Cagliari-Inter, i meriti di Spalletti...e di Barella

Il punto sull'anticipo della Serie A che ha portato i nerazzurri in vetta al campionato, aspettando il Napoli
Cagliari-Inter, i meriti di Spalletti...e di Barella
Alessandro Mita
2 min

Se c’è un portiere che ti salva quando sei nei guai e se ci sono dei giocatori “chirurgici” quando si tratta di applicare il cinismo al gioco del calcio, allora siamo davanti a una squadra che può ambire a qualcosa di importante. L’Inter di oggi è un meccanismo che ti stritola nel momento in cui pensi di averlo inceppato. E’ successo anche al Cagliari, che sembrava tenere in pugno il filo conduttore, dominando metro su metro. Ma la grande squadra sa divincolarsi tra le bramosie di chi l’affronta. Cinica, micidiale, precisa. Tutto questo è merito di Spalletti: lavoro straordinario in appena cinque mesi, convincendo Perisic a restare nel progetto nerazzurro, elettrizzando le doti immense di Icardi, azzeccando l’accoppiata Borja Valero-Vecino, valorizzando un difensore di talento come Skriniar, rivitalizzando giocatori come Santon. Adesso il vero nodo è capire quanto durerà, se durerà fino alla fine: l’Inter non gioca le coppe e nella corsa al vertice può essere un elemento determinante. Ma se i nerazzurri vanno giustamente lodati, non si può non applaudire il Cagliari, bello e accattivante al di là della sconfitta. E non si può non lodare il giovane talento sardo Barella. Che ha il merito (lui come altri della sua generazione) di infonderci coraggio e fiducia nel guardare oltre la disfatta Mondiale. I nostri settori giovanili funzionano, sono pieni di gente competente che ci lavora con passione. Ricordiamocelo, affinché i prodotti che ne escono abbiano lo spazio che meritano.


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