Sciopero curve, il derby tra Roma e Lazio mai così triste

Dei 7.000 biglietti sin qui venduti circa 5.000 sono stati acquistati dai tifosi della Roma. In Norvegia alcuni tifosi laziali hanno esposto uno striscione contro il Prefetto
Evangelisti-Patania
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ROMA - Tra i benefici effetti della partita di mercoledì sera va annoverato un minimo di inversione di tendenza nel rapporto tra il club giallorosso e i ìtifosi della Curva Sud. Nel senso che il settore - o i settori, adesso che le barriere trasparenti tagliano a fette le gradinate - non era del tutto vuoto, anzi, ad accontentarsi era quasi pieno. Con un grosso quasi. Parecchia gente ha deciso che quella con il Bayer era una gara a cui valeva la pena assistere. In effetti non aveva torto. Ma la normalità è lontana e il derby probabilmente è considerato dall’ala dura del tifo romanista un’opportunità troppo significativa di manifestare il dissenso. Dei 7.000 biglietti sin qui venduti circa 5.000 sono stati acquistati dai tifosi della Roma. Gli altri 2.000 dai laziali. Sono soprattutto questi a mancare all’appello.
Solitamente nei derby ospitati dalla Roma la quota ospiti non scendeva mai sotto 10-11.000 tagliandi. La Tevere si vende poco per via delle limitazioni imposte dalle regole sulla sicurezza, la Monte Mario non è mai andata a ruba a causa dei prezzi elevati. Alla fine sarà difficile salire sopra una vendita totale di 10.000 biglietti. Il che porterebbe, sommando gli abbonati della Roma, a un pubblico modestissimo per un derby, qualcosa di molto simile a un mimimo storico: 30.000 spettatori, 35.000 a essere molto ottimisti. Poi bisognerà vedere quanti dei 23.000 abbonati della Roma decideranno di entrare effettivamente allo stadio. La serata del Bayer lascia sperare, ma è chiaro che è impossibile prevedere le risposte individuali a una situazione senza precedenti.

LA ROMA E I DISSIDENTI - La Roma sta tentando di dialogare con i tifosi dissidenti. Il panorama variegato e mutevole dei gruppi organizzati non aiuta. E’ possibile la presenza del presidente James Pallotta al derby. Nel frattempo l’incertezza scoraggia anche l’accesso agli appuntamenti più prestigiosi.
Per la trasferta di Barcellona del 24 novembre sono andati via 2.000 posti, che non sono pochi. Però la disponibilità è di oltre 4.000. Solo i risultati sportivi possono riaccendere la passione incondizionata di una volta.

LAZIALI CONTRO GABRIELLI - Durante la partita con il Rosenborg, invece gli esponenti laziali della Curva Nord hanno esposto uno striscione offensivo nei confronti del Prefetto Gabrielli. E’ apparso intorno alla metà del secondo tempo, ha sventolato per qualche minuto, è stato accompagnato da cori altrettanto offensivi. Non è l’ideale per tentare una mediazione con le istituzioni, si avvicina di più al muro contro muro. E arriva dopo gli ultimi interventi del Prefetto. E’ la risposta della Curva Nord agli inviti ripetuti a non disertare il derby. Gli ultras biancocelesti hanno deciso e non torneranno più indietro. Non si presenteranno domenica all’Olimpico e quasi certamente continueranno a non frequentare lo stadio negli impegni successivi della Lazio in casa, ma la seguiranno soltanto in trasferta. Sono arrivati sino in Norvegia, nel fiordo di Trondheim, hanno tifato con intensità e partecipazione per novanta minuti, hanno dato la carica alla Lazio dopo il fischio finale dell’arbitro Marriner cercando di darle un’altra spinta verso il derby. Nel gruppo dei 290 arrivati al Lerkendal Stadion alcuni coraggiosi hanno persino sfidato il freddo rimanendo a petto nudo per raccogliere gli applausi dei norvegesi (o delle norvegesi?). Qualche minuto dopo, però, hanno pensato di coprirsi infilandosi magliette, maglioni e piumini: la temperatura sfiorava lo zero. Torneranno a Roma tra oggi e domani, alcuni prolungheranno la vacanza norvegese, lontano dal derby e dalle tensioni. Appena duemila biglietti venduti ai laziali. Pioli e i suoi calciatori giocheranno più in trasferta che mai con la Roma.

 

 


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