Moviola serie A: Milan-Juve, manca il secondo giallo a Benatia

Ecco i principali casi da moviola della 12ª giornata
Moviola serie A: Milan-Juve, manca il secondo giallo a Benatia© ANSA

MILAN-JUVE
Manca il secondo giallo per Benatia sul rigore, ed è un errore grave visto che il Milan avrebbe giocato in 10 contro 11 per un tempo abbondante. Si dimentica (anche) un paio di ammonizioni (Romagnoli, ad esempio). Ineccepibile l’espulsione di Higuain.

RIGORE E... - Sarebbe dovuto essere secondo giallo, il contatto di mano di Benatia sul tocco a seguire di Higuain: l’azione è importante, il Pipita avrebbe potuto recuperare il pallone, siamo in piena area. L’aggravante è che Mazzoleni ha rivisto tutto al VAR (Fabbri).

NO RIGORE E... - Non è rigore (involontario) il colpo di testa che Bakayoko s’è schiacciato sulla mano. Un dubbio su un contatto in area Juve fra Romagnoli (che non fa nulla) e Chiellini, trasformato in fallo al difensore.

ROSSO SENZA DUBBI - Aggressività, atteggiamento oltraggioso: impossibile per Mazzoleni non espellere Higuain, dopo il giallo per un fallo (100% fallo) su Benatia che ha portato al giallo. Rischia almeno due turni (condotta ingiuriosa).


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ATALANTA-INTER
Un’ombra solo nella partita, non facilissima e comunque sufficiente, di Maresca: il rigore assegnato all’Inter ha diversi limiti strutturali, primo fra tutti la distanza fra Politano e Mancini. Corretto il secondo cartellino giallo per Brozovic.

RIGORE - Partiamo dal penalty, dopo appena venti secondi dall’inizio del secondo tempo. In area, Politano controlla il pallone, si gira, ha davanti a lui Mancini che con il braccio destro lo sta “sentendo”, appoggiandogli la mano sulla spalla/braccio sinistro. Politano si gira, calcia e il pallone va sul braccio. La distanza è minima, Mancini, anche volendo, non avrebbe potuto mettere o togliere il braccio in maniera volontaria visto che il tiro arriva da così vicino. E questa è la differenza fra chi ha “involontariamente” il braccio largo ma viene punito col rigore perché il tiro arriva da più lontano.

ROSSO - Ci sta il doppio giallo per Brozovic: entra in ritardo su Ilicic, dandogli un pestone.


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SASSUOLO-LAZIO
Sotto gli occhi del designatore Rizzoli, Calvarese dirige bene, seguendo un metro forse non proprio congeniale al suo modo di arbitrare (i sette ammoniti ieri sono il suo massimo stagionale, la sua media è fra i tre e i quattro gialli a partita) ma che alla fine non segna la partita. Regolari i due gol, quello di Parolo e quello di Ferrari.

SENZA OMBRE - Nessun dubbio sui due gol che hanno fissato il risultato: il pallone calciato da Luis Alberto viene respinto da Ferrari quando ancora non ha superato la linea, poi arriva Parolo che mette dentro. Ok anche la rete dell’1-1, realizzata da Ferrari: sul calcio d’angolo, anticipa senza azioni fallose Lulic e mette dentro.

DISCIPLINARE - Ben sette gli ammoniti, forse un paio un po’ tirati, comunque non inventati. Li rimediano Duncan (duro su Milinkovic Savic), Radu (tattico su Berardi), Luis Alberto (proteste), Adjapong (a fermare Patric), Luiz Felipe (Pestone a Sensi), Marlon (su Immobile), Locatelli (proteste).


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ROMA-SAMPDORIA
Due volte al VAR, Irrati, lui che è stato capo della control room alla finale del Mondiale in Russia. Una decisione e mezza giustamente riviste e rivisitate, per quello che dovrebbe essere l’uso del VAR che tutti sognano: nel dubbio, si rivede. Perché rifugiarsi sempre dietro il «chiaro ed evidente» (dipende dai punti di vista, in tv tutti possono essere chiari ed evidenti) ha portato più polemiche che altro. E allora, corretto non dare rigore alla Samp e alla Roma, perdonato Linetty dal secondo giallo (in ritardo su Kluivert).

A TUTTO VAR - E’ più Gaston Ramirez che allarga la gamba e va su Manolas che non il contrario, cosa che si apprezza senza dubbi alla tv, mentre dal campo si può percepire con certezza, oltre ogni ragionevole dubbio, solo io contatto. Che c’è ma è appunto cercato, mentre il difensore cerca di spostarsi. Corretto anche non dare rigore per il tocco di bracco sinistro di Colley sul tiro di El Shaarawy: il pallone tocca prima il fianco, poi finisce sul braccio. Succede lo stesso con Juan Jesus: decisione identica, niente penalty.


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CHIEVO-BOLOGNA
Ancora una partita non brillante per Orsato, con un errore che di fatto incide sul risultato. Il rigore assegnato al Chievo, dire generoso significa fargli un complimento. Sarebbe stato il caso che l’internazionale di Schio fosse andato al VAR, con la stessa umiltà dimostrata da altri colleghi. Ma evidentemente, la chiamata alla OFR di Manganiello sul gol di Santander (offside sanato) sembrava già sufficiente.

REGOLARE - Regolare la rete di Santander: al momento del lancio verso l’area, l’attaccante di Filippo Inzaghi è in off side netto ma l’intervento di Bani (che s’allunga e con la gamba cerca di colpire il pallone) è una giocata a tutti gli effetti (questa sì, non quella di Inter-Genoa) e lo rimette in gioco.

UN REGALO - Non c’era invece il rigore assegnato al Chievo: quando Kiyine tira, davanti a lui Calabrese ha il braccio in posizione congrua, non è largo ma parallelo al corpo ed anzi, prima dell’impatto col pallone, cerca di portarlo dietro la schiena: cos’altro deve fare un difensore? 


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EMPOLI-UDINESE
Pulita la direzione di Giacomelli. Sul rigore, giusto non andare a rivedere il fallo (leggerino leggerino): il VAR ha solo stabilito se fosse dentro o fuori. Regolare la rete di Caputo, che ha rischiato anche di provocare un penalty (mezza cintura a Waguè).

RIGORE - Maietta entra su Lasagna, c’è un contatto sulla gamba sinistra, sembra davvero leggero. Giacomelli però lo valuta fallos: punizione appena fuori l’area. Il VAR (La Penna), però, coglie l’attimo: il penalty è in area, sia pure al limite della linea. Per questo Giacomelli non è andato a rivedere le immagini: come per gli offside, si trattava solo di stabilire la posizione geografica.

OFFSIDE - Ok il gol di Caputo: sulla spizzata di Krunic, lo tiene in gioco Ter Avest (la GLT conferma che il pallone è dentro). Giusto annullare la rete di Lasagna, in fuorigioco sull’assist di Pussetto.


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MILAN-JUVE
Manca il secondo giallo per Benatia sul rigore, ed è un errore grave visto che il Milan avrebbe giocato in 10 contro 11 per un tempo abbondante. Si dimentica (anche) un paio di ammonizioni (Romagnoli, ad esempio). Ineccepibile l’espulsione di Higuain.

RIGORE E... - Sarebbe dovuto essere secondo giallo, il contatto di mano di Benatia sul tocco a seguire di Higuain: l’azione è importante, il Pipita avrebbe potuto recuperare il pallone, siamo in piena area. L’aggravante è che Mazzoleni ha rivisto tutto al VAR (Fabbri).

NO RIGORE E... - Non è rigore (involontario) il colpo di testa che Bakayoko s’è schiacciato sulla mano. Un dubbio su un contatto in area Juve fra Romagnoli (che non fa nulla) e Chiellini, trasformato in fallo al difensore.

ROSSO SENZA DUBBI - Aggressività, atteggiamento oltraggioso: impossibile per Mazzoleni non espellere Higuain, dopo il giallo per un fallo (100% fallo) su Benatia che ha portato al giallo. Rischia almeno due turni (condotta ingiuriosa).


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