scomposta. Soprattutto, ed è questa la discriminante, con il braccio sinistro alto, sicuramente non in posizione consona rispetto allo sviluppo dell’azione. Mandzukic colpisce di testa, il pallone va proprio sulla mano di Mbaye e solo dopo sulla testa del giocatore rossoblù. Qui avviene il corto circuito: Higuain è quello che ha la visuale migliore e protesta subito, proteste che crescono non appena finita l’azione. Un tempo che è servito a Doveri (il VAR di giornata) per rivedere l’azione, stando a quanto dice in campo Banti: «Già fatto, già fatto, dai». E subito dopo, la frase che gela chi in tv ha già visto il tocco con la mano: «Lo tocca con la testa, non con la mano... con la testa». Con la testa? Cosa ha visto allora Daniele Doveri, internazionale fra due settimane, dal primo gennaio del nuovo anno? Di certo, la discrepanza fra le due versione certificano un errore. Che alla Juve è costato un rigore.


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ORSATO
VERONA-MILAN 0-3

Sempre detto, ha indubbie doti. Ma già dalla fine della scorsa stagione, Daniele Orsato aveva cambiato atteggiamento. «Spocchia» si dice, supponenza. O, come insegna il Marchese del Grillo, «io sono io e voi.....». Fra l’altro, ieri il VAR a Verona era Aureliano, le leggende dei maligni dicono che non corra buon sangue. Di sicuro, buon sangue, non corre fra l’internazionale di Schio e il VAR, era lui al monitor in Roma-Inter e il fallo su Perotti da rigore. In sintesi: manata volontaria (si gira apposta a pallone lontano) di Borini su Ferrari, il regolamento parla di «dare o tentare di dare», dunque disquisire quanto lo abbia preso conta zero. Aureliano lo chiama (Orsato seguiva il pallone) e, facendolo, palesa il suo dubbio: è rosso. Orsato va a rivedere al VAR e fa un incomprensibile giallo. Ancora: Romagnoli trattiene Kean, si profila la chiara occasione pur essendo lontani dalla porta: i difensori più vicini sono a 12 metri e il portiere addirittura a 13 metri. Arriva un altro poco comprensibile giallo. Di più: entrata a gamba testa, sul polpaccio, di Suso su Verde: è dovuto intervenire di nuovo Aureliano perché arrivasse il rosso.


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GAVILLUCCI
SAMP-SASSUOLO 0-1

Passerà alla storia. Capire come mai uno come Tagliavento, arbitro esperto, internazionale, davanti a quattro video non riesca a vedere la clamorosa “parata” di Torreira sul tiro-cross di Magnanelli ha dell’incredibile. Forse i guanti neri lo hanno indotto a considerare l’uruguaiano il nuovo portiere della Samp? Si arrivava da un calcio di rigore, per il quale proprio l’arbitro di Terni aveva dato il suo imprimatur con la ceralacca, confortando Gavillucci sul tocco di braccio di Ferrari sul cross di Politano (anche se non è clamoroso). Dopo la parata di Viviano, il Sassuolo ha provato e riprovato a segnare, fino all’episodio incriminato. Talmente evidente che tutti aspettavamo la chiamata dalla control room. Che non è arrivata. La dimostrazione, l’ennesima, che senza arbitri di qualità anche la tecnologia può fare poco. Tagliavento, per qualcuno candidato a Juve-Roma di sabato (dopo ieri ne sono rimasti pochi per Rizzoli), dovrebbe fermarsi e riflettere. Detto questo, il VAR ha smascherato la pochezza degli arbitri italiani, colpa di anni senza investimenti seri ma solo dettati dalla geopolitica. Così, il VAR, finirà per morire...


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IRRATI
ATALANTA-LAZIO 3-3

C’era grande pressione su Irrati, per tutto quello che è successo contro la Lazio nelle scorse settimane, per quello che è successo ieri ai suoi colleghi. L’arbitro internazionale di Pistoia l’ha portata bene, l’unico dubbio è quel giallo per Hateboer, che poteva avere un colore diverso.


ARANCIONE - È forse l’unica sbavatura della partita, che costa l’allontanamento di Inzaghi (nessuno può chiedere l’intervento del VAR: se sei in campo giallo, se sei in panchina rosso). L’intervento di Hateboer, con la gamba tesa, però bassa, resta comunque pericoloso per l’incolumità dell’avversario, visto che il giocatore nerazzurro affronta Radu con una foga e vigoria spropositata. Insomma, da arancione, ma molto arancione, tendente al rosso.
RIGORE - C’è il rigore assegnato all’Atalanta, sembra un’illusione ottica dovuta alla prospettiva il fatto che, in scivolata, Bastos sfiori con la suola il pallone di Gomez (sarebbe rimasto comunque lì), corretto anche non considerarla una chiara occasione (troppo defilato).
OFF SIDE - È il tocco (anche se involontario, non conta) di Petagna a mettere in fuorigioco Caldara sul gol annullato (grazie all’intervento del VAR).


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PAIRETTO
CROTONE-CHIEVO 1-0

Nessun episodio critico per Pairetto, il controllo Il tocco di Mbaye: di mano e non di testa come dice Banti SKY Manata di Borini da rosso. Romagnoli su Kean se la cava SKY/MEDIASET La “parata” di Torreira su tiro-cross di Magnanelli SKY silenzioso del VA R (Abisso) arriva sulle due segnature. Regolare quella di Budimir: al momento del cross di Ajeti, è tenuto in gioco da Gobbi. Irregolare, e giustamente annullata, la rete di Inglese, in fuorigioco al momento del cross (quella di Ajeti non è stata considerato una giocata). Espulso nel finale Zenga: troppe proteste plateali.


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CALVARESE
FIORENTINA-GENOA 0-0

Se l’unico episodio sul quale vale la pena soffermarsi è il giallo per Tehereau (simulazione ha deciso l’arbitro della Val Vomano, ma Brlek lo tocca con l’anca), Calvarese ha trionfato.


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PASQUA
BENEVENTO-SPAL 1-2

Ci sono due episodi sui quali è intervenuto il VAR (Maresca), il secondo davvero curioso. Partiamo dalla rete annullata a Paloschi: l’azione nasce da un evidente off side di Schiattarela (che poi fornirà l’assist) al momento del passaggio di Floccari. Il check è durato però moltissimo. Maresca interviene anche sul tocco di mano di Memushaj (foto SKY), molto involontario (il pallone gli rimbalza due volte fra testa e schiena): Pasqua infatti dà punizione dal limite, ma l’impressione è che il mano sia dentro: scatta la on field review (sarebbe rigore a quel punto), l’arbitro di Tivoli si rende contro che è involontario e riprende con una sua rimessa.


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ROMA - Ecco i principali casi da moviola delle sfide della 17ª giornata di Serie A.

BANTI
BOLOGNA-JUVENTUS 0-3

È abbastanza clamoroso quello che succede al Dall’Ara (nulla a che vedere con lo scempio di Genova). Cross in area del Bologna, Mandzukic salta nel suo “cilindro”, è Mbaye che invece lo fa in maniera scomposta. Soprattutto, ed è questa la discriminante, con il braccio sinistro alto, sicuramente non in posizione consona rispetto allo sviluppo dell’azione. Mandzukic colpisce di testa, il pallone va proprio sulla mano di Mbaye e solo dopo sulla testa del giocatore rossoblù. Qui avviene il corto circuito: Higuain è quello che ha la visuale migliore e protesta subito, proteste che crescono non appena finita l’azione. Un tempo che è servito a Doveri (il VAR di giornata) per rivedere l’azione, stando a quanto dice in campo Banti: «Già fatto, già fatto, dai». E subito dopo, la frase che gela chi in tv ha già visto il tocco con la mano: «Lo tocca con la testa, non con la mano... con la testa». Con la testa? Cosa ha visto allora Daniele Doveri, internazionale fra due settimane, dal primo gennaio del nuovo anno? Di certo, la discrepanza fra le due versione certificano un errore. Che alla Juve è costato un rigore.


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