Serie A Valentini: «Montella e Inzaghi nel futuro della panchina azzurra»

L'ex dirigente Federcalcio a 360° sul calcio della Penisola: «Apprezzo molto Ventura, è un tecnico moderno a dispetto dell'età. Ci vuole qualcuno che lo aiuti a capire dov'è arrivato, e cioè sulla panchina piu importante»
LAZIO Simone Inzaghi Resta al 100% Contratto fino al 2017 Opzione rinnovo automatico fino al 2019 in caso di qualificazione alle competizioni Uefa© Getty Images
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ROMA - "Balotelli? Ieri gli hanno dato zero in pagella, è ingiusto anche se Balotelli te le tira dalle mani, è indisponente... ma è un ragazzo di buona indole. Un ragazzone immaturo, ma gli anni passano, deve mettere la capa a posto come si dice dalle mie parti. Come Cassano insomma". Ai microfoni di Radio 2, a Italia nel pallone l'ex dirigente Federcalcio Antonello Valentini guarda al panorama calcistico italiano: "Cassano? La sua avventura calcistica è finita, ha delle potenzialità enormi e non devo certo dirlo io. Gli voglio bene, ma se l'è cercata, perché è un po' strafottente, non riesce mai a morsicarsi la lingua. prendi l'episodio con Garrone alla sampdoria: scese nello spogliatoio per dire a Cassano che avrebbe dovuto partecipare a una riunione di un club doriano. Fu la scintilla che fece volare parole sempre piu grosse, fino al famoso "vaffa". Antonio è stato sempre abbastanza difficile da gestire, l'ho avuto in Nazionale diversi anni, sono di Bari come lui perciò so cosa significa, ma a un certo punto i calciatori devono ricordarsi che hanno un dono impagabile, che è quello della salute. E' un calcio che vive di eccessi, bisogna tenere i piedi per terra...".

USA '94 e BAGGIO - "Il mondiale piu faticoso? Quello del 94, con Sacchi carico a pallettoni, per fortuna c'era Ancelotti a mitigare il suo integralismo. Quel mondiale ci tolse 5 anni di vita. Trovai una moneta con due teste di George Washington, la usavo per giocarmela con Baggio per farlo venire alle conferenze stampa dove tutti lo volevano. Non c'è mai stato un feeling tra Baggio e Sacchi. Baggio disse in mondovisione che il mister era matto, Arrigo era convinto sul valore del collettivo più che sull'assolo di un tenore. Ma Roby ci salvò, ci fece passare il girone. Poi si fece male, uno stiramento, per alcuni non poteva giocare la finale. ma lui ci teneva troppo: allora affittammo una grande sala nell'hotel, con le pareti damascate, Roberto fece un provino sotto gli occhi dello staff, di Sacchi, Ancelotti, dei medici. Allora prese il pallone e inizio a toccarlo: tirava delle sassate contro le pareti, delle botte, con tutta la forza che aveva. Fu così che convinse tutti, non poteva restare fuori".

MONDIALI 2006 - "Quello che ricordo di più è ovviamente quello vinto, nel 2006. Eravamo partiti in pieno dramma Calciopoli, con la gente che voleva mandare a casa Lippi, con le perquisizioni a casa dei calciatori, con le contestazioni sulla fascia di capitano a Cannavaro. ma poi vincemmo".

VENTURA E TAVECCHIO - "Apprezzo molto Ventura, è un tecnico moderno a dispetto dell'età. Ci vuole qualcuno che lo aiuti a capire dov'è arrivato, e cioè sulla panchina piu importante. Lui è un gran conoscitore di calcio, e ha a disposizione un gruppo che può darci grandi soddisfazioni nel 2018. Ora non deve avere isterismi, con calma potra' gestire bene tutta la pressione del ruolo. Under 21? Quella di Di Biagio è la prima Under che ha tutti i giocatori titolari in Serie A, non è mai accaduto in passato, qualcosa vorra pur dire... L'esperienza delle giovanili è fondamentale, questi ragazzi - anche dall'Under 15 - tornano ai loro club arricchiti di una grande esperienza. Tavecchio? Ha fatto benissmo in Lega Dilettanti, vedremo in questa tornata elettorale cosa tirerà fuori a livello di progettualità. Vediamo se si scrollerà di dosso qualche padroncino, qualche consigliere di troppo, che bene non gli fa".

GIOVANI ALLENATORI - "Montella è intelligente, riesce a vivere il calcio senza prendersi troppo sul serio. Lui con Cannavaro, Ferrara, Inzaghi, sono i pretendenti al futuro della panchina azzurra..."


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