Conte, giudizi senza pregiudizi

Siamo tutti italiani, per cui siamo tutti con Conte. Gli auguriamo faccia meglio di Prandelli, quindi che vinca tra due anni gli Europei. Le critiche sono una cosa, i pregiudizi sono un’altra
Conte, giudizi senza pregiudizi© Bartoletti
Stefano Barigelli
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ROMA - Siamo tutti italiani, per cui siamo tutti con Conte. Gli auguriamo faccia meglio di Prandelli, quindi che vinca tra due anni gli Europei. Le critiche sono una cosa, i pregiudizi sono un’altra. Abbiamo criticato, anche con energia come d’altronde è nella nostra migliore tradizione, non tanto la scelta quanto il metodo. Abbiamo criticato il contratto a cui si è arrivati e l’uso dello dello sponsor, dopo che uno dei punti qualificanti del programma di Tavecchio era stato il drastico taglio dei costi e il ricorso alla cantera azzurra. Ma siccome non abbiamo pregiudizi, diamo ragione al nuovo presidente federale: ora contano i fatti. Conteranno i risultati sul campo per Conte, conteranno le riforme che riuscirà a portare a termine Tavecchio. A metà aprile il Corriere dello Sport-Stadio criticò aspramente Abete chiedendone le dimissioni, molto prima della disastrosa avventura brasiliana. La sfascio del calcio italiano ci sembrava già allora evidente, come adesso sembra evidente a tutti.

Lo ricordiamo per ribadire che non abbiamo bersagli, ma solo obiettivi: il primo dei quali è vedere il nostro calcio restituito al prestigio sportivo che merita e al ruolo sociale a cui è chiamato, considerati i milioni di appassionati. Finora abbiamo visto solo la difesa di robusti interessi economici, che sono importanti, ne siamo consapevoli, ma non sono tutto. Possono esserlo per alcuni dei nostri patron, più avventurieri senza scrupoli che capitani d’industria, ma non possono esserlo per la Federazione, che ha peraltro in bilancio diversi milioni di euro dei contribuenti italiani. Tavecchio da molti di quei presidenti è stato sostenuto, il suo vicario non è un caso sia Beretta. Tuttavia il neo presidente ha più volte assicurato che saprà distinguere tra gli interessi, gli appetiti dei club e l’interesse generale. Questo a parole, ma da oggi, come lui stesso ha ricordato, contano i fatti.

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