© REUTERSROMA - Se la Sampdoria ha subìto 7 gol su calcio d’angolo (prima in questa classifica negativa) e ne ha fatti appena 2 (terz’ultima, insieme alla Lazio e davanti a Genoa e Carpi, in questa classifica positiva) vuol dire che Montella sa dov’è una delle vere carenze della squadra. Donadoni, al contrario, sa invece dove il Bologna è forte e sicuro: sui calci d’angolo a sfavore. Zero gol subiti finora, la Juve è dietro con una rete incassata dalla bandierina. Il Bologna ha preso gli stessi gol della Fiorentina (31), ma i viola ne hanno incassati 5 su angolo, pur avendo difensori di qualità media superiore ai rossoblù. L’applicazione, l’attenzione, la concentrazione possono annullare, o quanto meno ridurre, le differenze tecniche.
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IN AUMENTO - Non è da oggi che angoli (e punizioni) incidono nel risultato di una partita, ma va considerata un’incidenza sempre maggiore. Basta ricordare il 3-3 di Verona-Inter, con due gol dei veronesi e uno dell’Inter nati dalla bandierina. Nell’ultimo turno di campionato, le prime due della classifica hanno proseguito la loro corsa grazie a due calci d’angolo. Il gol di Barzagli ha sbloccato il risultato di Bergamo, quello di Chiriches ha portato il Napoli sul 2-1. Guarda caso due difensori centrali.
LA ZONA - Prandelli ha spiegato pure la ragione per cui la maggioranza degli allenatori della Serie A ha deciso di marcare a zona sui calci d’angolo. Quel tipo di schieramento induce i tecnici a studiare schemi in attacco, con l’obiettivo di smuovere la difesa schierata a protezione della propria porta. Se una squadra ha grandi specialisti nel gioco aereo, allora può scegliere pure la palla forte e precisa in mezzo all’area di rigore, altrimenti meglio preparare e creare un disegno che disorienti la difesa avversaria. L’anno scorso l’Empoli di Sarri segnava a ripetizione su angolo, in area saltavano Tonelli e Rugani, ma intorno si muoveva un circo di azzurri capace di disorientare gli avversari.
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LA JUVE DEI COLPITORI - Quando la palla è sulla bandierina, la squadra di Allegri ha diverse varianti. In area avversaria può portare il trio dei suoi difensori, Bonucci (uno specialista), Chiellini e Barzagli, oltre a Mandzukic e Pogba. Ci sono muscoli a sufficienza per formare blocchi e forzare i controblocchi e centimetri per andare a prendere la palla in cielo. Il Napoli ha qualche colpitore in meno, visto che in attacco, oltre a Higuain, giocano Insigne, Mertens o Callejon, nessun gigante, i primi due bassini di statura.
LE IDEE DI SARRI - La variante in quella squadra è l’allenatore, lo stesso che aveva portato l’anno scorso l’Empoli al centro dell’attenzione per il gioco ma anche per gli schemi su calcio d’angolo. E’ uno studioso delle situazioni di gioco da fermo (perfino sulle rimesse laterali...), già quando allenava i dilettanti lo chiamavano “mister 33” per il numero e la varietà degli schemi che faceva provare e applicare alle sue squadre. E’ questa la differenza, la capacità di applicarsi e di provare mille volte uno schema. Nel Milan è un’arma a doppio taglio: quando l’angolo è a favore, il suo attacco diventa micidiale, ha segnato 7 volte con i tiri dalla bandierina; quando l’angolo è a sfavore, diventa un problema, come si è visto a Reggio Emilia contro il Sassuolo e come ha detto con chiarezza proprio Mihajlovic. Sul corner è vietato appisolarsi.