Juventus, attacco stellare e un portiere da leggenda

Ha una marcia spaziale la squadra bianconera: la media più alta - 2.52 a partita - in tutta Europa. Meglio del Bayern, del Chelsea, del Real Madrid
Juventus, attacco stellare e un portiere da leggenda© ANSA
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Alessandro Vocalelli

ROMA - Vincono tutte e tre le prime della classifica: dunque cambia poco al vertice. O meglio, con questi risultati si fa più ampio il divario con la quarta e almeno per i posti Champions è stato un turno piuttosto indicativo. Intanto vola la Juventus, che vince la partita più difficile rispetto alla concorrenza. Passa in casa della Sampdoria con un gol di Cuadrado e - malgrado l’arrabbiatura di Allegri - può avvicinarsi alla sosta per le nazionali con il distacco di otto punti sulla prima rivale. Ha una marcia spaziale la squadra bianconera: la media più alta - 2.52 a partita - in tutta Europa. Meglio del Bayern, del Chelsea, del Real Madrid. Merito, e questo si sa, di un attacco stellare, ma anche di una difesa impermeabile, con il mito Buffon a comandarla.

Come avevamo detto in settimana, è bastata un’ora di gioco per farlo diventare il giocatore con il maggior numero di minuti in bianconero: un’altra soddisfazione per una carriera impareggiabile. A otto punti è rimasta la Roma che, assorbita la delusione europea, è ripartita meritatamente con il Sassuolo, superando anche il possibile imbarazzo per il gol di Defrel. Bravo Paredes, bravissimo Strootman, implacabile Dzeko, che ha così staccato Icardi e si è portato ad una sola rete da Belotti. Il campionato ritornerà con Roma-Empoli e Napoli-Juventus. Legittimo il dubbio che si presenterà per i giallorossi: meglio augurarsi un successo del Napoli per avvicinare magari la Juve a meno cinque, oppure meglio il contrario per blindare il secondo posto? Già, perché Sarri è rimasto comunque in scia, vincendo nella sua Empoli, in una giornata che ha fatto registrare un pareggio incolore della Lazio a Cagliari e i successi di Fiorentina e Bologna, con Kalinic e Dzemaili protagonisti. Dicevamo di Sarri, che oltre ad applaudire Insigne - arrivato a dodici reti - si è lasciato andare a un commento chiaro sulle partite a mezzogiorno e mezza. «Mi fa schifo giocare a quest’ora». Il linguaggio è molto esplicito, così come il concetto. Sarebbe bello fare un referendum tra protagonisti e spettatori: e voi che ne pensate?


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