Le barriere in curva non servono a niente

Discriminazione territoriale, striscioni, bombe carta: frazionare la curva, dicevano, sarebbe servito per identificare chi delinque e per non colpire un intero settore
Le barriere in curva non servono a niente© LaPresse
Fabrizio Patania
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ROMA - Ogni parola è superflua, come scriveva ieri il Direttore, per raccontare la vergogna dell’Olimpico. Il caso Koulibaly, attraverso la sentenza del giudice sportivo, però ha scoperchiato il paradosso su cui dovrebbero riflettere il calcio italiano e le istituzioni che provano a imbrigliarlo dentro perquisizioni, barriere, tornelli e tessere del tifoso. E il disagio, anzi l’angoscia, può essere raccontata da chi, meno faticosamente di altri, raggiunge lo stadio come se fosse un aeroporto, passando attraverso metal detector (ora ci sono anche quelli) e prefiltraggi. La tutela della legalità è sacra, l’applicazione dei rimedi lascia perplessi. La Tessera del Tifoso, per esempio, doveva tutelare chi non ha mai provocato incidenti o preso Daspo: non basta più, sappiamo da tempo, per poter seguire la squadra in trasferta. Il calcio sta morendo per la cecità dei suoi dirigenti e perché è sempre meno fruibile e divertente dal vivo. Prendete il caso delle barriere volute dal Prefetto Gabrielli su specifica richiesta della Lega (dopo l’intervento del ministro Alfano) applicata solo a Roma, non in tutti gli stadi italiani.

Discriminazione territoriale, striscioni, bombe carta: frazionare la curva, dicevano, sarebbe servito per identificare chi delinque e per non colpire un intero settore. La curva si è svuotata, ultras e gruppi organizzati non ci vanno per protesta: ieri sono stati squalificati per due giornate anche loro, quelli rimasti a casa per scelta. Stesso discorso per i Distinti: non sono stati identificati cinquanta-cento-duecento responsabili. No. Il provvedimento ha riguardato tutti. Un turno di stop per gli altri due settori confinanti con tribuna Tevere e Monte Mario. Gli ispettori federali sono riusciti a contare, si legge nel comunicato, quattromila tifosi laziali per manifestazioni razziste. Squalifica inevitabile, non si discute. Ma ora c’è anche un’altra certezza: le barriere in curva non servivano. Come è tutta da dimostrare l’utilità di certi provvedimenti. Squalificata la Nord, la Lazio aprirà la Curva Sud intitolata a Maestrelli (di solito chiusa per mancanza di affluenza) nella partita di giovedì con il Verona. Il caso Koulibaly lo ha dimostrato: viviamo nel paradosso.

 


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