Juve, la forza tranquilla di Allegri

Se Pagnoncelli dovesse rifare il sondaggio si abbasserebbe di molto la percentuale di chi si diceva convinto, pochi giorni fa, che non sarebbe stata la stagione del settimo sigillo
Allegri 7 Grande vittoria. La sua Juve è concreta, attenta in difesa e per la prima volta in stagione non subisce gol in trasferta. Dopo 5 incontri con almeno una rete al passivo, è un bel segnale in vista della Champions. Per una notte torna primo in classifica e centra il terzo successo di fila in A.© ANSA
Stefano Barigelli
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ROMA - E’ un altro Higuain, è un’altra Juve. Rispetto alla sconfitta con la Lazio, è cambiato molto. Sono arrivati i gol (tanti), è migliorata la difesa, sono cresciuti giocatori fondamentali, come appunto il Pipita che da Udine a ieri sera ha preso quota. Se Pagnoncelli dovesse rifare il sondaggio oggi, sono sicuro che si abbasserebbe di molto la percentuale massiccia di chi si diceva convinto, pochi giorni fa, che non sarebbe stata la stagione del settimo sigillo.

Una volta che i nuovi saranno anche loro al massimo e perfettamente inseriti nel gioco di Allegri i bianconeri saranno pronti a lanciare l’assalto al Napoli. Nei piani della Juve tutto questo dovrebbe succedere giusto in tempo per il big match del San Paolo, il primo dicembre. Sarri ne è perfettamente consapevole. Per questo ha finora applicato il turn over come mai prima, pensando più al campionato che alla Champions. Lo scudetto è alla portata del Napoli, purché mantenga alta concentrazione e qualità. L’Europa da questo punto di vista è insidiosa quanto affascinante. 

Discorso tutto diverso per la Roma. Con i tre punti presi contro il Bologna ha centrato l’obiettivo dichiarato: fare il pieno nelle due partite consecutive all’Olimpico. Non s’è visto molto oltre il bellissimo colpo di El Shaarawy, ma il Chelsea è in arrivo. La Champions che al momento del sorteggio pareva obiettivo perso ora è invece possibile. Il passaggio agli ottavi sarebbe un risultato straordinario considerato il girone toccato alla Roma. La dimensione internazionale aiuta non solo il fatturato ma anche la consapevolezza di una squadra. Tutto questo è in gioco con il Chelsea di Conte


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