Rivoluzione diritti tv: il 50% uguale per ogni club, 23 milioni sicuri per tutti

La riforma della Legge Melandri prevede anche che un 30% della torta (943 milioni) sia assegnato non più sulla base dei bacini d’utenza, ma del numero ufficiale degli abitanti di ogni città. In pericolo il paracadute di 40 milioni alle retrocesse in B
Rivoluzione diritti tv: il 50% uguale per ogni club, 23 milioni sicuri per tutti© ANSA
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ROMA - Si chiamano Bonaccorsi e Sbrollini. No, non sono due nuovi talenti del calcio italiano. Sono due signore che possono rivoluzionare il panorama del calcio italiano in materia di ripartizione dei diritti tv che, mediamente, garantisce oltre il 70% degli introiti a ciascun club. Lorenza Bonaccorsi è una deputata del Partito Democratico così come Daniela Sbrollini che è anche la responsabile sport del partito di Renzi. L’una e l’altra sono le prime firmatarie della riforma dei primi due titoli della legge Melandri che vedrà la luce in Parlamento entro l’inizio di maggio. La mossa è più che mai tempestiva, alla luce delle stangate che l’Antitrust ha inflitto a Mediaset Premium (51 milioni di euro), Sky (4 milioni), Lega di serie A (2 milioni), società di consulenza Infront (9 milioni) accusandole di irregolarità nell’accordo sulla spartizione dei milioni tv.

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L’Autorità sulle comunicazioni ha sollecitato il cambiamento della Legge Melandri, operativa da sette anni, che aveva decretato la vendita centralizzata dei diritti tv. Il contratto in scadenza nel 2018 stabilisce che i 943 milioni di euro siano suddivisi in parti uguali per il 40% (cioè 18,5 milioni a ciascuno dei 20 club di A), il 30% in base al bacino di utenza e il restante 30 per i risultati sportivi ottenuti dal club nel corso della sua storia. La riforma si ispira al modello inglese: la parte uguale per tutti passa dal 40 al 50%(da 18 a 23 milioni); bacino d’utenza che assegna il 30% dei diritti non più in base all’indagine sul numero dei tifosi di ciascuna squadra che ha sempre dato la stura a polemiche e controversie, ma sul numero degli abitanti ufficiali di ogni città. Scatterà il controllo sull’operato della Lega che, sinora, ha deciso in assoluta autonomia i criteri dell’asta. Ma, ciò che è ancora più significativo è che la riforma da approvare in Parlamento, rimetterà in discussione, paracadute di circa 40 milioni di euro garantito dalla Lega alle società che retrocedono B.

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Fonte tabella: calcioefinanza.it 


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