Gay Center contro Sarri: serve punizione esemplare . Ulivieri: Sarri non è razzista

Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center: «Come napoletano e tifoso del Napoli mi vergognare le parole del nostro allenatore». Il presidente dei tecnici italiani: «E’ stata una brutta scena, però Maurizio ha chiesto scusa subito pubblicamente»
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ROMA - Il mondo gay contro Maurizio Sarri.  Dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. «Sarri ci ricasca. Dopo due anni torna agli insulti omofobi, questa volta contro il tecnico dell’Inter, Mancini, apostrofato come 'frocio, finocchio' al termine della partita di Coppa Italia. Come napoletano e tifoso del Napoli mi vergogno per le parole di Sarri, per cui chiediamo una sanzione esemplare. Chiediamo ad Aurelio De Laurentiis e a Tavecchio di incontrarci.  Ci piacerebbe che il calcio lanciasse una grande campagna contro l'omofobia, uno sport così popolare non può permettersi messaggi di violenza».

Aggiunge Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli: «Basta omertà! Bisogna che la gente sappia, soprattutto se certe offese partono da chi ricopre un ruolo di responsabilità pubblica. L'esperienza inglese ha sicuramente contribuito a rendere più forte e decisa la reazione giustissima di Mancini. Arrivano sanzioni e squalifiche se vi è un coro razzista, ma nessun provvedimento viene preso se arriva un insulto omofobo». 

ULIVIERI - Di diverso parere è Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori italiani:  «E' stato uno scazzo tra due allenatori, non gradevole, anche brutto. Però, Sarri ha chiesto scusa subito, direttamente a Mancini e pubblicamente. Sarri non è razzista, credo in questo di dover smentire Mancini, che non lo conosce. Poi l'allenatore del Napoli è stato assalito con domande, anche insistenti, e anche questa è stata una brutta scena. Comunque Sarri ha chiesto scusa ed ha riconosciuto il suo errore. Mancini ha raccontato una cosa, ma io non posso dire: ha fatto bene o male. Come faccio ad entrare nell'animo di uno che si è sentito offeso e la gravità dell'offesa suscita poi la reazione, ma la sensazione della gravità è personale, come si fa a dire Mancini ha fatto bene o ha sbagliato a dirlo? Se in quel momento per lui l'offesa è stata grave, ha risposto in quel modo. A me è capitato e io ho risposto in altri modi. Ho ricevuto lo stesso tipo di offesa e ho risposto: 'Portami tua moglie e poi lo domandi a lei....’.  »

VALENTINA VEZZALI - «Ingiurie, insulti o volgarità non possono che essere stigmatizzati, soprattutto quando arrivano dal mondo dallo sport. La trance agonistica non può mai giustificare atteggiamenti del genere, né tantomeno si può pensare ai campi da gioco, palestre, pedane o piste come luoghi franchi o avulsi dalle corrette norme del vivere civile. Tutt'altro: è proprio in quei luoghi che lo sport deve celebrare i suoi valori più alti». Così Valentina Vezzali, deputata, vicepresidente di Scelta Civica e campionessa olimpionica, commentando gli episodi accaduti al termine dell'incontro di calcio Napoli-Inter. «Noi sportivi - aggiunge - abbiamo un ruolo di responsabilità anche in termini educativi. Non è un caso che i regolamenti prevedano delle squalifiche per questo tipo di atteggiamenti».

NAPOLI CLUB: «NOI STIAMO CON SARRI»

ANDREA ABODI - «Conoscendo Sarri sono rimasto sorpreso. Ha perso un pò il controllo, ma è una persona semplice e pulita». Lo ha detto il presidente della Lega calcio di B, Andrea Abodi, che oggi è intervenuto a Ferentino (Frosinone) all'inaugurazione della "Città dello Sport" del Frosinone calcio, dopo la lite tra il tecnico del Napoli e quello dell'Inter, Roberto Mancini: «Mi auguro che l'episodio - ha concluso Abodi - non incida più di tanto, che non lasci conseguenze negative perché Sarri non se lo merita».

CARLO VERDONE - «Le parole di Sarri a Mancini? Oggi Sarri gode di grande stima da parte di tutti, perché il Napoli gioca benissimo. Non ha bisogno di dire queste cose, perde autorevolezza». Così Carlo Verdone, attore e regista, oggi al programma di Rai Radio2 'Non è un paese per giovani', condotto da Giovani Veronesi e Max Cervelli ha commentato le parole rivolte dall'allenatore del Napoli al tecnico dell'Inter Roberto Mancini ieri durante Napoli-Inter.

ETTORE MESSINA - «Siccome non ho sentito cosa è stato detto e non ho visto lo stato emotivo, mi avvalgo della facoltà di non rispondere sul fatto specifico. Certo è che noi siamo persone pubbliche e tutto quello che facciamo e diciamo ha un valore importante nei confronti di chi ci vede, ci sente e dei ragazzi. Sul dire che le cose restano in campo non concordo». È l'opinione del nuovo ct della Nazionale di basket, Ettore Messina, sui presunti insulti omofobi che il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, avrebbe rivolto al collega dell'Inter, Roberto Mancini, al termine della sfida di Coppa Italia fra le due squadre. «È come quelli che dicono 'lo sport non fa politica' - aggiunge a margine della sua presentazione al salone d'Onore del Coni -, non è vero. Qualsiasi posizione noi prendiamo è una scelta politica, non siamo un mondo a parte».

ARCIGAY - «C'è un problema di omofobia nel calcio che non è più tollerabile. Coni e Figc devono farsi carico del problema, la giustizia sportiva si muova»: è dura la reazione di Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, alla vicenda che ha visto protagonisti l'allenatore del Napoli Maurizio Sarri e quello dell'Inter Roberto Mancini. «Se qualcuno dice 'sporco negro' a Balotelli scatta la censura, e anche delle squalifiche. Perchè invece se le offese che riguardano il sesso non c'è altrettanta sensibilità?», ha detto Piazzoni a margine di una conferenza a Roma. Il leader della storica associazione di tutela delle persone omosessuali parla di "problema grosso" perchè, spiega, «riguarda lo sport che è un momento formativo per tanti ragazzi. Quello fra Mancini e Sarri è stato un episodio grave, che non può essere derubricato a slang calcistico. I protagonisti dello sport devono ricordare che le loro parole possono essere pesanti come pietre. Dare del 'frocio' o del 'finocchio' è un'offesa spregevole - aggiunge Piazzoni - ed è già condannata anche dalle regole sportive esistenti. Ma il problema fondamentale è che l'insulto va a colpire milioni di persone che già sono discriminate. Tutte le federazioni sportive devono farsi carico di questo problema - insiste - sono anni che sottovalutano la questione dell'omofobia nello sport. Non è un caso che nella serie A non ci sia nemmeno un calciatore dichiaratamente omosessuale. Spero che Sarri sarà in piazza il 23 gennaio per la nostra manifestazione a sostegno dei diritti delle persone omosessuali», conclude il segretario nazionale dell'Arcigay.


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