Roma-Lazio: numeri e storie di un derby da scudetto

Sabato all'Olimpico l'anticipo della 13esima giornata di Serie A: di fronte le due lanciatissime squadre di Di Franceco Inzaghi nella 149esima edizione di una sfida nata quasi 90 anni fa
Roma-Lazio: numeri e storie di un derby da scudetto

ROMA - Dopo lo choc dell'eliminazione dal Mondiale il calcio italiano cerca di consolarsi rituffandosi sulla Serie A e il match-clou è quello che sabato (ore 18) aprirà il programma della 13 giornata: un Roma-Lazio che rischia di essere uno dei piùbelli di sempre nonostante sia il primo dopo tanti anni senza Totti a capitanare i giallorossi. Una stracittadina (la 149esima in campionato con 57 pareggi in archivio) a cui le due squadre, in orbita scudetto, ci arrivano al galoppo: la Lazio (che di derby di campionato ne ha vinti 38 e ora ha un punto in più dei rivali e a sua volta una gara da recuperare) vince divertendosi con gli spunti di Luis Alberto, la qualità di Milinkovic-Savic e i gol a grappoli di Immobile. La Roma (53 successi nei derby di campionato) si è compattata con una difesa di ferro, il carisma dell'ex Kolarov, accolto con miope scetticismo, le folate imprevedibili di Perotti, la classe e i gol di Dzeko. Andiamo ad analizzare numeri e curiosità sui protagonisti di una sfida che si annuncia avvincente....


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I DUE CONDOTTIERI
Hanno molto in comune i due condottieri Di Francesco e Simone Inzaghi: tecnici emergenti italiani, capaci di lavorare coi giovani con serietà e discrezione, un passato da giocatori nei rispettivi club con cui hanno vinto uno scudetto, anche se con un ruolo defilato. La gavetta l'hanno fatta nella placida atmosfera di Piacenza: Inzaghi ci è nato e lì si è messo in luce sulla scia del fratello Pippo, Di Francesco è invece transitato nella città prima e dopo i suoi 4 anni romani. Una trafila in provincia che ha giovato a entrambi. Nell'anno dello scudetto della Lazio si sono incrociati due volte, con una vittoria per uno. Paradossi del calcio: l'attaccante Inzaghi, così prolifico, nel derby non ha mai segnato. Il centrocampista Di Francesco una rete l'ha invece siglata nel 3-3 del 1998, ma ha dovuto ingoiare il rospo di 4 ko consecutivi dell'anno prima con la gestione Zeman.


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IL GRANDE EX E I BOMBER DI OGGI E DI IERI
Uno dei giocatori più attesi è Aleksandar Kolarov che in un lontano transito alla Lazio (2008-2010) ha disputato cinque derby con due vittorie e tre sconfitte segnando il gol della sicurezza nel 4-2 del 2009. Ma a far sognare i tifosi sono i due goleador Dzeko e Immobile: il bosniaco ha vinto la classifica marcatori con 29 gol, 6 più di Immobile che ora guida la graduatoria con 14 in 11 gare, il doppio del rivale. Anche dal loro estro (due gol ciascuno finora nei derby) dipenderà la sfida di sabato. Derby è infatti sinonimo di goleador: Amadei, Da Costa, Pruzzo, Montella in giallorosso, Piola, Chinaglia, Giordano, Signori in biancazzurro.


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DA VOLK A PAPARELLI E DI CANIO: LE SFIDE STORICHE
Tutto parte però da un gol di Rodolfo 'Sciabbolone' Volk, che decide per i giallorossi la prima sfida l'8 dicembre 1929 e poi segna per sette gare consecutive. Quando si ferma lui la Lazio sforna il primo successo, il 26 giugno 1932, 3-0 a Testaccio. Poi sale in cattedra Bernardini ed è 5-0 giallorosso, tuttora record, con doppietta del 'Dottore' e la tripletta di Tomasi nel 1933; nel ritorno la Lazio rimonta tre gol col brasiliano Demaria. A fine anni '50 lo spauracchio del portiere Bob Lovati e della Lazio è Dino Da Costa, brasiliano che segna per otto derby di fila, poi l'argentino Manfredini firma una tripletta nel 4-0 del 1960. La Lazio si vendica di tutto negli anni di Maestrelli: emblema della riscossa Giorgio Chinaglia, che dopo il 2-1 nel marzo 1974 va a festeggiare sotto la curva Sud e per una settimana si rifugia a dormire dal tecnico. Pruzzo, Voeller, Balbo, Giordano, D'Amico, Signori accompagnano la crescita del calcio capitolino. Prima però c'è la tragedia di Vincenzo Paparelli, col razzo lanciato da curva a curva che uccide il tifoso laziale il 28 ottobre 1979. Polemiche suscita poi lo show di Di Canio che firma la vittoria nel 1989 ed emula Chinaglia festeggiando sotto la Sud giallorossa (come farà poi una volta tornato in biancoceleste dopo il gol segnato nel match del 6 gennaio 2005 vinto 3-0 dalla squadra di Papadopulo).


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TEMPI MODERNI
Negli Anni '90 è protagonista Eriksson, ex giallorosso che una volta alla Lazio trova un epico 4-1 a spese di Zeman nel 1998. Poi arriva Capello: Totti inventa e Delvecchio si conquista la gloria con 9 centri. La Roma restituisce il 4-1 nel 1999 (4-0 dopo 37') e nel dopo scudetto festeggia il 5-1 con l'unico poker, quello di Montella. Lo spettro della violenza riaffiora a 25 anni da Paparelli: il 21 marzo 2004 gli ultrà impongono la sospensione per la notizia falsa della morte di un tifoso. Poi nel 2006 c'è il 3-0 per la Lazio con Delio Rossi che fa il bagno al Gianicolo (pieno di 'omaggi', secondo il tamtam delle radio giallorosse), un 3-2 dato e restituito nel 2008, poi ancora Lazio con un 4-2 nel 2009 e i quattro successi giallorossi di Claudio Ranieri a seguire.


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I GIORNI NOSTRI
Arriva il nuovo corso romanista e il derby diventa stregato: doppio ko per Luis Enrique. Poi c'è lo choc della finale di Coppa Italia col gol di Lulic che regala alla Lazio uno storico trionfo nel 2013. Arriva Garcia e cambia tutto: Balzaretti è il grimaldello del primo derby vinto dopo due anni e mezzo. Poi c'è un ciclo favorevole alla Roma: una doppietta di Totti rimedia allo show di Anderson, il gol di Yanga-Mbiwa estromette la Lazio dalla Champions diretta. È l'inizio di una trilogia che vede protagonista Dzeko: 2-0 e 4-1 contro una Lazio in disarmo. I biancazzurri schiumano rabbia e raddrizzano la rotta nel 2017 con Immobile e Milinkovic: 2-0 e ininfluente 2-3 in Coppa Italia e poi un 3-1 che per poco non costa a Spalletti la Champions. Ma ora si rimescolano le carte: sabato riparte la giostra delle emozioni derby.


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ROMA - Dopo lo choc dell'eliminazione dal Mondiale il calcio italiano cerca di consolarsi rituffandosi sulla Serie A e il match-clou è quello che sabato (ore 18) aprirà il programma della 13 giornata: un Roma-Lazio che rischia di essere uno dei piùbelli di sempre nonostante sia il primo dopo tanti anni senza Totti a capitanare i giallorossi. Una stracittadina (la 149esima in campionato con 57 pareggi in archivio) a cui le due squadre, in orbita scudetto, ci arrivano al galoppo: la Lazio (che di derby di campionato ne ha vinti 38 e ora ha un punto in più dei rivali e a sua volta una gara da recuperare) vince divertendosi con gli spunti di Luis Alberto, la qualità di Milinkovic-Savic e i gol a grappoli di Immobile. La Roma (53 successi nei derby di campionato) si è compattata con una difesa di ferro, il carisma dell'ex Kolarov, accolto con miope scetticismo, le folate imprevedibili di Perotti, la classe e i gol di Dzeko. Andiamo ad analizzare numeri e curiosità sui protagonisti di una sfida che si annuncia avvincente....


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