Tavecchio choc: frasi contro ebrei e omosessuali. Poi si difende: «È un ricatto»

Il presidente della Figc avrebbe rilasciato affermazioni offensive durante un colloquio con la rivista Soccerlife
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ROMA - Ancora un incidente diplomatico per Carlo Tavecchio: dopo la gaffe su 'Optì Pobà', che aveva caratterizzato la campagna elettorale prima della sua elezione alla presidenza Figc, nell'estate 2014, oggi arriva una registrazione di una sua conversazione con 'Soccerlife', messa online dal sito del Corriere della Sera, dopo che il quotidiano ha pubblicato un articolo in prima pagina sulla vicenda. Nella conversazione, il cui audio non sempre è perfetto, Tavecchio parla anche di ebrei e omosessuali, a proposito della compravendita del palazzo della Lega Nazionale Dilettanti. "Comprato - ricostruisce il Corriere della sera - da quell' "ebreaccio", di Anticoli". "Io non ho nulla contro gli ebrei - aggiunge, nella sintesi audio di corriere.it, della durata di poco meno di un minuto - sono stato il primo a sostenerli nella mia vita: sono stato direttore di 28 filiali in Lombardia e c'erano tre filiali che andavamo meglio, perché c'erano direttori ebrei". "Però - lo interrompe l'interlocutore, ridacchiando - come diceva Umberto Eco...". "È meglio - conclude Tavecchio, sull'imbeccata dell'interlocutore - tenerli a bada". A proposito di un omosessuale, di cui si parla nel colloquio, Tavecchio dice: "Io non ho niente contro di loro, ma è meglio tenerli lontani da me". Il presidente Figc, sul Corriere della Sera, si difende: "Sono evidentemente vittima di un ricatto, non ricordo le parole usate in quella conversazione, che potrebbe essere manipolata". Immediata la protesta degli Ebrei italiani: "Quelle di Tavecchio sono affermazioni antisemite - dice il presidente Renzo Gattegna - costituiscono un fatto gravissimo e un danno di immagine immenso per la credibilità dello sport nazionale e delle sue istituzioni".



LA REPLICA - "Nessun ricatto, Tavecchio mente: a rinunciare ai finanziamenti sono stato io": così Massimiliano Giacomini, direttore del quotidiano on line SoccerLife, risponde al presidente della Figc che sulle sue frasi registrate su ebrei ed omosessuali si dice "vittima di un ricatto" per non aver concesso finanziamenti al giornale. Massimiliano Giacomini, interlocutore del colloquio con Tavecchio reso noto alcuni mesi dopo il suo svolgimento, risponde a Tavecchio, che sul Corriere della Sera sostiene di sospettare che la conversazione possa essere manipolata e si dice vittima di un ricatto per non aver concesso finanziamenti al sito. "Mente Tavecchio e sa di farlo oppure ha anche dimenticato che sono stato io a rinunciare ai finanziamenti, che avevo chiesto come fanno tutti anche le grandi testate", controreplica Giacomini, citando un sms inviato a Tavecchio il 20 settembre scorso nel quale avrebbe rinunciato all'aiuto della federcalcio.

PRIME REAZIONI – Intanto dalla comunità ebraica italiana arrivano parole di critica verso Tavecchio: «Le indecenti affermazioni antisemite ed omofobe del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio costituiscono un fatto gravissimo e – precisa Renzo Gattegna, presidente degli ebrei italiani – un danno di immagine immenso per la credibilità dello sport nazionale e delle sue istituzioni. Un nuovo passo falso che - ha concluso - mi auguro porti chi di dovere a fare le più opportune riflessioni».

PAVONCELLO - "In Israele Carlo Tavecchio è considerato un eroe, per essersi schierato contro la mozione palestinese che chiedeva alla Fifa l'esclusione delle squadre israeliane". A difesa del presidente della Figc, in controtendenza con la presa di posizione degli ebrei italiani, scende in campo - con una dichiarazione all'Ansa - Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia, l'organizzazione sportiva ebraica. "All'atto pratico i miei contatti con Tavecchio, da esponente della comunità ebraica, sono ottimi. Anche per la posizione che il presidente della Figc ha assunto nei riguardi della mozione palestinese, che chiedeva alla Fifa l'esclusione di Israele". "Inoltre, in occasione della spedizione agli Europei Maccabi disputati a luglio scorso a Berlino - aggiunge - ci ha sostenuti in modo concreto, fornendoci materiale tecnico e interessandosi alle nostre squadre. La Figc ci è venuta incontro proprio grazie all'interessamento del presidente Tavecchio. Se fosse stato antisemita, non avrebbe avuto questo interesse nei nostri confronti". Pavoncello ribadisce che il presidente della Figc in Israele è considerato un eroe. "Gli sono molto grati - aggiunge - perché si è schierato apertamente contro la mozione palestinese di esclusione dalla Fifa di Israele. Se pensasse quello che gli è stato attribuito saremmo di fronte a una specie di dottor Jekyll e mister Hyde. Tavecchio si sarebbe potuto defilare nei nostri confronti, invece ci ha supportati, aiutati e sostenuti". "Anche sugli omossessuali - conclude Pavoncello - secondo me, è caduto in un trappolone".

UN ANNO FA LA PARODIA DI CROZZA - Così un anno fa il comico Maurizio Crozza imitò l'attuale presidente della Figc Carlo Tavecchio durante il suo programma su La7:

 

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