Serie A, Roma-Verona 1-1: Spalletti, falsa partenza

I giallorossi vanno in vantaggio con Nainggolan, ma poi si fanno riprendere da Pazzini su rigore
Roma, il ritorno di Spalletti sulla panchina giallorossa
Valerio Minutiello
5 min

ROMA - "Vincere subito". Lo aveva chiesto Spalletti, la squadra non è riuscita ad accontentarlo. Come succedeva spesso con Garcia, è andata in vantaggio e poi si è fatta rimontare. E così il tecnico toscano non va oltre il pareggio per 1-1 contro il Verona al suo "ri-debutto" sulla panchina giallorossa. I problemi non sono ancora risolti e neanche si poteva pretendere troppo. Pazzini e Delneri, come nel 2010 con la Sampdoria, fanno uno sgambetto alla Roma. Allora le era costato lo Scudetto, stavolta no ma è pesante lo stesso. Perché Napoli e Juve allungano e adesso sembra impensabile pensare al primo posto. Domenica poi c'è la trasferta in casa della Juventus che è a quota dieci vittorie consecutive dopo il 4-0 contro l'Udinese e sarebbe stato molto importante arrivarci con una vittoria alla spalle. La Curva Sud non è piena come voleva Spalletti, ma c'è molto più entusiasmo e non ci sono fischi, almeno all'inizio. In tribuna viene esposto uno striscione con scritto: «Bentornato Spalletti, grazie Garcia». È un nuovo inizio.

CANTIERE APERTO - La Roma è un cantiere aperto e si capisce dai primi minuti. Spalletti alla fine decide di affidarsi al suo vecchio 4-2-3-1, con Castan titolare in difesa accanto a Manolas, Torosidis e Digne esterni. De Rossi e Nainggolan al centro con Pjanic sulla trequarti. Altra novità è Florenzi, alto ma non a sinistra, a destra. Esperimento che però non dura nemmeno 15 minuti. Spalletti decide di cambiare quasi subito passando a un 3-5-2, con Torosidis praticamente bloccato e Florenzi rispostato a sinistra. La Roma è aggressiva sin da subito, spronata dal tecnico di Certaldo le cui urla si sentono, non solo in campo. Era impossibile però pretendere di risolvere tutti i problemi con pochi allenamenti.



NAINGGOLAN GOL - Castan dietro soffre parecchio e al 17' serve un grande Szczesny per salvare su Wszolek. Spalletti vuole più velocità e corregge tutte le posizioni e i movimenti dei suoi in campo. De Rossi e Nainggolan li vede troppo bassi e più volte gli chiede di salire. Intuizione che si rivela vincente, perché proprio su quest'asse nasce il gol del vantaggio giallorosso al 40'. De Rossi in area serve Nainggolan (che Spalletti già chiama Ninja) con un colpo di tacco delizioso che il belga non spreca. La Roma sblocca e si scrolla di dosso un po' di paura. Qualche secondo prima Dzeko aveva colpito in pieno un palo, quando il gol sembrava fatto. È la prima rete di Nainggolan in questo campionato, ed è anchela prima dello Spalletti bis. L'entusiasmo porta i giallorossi ad alzare i baricentro e sfiorare il raddoppio con Salah.



PAURA ROMA - L'inizio del secondo tempo mostra i difetti della Roma targata Garcia. La paura che spesso subentra al rientro in campo e porta la squadra ad abbassarsi. Nei primi cinque minuti il Verona, subito aggressivo, sfiora il pareggio in due occasioni: a salvarla ci pensa prima un grande Szczesny e poi il palo. Spalletti chiede alla squadra impaurita di salire.

PAREGGIA PAZZINI - Il tecnico di Certaldo cambia ancora, tornando alla difesa a quattro. La Roma pareggia i conti con la fortuna pochi minuti dopo, quando Salah si vede deviare il tiro sul palo da Gollini. Al 60' il Verona trova il pareggio grazie a Pazzini che trasforma un rigore sacrosanto per un fallo ingenuo di Castan su Wszolek. Il difensore brasiliano è ancora arrugginito e non è riuscito a mantenere la promessa che aveva fatto a Spalletti: "Vedrai che prestazione ti faccio Mister", gli aveva detto. L'allenatore gli ha dato fiducia, ma al 65' l'ha dovuto sostituire con Rudiger per evitare altri guai dietro. La Roma per tornare in vantaggio cerca di affidarsi al suo centravanti, ma Dzeko è ancora la brutta copia di quello visto a Manchester e sciupa due buone occasioni in pochi minuti. In pieno recupero il bosniaco si divora di testa l'ultima chance per cambiare la storia. Alla fine tornano anche i fischi, anche se non sono assordanti. Nessuno è soddisfatto, Spalletti per primo. Il lavoro da fare è tanto, ma è il tempo che manca. Perché il Napoli è volato a +9 e la Juventus a +7. Parlare di Scudetto ora è inutile, ma anche l'Inter terza è a +5.

ROMA-VERONA: TABELLINO E STATISTICHE

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