TORINO – Per quasi un’ora non si è parlato d’altro. Il Benevento stava per portare a casa un mattoncino di storia e rischiava di farlo contro quella che sulla carta è la più forte, privata per l’occasione di sponsor, scudetto e nomi sul retro per far posto al ricordo delle prime divise e all’omaggio dei suoi 120 anni. Il calcio di punizione di Ciciretti (19’) pietrifica la Juventus, rimessa in carreggiata soltanto nella mezz’ora finale dal sinistro di Higuain e dal colpo di testa di Cuadrado. Risultato risicato e fondamentale perché porta la squadra di Allegri al sorpasso sull’Inter e soprattutto -1 dal Napoli, che a Verona contro il Chievo non ottiene il bottino pieno.
Juventus-Benevento 2-1: tabellino e statistiche
CLAMOROSO ALL’ALLIANZ – Allegri se la gioca con Douglas Costa dal 1’ e la scelta sembra dargli ragione. L’esterno brasiliano va a un passo dal gol per ben due volte nel quarto d’ora iniziale: prima con un tiro cross che quasi costringe Brignoli all’autorete e dopo con un violentissimo sinistro dalla distanza che sbatte sulla traversa.
HIGUAIN E CUADRADO - Dagli spogliatoi tornano undici uomini indiavolati. La Juve non cambia nell’organico, ma nell’atteggiamento: il Benevento è messo alle corde e non riesce più a oltrepassare la propria metà campo. Il Pipita sbaglia una volta e non la seconda. E se il calcio di punizione termina a lato di Brignoli, la girata mancina sull’ottima sponda di Matuidi serve ad allontanare i brividi, a portare la Juve in parità e a far esplodere l’entusiasmo dei tifosi (57’). Mandzukic comincia a scaldarsi, Cuadrado sa che è uno dei candidati per far spazio al croato e allora inizia a giocare.