Juventus-Napoli, difese a confronto: vota la più forte

A contendersi lo scudetto i migliori reparti arretrati della Serie A
Juventus-Napoli, difese a confronto: vota la più forte
Vladimiro Cotugno
13 min

ROMA - Un viaggio in tre puntate sulla supersfida scudetto di sabato sera, quando Juve e Napoli si giocheranno il campionato faccia a faccia: anticipiamo il confronto dello Juventus Stadium mettendo di fronte, reparto per reparto, le due contendenti al titolo, partendo dalla difesa. In casa bianconera non si respira l'aria migliore, Allegri prega la notte che non succeda più nulla almeno fino a sabato sera: nel giro di poche ore ha visto saltare il tendine d'Achille di Caceres e il polpaccio di Chiellini, vedendosi privato quasi in contemporanea di un titolare e della prima alternativa alla difesa. Emergenza piena, tenendo conto che Rugani continua a non convincere l'allenatore livornese: nella difesa a tre infatti potrebbe addirittura trovare posto Lichtsteiner, come già anticipato dal tecnico. Situazione capovolta per gli uomini di Sarri: il tecnico toscano ha a disposizione e in piena forma tutti gli uomini del reparto arretrato che nelle ultime due partite hanno alzato il livello, blindando la porta di Reina. Tutti abili, arruolati e guidati da un Koulibaly in forma smagliante, la difesa del Napoli non è mai stata così in forma.

LA SFIDA SCUDETTO, RUOLO PER RUOLO

DIFESE A CONFRONTO

BUFFON SENZA TEMPO - Un filotto di cinque partite senza subire reti, la difesa meno battuta del torneo davanti proprio a quella del Napoli: «E la miglior difesa al 90% vince il campionato», avverte Gigi Buffon, l'eterna giovinezza del fuoriclasse senza tempo della porta bianconera, 38 anni di talento e esperienza ad opporsi allo strapotere offensivo di Higuain, Insigne e compagni. Un totem vivente che protegge la Juventus, con ogni probabilità il miglior portiere degli ultimi vent'anni del calcio mondiale.

NAPOLI AI PIEDI DI REINA - Dall'altra parte uno spagnolo che ha scoperto la sua seconda patria sotto il Vesuvio: Reina e il Napoli è una storia d'amore che vive il suo momento più forte proprio in questa stagione, dopo essere tornato da figliol prodigo dalla fredda Monaco per scaldare il cuore del San Paolo con parate decisive e parate di festeggiamenti sotto la Curva a ogni vittoria. Con lui De Laurentiis ha trovato affidabilità e leadership e Sarri una sicurezza tra i pali e un libero aggiunto capace di giocare con i piedi come un centrocampista in fase di manovra.

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JUVENTUS-NAPOLI DA IMPAZZIRE di Alberto Polverosi

ALEX SANDRO, LA FRECCIA BRASILIANA - Insieme a Dybala, è l'altro top player arrivato dal calciomercato estivo della Juventus: un periodo necessario di ambientamento per poi iniziare a macinare chilometri e offensive sulla fascia mancina, ripagando l'investimento di 26 milioni fatto dalla società.

Il suo arrivo, le sue prestazioni, i suoi assist e i suoi gol hanno infranto due tabù che storicamente affliggevano i bianconeri: la mancanza di un terzino sinistro di qualità e la leggenda calcistica che voleva i brasiliani a Torino incapaci di ambientarsi e di eccellere.

GHOULAM, L'ECCELLENZA SILENZIOSA - Pagato cinque milioni e mezzo e un valore più che triplicato in due anni: l'occhio lungimirante del Napoli ha pescato il terzino in Francia e lo ha portato alla ribalta europea, trasformandolo con Benitez prima e Sarri oggi uno degli esterni sinistri più forti del continente. Non buca lo schermo delle telecamere, Faouzi, ma per qualità e quantità ruba l'occhio a tutti gli addetti ai lavori. Tatticamente è maturato tantissimo e ora garantisce livelli di eccellenza uniti a una resistenza fisica fuori dal comune. Ultimo, ma non meno importante, il tiro: facilità di calcio e potenza ne fanno un'arma in più per provare a colpire e abbattere il fortino bianconero.

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JUVENTUS-NAPOLI IN 11 EMOJI di Valerio Albensi

BARZAGLI, LA CASSAFORTE JUVE - A Vinovo ogni volta che Barzagli annulla l'attaccante di turno si brinda a quei seicentomila euro con i quali i bianconeri nel 2011 andarono a ripescare il difensore a Wolfsburg, assicurandosene il cartellino e dando il via alla costruzione della difesa che con Bonucci e Chiellini ha conquistato quattro scudetti consecutivi e una finale di Champions League. A quasi 35 anni il centrale di Allegri continua a rendere a livelli altissimi, con un rinnovo di contratto che appare quasi scontato e un Europeo da giocare da protagonista con la Nazionale guidata da Conte. Prima però, il sogno del quinto titolo consecutivo e un'altra rivale da respingere per conservare il trono.

ALBIOL L'INSOSTITUIBILE - Su di lui e Koulibaly Sarri ha costruito una difesa quasi impenetrabile, puntando sulla determinazione e sull'impegno del centrale spagnolo, arrivato a Napoli come corredo dell'affare Higuain e trasformatosi in un titolare inamovibile. Maksimovic, Rugani, Tonelli, sono tanti i nomi che le sirene di mercato hanno avvicinato al club azzurro in queste due stagioni, mettendolo sempre in discussione: Albiol ha sempre reagito da grande professionista, guadagnandosi i galloni da titolare anche con l'arrivo di Chiriches, e ora si va a giocare lo scudetto a Torino da perno insostituibile del reparto arretrato partenopeo.

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TUTTI CANTANO JUVE-NAPOLI: ALLO STADIUM COME A SANREMO di Pasquale Campopiano

BONUCCI, IL REGISTA OCCULTO - Quando nel 2010 il Bari di Ventura vende la sua coppia difensiva, l'affare sembra averlo fatto l'Inter che si assicura Ranocchia, mentre Bonucci prende la strada che porta a Torino e al bianconero. Cinque anni dopo, l'ex interista va a giocare alla Sampdoria per sperare di strappare la convocazione per l'Europeo mentre il suo ex compagno di squadra, non appagato dai quattro scudetti consecutivi, insegue il quinto titolo da leader difensivo dei campioni d'Italia. Regista arretrato e occulto negli anni bianconeri di Pirlo, quest'anno ha preso in mano la costruzione della manovra alternando l'inizio dell'azione a lanci millimetrici di decine di metri a cercare gli inserimenti centrali o sulle fasce, senza far mancare la solidità davanti alla propria porta.

KOULIBALY, LA MONTAGNA INSUPERABILE - Altra meraviglia del mercato partenopeo, pescato nel Genk, il centrale senegalese questa stagione ha messo le basi per la candidatura a difensore centrale più forte del campionato. È l'ultimo uomo del Napoli, la montagna insuperabile, il K2 che svetta su ogni pallone e che giganteggia davanti agli avversari: gli insulti razzisti piovutigli addosso all'Olimpico non solo non lo hanno scalfito, ma lo hanno addirittura rafforzato grazie alla solidarietà del mondo del calcio e dei suoi tifosi.

Se gli azzurri vanno allo Stadium a giocarsi lo scudetto è anche e soprattutto grazie alla sua esplosione che ha permesso di chiudere a doppia mandata la porta azzurra e che lo ha reso un idolo del San Paolo. «Il mio riferimento in Italia era Fabio Cannavaro, ma voglio diventare come Thuram», e a sognarlo non è solo lui ma tutta Napoli.

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LICHTSTEINER, CUORE DELLA FASCIA - Un pendolino inarrestabile che ha fatto la fortuna della Juve: Stephan Lichsteiner si è preso la fascia destra della Juventus nel 2011 e non l'ha più lasciata, firmando anche il primo gol della storia dello Juventus Stadium. A ottobre un'aritmia cardiaca ha fatto tremare tutti i tifosi bianconeri, l'operazione e il recupero sono stati a tempo di record e lo svizzero è tornato a volare e a rappresentare un punto di forza e una sicurezza per Allegri. Resterà in dubbio fino all'ultimo vista la grande forma di Cuadrado, ma ci sono alte possibilità di vedere entrambi in campo con il colombiano ala e il compagno bloccato come terzo della difesa a tre.

HYSAJ, IL PRETORIANO DI SARRI - Insieme a Valdifiori, ha seguito il tecnico toscano nel suo passaggio da Empoli a Napoli. Al contrario del regista, sorpassato da Jorginho, il terzino albanese si è fatto subito largo sulla fascia destra azzurra relegando Maggio a riserva: corsa perpetua, applicazione tattica, facilità di cross ne fanno uno dei pupilli di Sarri. Alle spalle una storia familiare incredibile, fatta di sofferenze e di sacrifici e di un provino arrivato quasi per caso, davanti un futuro da top player sognando il primo, grande trionfo della carriera.

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