Serie A Giannichedda: «Non mi aspettavo una Roma così forte»

L'ex Lazio: «Il derby? Deciso da episodi ma i giallorossi hanno vinto con merito»
Giuliano Giannichedda© LaPresse
3 min

ROMA - "E’ stata una bellissima partita tra due squadre con tanto entusiasmo per la buona stagione fatta finora". L'ex giocatore della Lazio, Giuliano Giannichedda, commenta così la stracittadina romana ai microfoni di "Italia nel Pallone", in onda su Radio2: "Una partita così ti dà grandi stimoli se la vinci, la Roma lo ha fatto meritando, è stata una partita decisa da episodi, un errore di Bastos che l’ha sbloccata ma nel complesso meglio i giallorossi. Derby è bellissimo da giocare, ancora più bello vincerlo. Il campionato? Juve e Napoli sono più attrezzate, ma la Roma così forte non me l’aspettavo. Ha cambiato modo di giocare e allenatore, era difficile e sta facendo grandissime cose. Tutte le squadre più grandi stanno programmando, e questo è determinante. La seconda fascia invece si è indebolita, e le piccole fanno ancora più fatica. Se quelle in cima fanno più di ottanta punti significa che in basso qualcosa non funziona".

ROMA-LAZIO 2-1, IL DERBY E' GIALLOROSSO

LA NAZIONALE - "Di allenatori in Italia ne abbiamo tantissimi, il nome di Ancelotti sarebbe il migliore in questo momento per la nazionale: è libero, ha vinto ovunque, è una persona seria esperta capace, sarebbe perfetto.  Se non è lui, ci vuole comunque uno di quello spessore, con quell’esperienza. Claudio Ranieri lo vedo bene, ma ora è impegnato quindi non so. Ci vuole qualcuno che abbia voglia di fare un grande lavoro, per tirarci fuori da questa situazione. L’allenatore di club fa un lavoro quotidiano, in azzurro fai il selezionatore. Ventura ha provato a inculcare il suo modo negli azzurri, in poco tempo, invece devi mettere i calciatori in campo per quelle che sono le loro potenzialità, le loro caratteristiche. Mai mi sarei aspettato l’eliminazione, siamo molto superiori a loro, questa debacle in 2 partite è ancora più grave".

VENTURA ESONERATO

CARRIERA - "Tutti i giorni ti alleni, prendi la borsa, sei sul campo, sudi, spingi al massimo. Poi da un giorno all’altro finisce tutto. Finisce l’adrenalina ma ti puoi mangiare un piatto di tagliatelle, c’è anche il risvolto positivo diciamo. E’ diverso tra allenatore mister e calciatore. Certo, forse hai il vantaggio di capire un po’ meglio cosa succede nello spogliatoio, magari anche di anticipare il pensiero dei calciatori, di anticipare le loro reazioni. Ma devi entrare nelle loro teste, e pure in quelle della stampa, in quelle dei dirigenti. È molto difficile. L’errore più grave è proprio pensare di poter vivere di rendita, solo perché sei stato un ex calciatore".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A, i migliori video